Agromafie, la ministro del Lavoro Nunzia Catalfo rivela al Qds i dettagli del Piano del Caporalato - QdS

Agromafie, la ministro del Lavoro Nunzia Catalfo rivela al Qds i dettagli del Piano del Caporalato

redazione web

Agromafie, la ministro del Lavoro Nunzia Catalfo rivela al Qds i dettagli del Piano del Caporalato

venerdì 16 Ottobre 2020

Anticipiamo parte dell'intervista rilasciata al nostro giornale e che sarà pubblicata nell'edizione di domani del Quotidiano di Sicilia. Un Piano triennale da novantacinque milioni di euro per far emergere un fenomeno che non è più soltanto meridionale ma si è diffuso come una piaga nel Centro e nel Nord del Paese grazie a imprenditori privi di scrupoli

La percezione collettiva è che il caporalato sia un fenomeno diffuso soprattutto al Sud ma dal V Rapporto Agromafie e caporalato a cura dell’Osservatorio Placido Rizzotto Flai-Cgil emerge che esso non sia una piaga meridionale anzi: lo sfruttamento dei lavoratori è presente, in modo consistente, anche nelle altre ripartizioni geografiche, con Veneto e Lombardia in testa per numero di procedimenti. La sorprende questo dato?
Purtroppo no.

“Il caporalato è un fenomeno diffusosi negli anni su tutto il territorio nazionale che peraltro non riguarda solo l’agricoltura. Anche nella gig economy, per esempio, le recenti cronache ci raccontano di lavoratori sfruttati e ‘condizioni di lavoro degradanti'”.

Parla con passione la ministro del Lavoro Nunzia Catalfo, catanese, esponente del M5s, perché quelli delle agromafie e del caporalato sono temi dei quali, fin dal suo ingresso in Parlamento, si è sempre occupata.

La ministro Catalfo ha accettato di affrontare l’argomento, di grande attualità visto che oggi è stato presentato a Roma il V Rapporto Agromafie e caporalato a cura dell’Osservatorio Placido Rizzotto Flai-Cgil.

Forniamo dunque una breve anticipazione dell’intervista che sarà pubblicata integralmente nell’edizione di domani del Quotidiano di Sicilia cartaceo.

“Due anni fa – ha ricordato Nunzia Catalfo -, grazie a un mio emendamento è stato costituito il tavolo di contrasto al caporalato che ha portato, nel febbraio scorso, all’approvazione del piano triennale con un finanziamento, da parte del mio ministero, di novantacinque milioni di euro”.

I dettagli del piano sono contenuti nell’intervista che spiega anche in quale direzione sta andando il Governo Conte per affrontare il problema delle Agromafie, che, come il caporalato, non è più soltanto una piaga del Mezzogiorno.

A discapito della percezione collettiva, lo sfruttamento dei lavoratori, che spesso coincide proprio con il fenomeno del caporalato, non si concentra solo nelle regioni del Sud, ma è presente, in modo consistente, anche nelle altre ripartizioni geografiche. Anzi: il Veneto e la Lombardia – con le Procure di Mantova e Brescia – sono in testa per numero di procedimenti penali avviati. Seguono le Procure dell’Emilia-Romagna e quelle del Lazio (con Latina al primo posto), nonché della Toscana (con Prato).

A fotografare la situazione degli ultimi due anni (ottobre 2018-ottobre 2020) è stato, come detto, il Rapporto dell’Osservatorio Rizzotto, dedicato allo sfruttamento lavorativo nel settore agro-alimentare, alle le criticità dei rapporti di lavoro dovute a contratti ingannevoli e ai raggiri perpetuati a danno di quasi duecentomila lavoratori.

Nell’articolo di domani, firmato da Paola Giordano, saranno forniti anche tutti questi dettagli.

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