Ad Alcamo il Daspo urbano per l’ordine pubblico - QdS

Ad Alcamo il Daspo urbano per l’ordine pubblico

Michele Giuliano

Ad Alcamo il Daspo urbano per l’ordine pubblico

martedì 05 Marzo 2024

Più poteri al sindaco: è stato approvato il regolamento “Polizia e sicurezza” sul divieto di accesso ai soggetti considerati “disturbatori”. La maggioranza spaccata sul voto finale, l’opposizione compatta

ALCAMO – Anche ad Alcamo il sindaco avrà il potere di applicare il Daspo urbano: secondo il regolamento di “Polizia e sicurezza urbana” votato dal Consiglio comunale, il primo cittadino potrà emanare provvedimenti di divieto di accesso in determinati luoghi pubblici a soggetti che hanno creato problematiche sul piano dell’ordine pubblico.

Si tratta di un voto che ha implicazioni non solo nella vita sociale della comunità, ma ha assunto anche una valenza politica, perché la coalizione a sostegno del primo cittadino Domenico Surdi si è spaccata sul voto finale. Il testo si sviluppa su 34 articoli ed è stato varato dalla quarta commissione consiliare dopo una serie di audizioni con il comando di Polizia municipale che, per il suo ruolo, ha potuto esprimere opinioni qualificate di indirizzo sulle decisioni da prendere.

Il Daspo urbano per la sicurezza pubblica

Si tratta di una novità necessaria, considerato che ad Alcamo il precedente regolamento in materia di Polizia urbana risaliva agli anni cinquanta del secolo scorso. Il punto fondamentale di questo nuovo testo concede al sindaco il potere di impedire l’accesso in determinati luoghi a chi ha creato problemi di ordine pubblico.

I luoghi del centro dove è applicabile il Daspo urbano

I divieti sono contemplati ad Alcamo centro, nelle piazze Ciullo, Castello, della Repubblica, in corso VI aprile all’altezza della chiesa Madre e del monumento ai caduti, nelle ville comunali delle vie Carollo, Leone XIII, Powell e di piazza Falcone Borsellino, ed infine nelle aree antistanti l’ospedale e dove si svolge il mercatino settimanale. Analoghi provvedimenti potranno essere adottati in zona Alcamo marina nei piazzali Vecchia Tonnara, Canalotto e Magazzinazzi.

“La proposta di delibera – ha detto in aula il comandante di Polizia municipale Ignazio Bacile – è il frutto di un lungo lavoro di confronto e approfondimento con la IV commissione. Il regolamento disciplina la sicurezza urbana, nei suoi vari aspetti recentemente presi in considerazione dal legislatore a partire dal 2017 e fino ad arrivare al recente decreto cosiddetto Caivano. In particolare, con il regolamento si provvede ad individuare le aree comunali nell’ambito delle quali potrà trovare attuazione l’istituto del Daspo urbano, modellato sulla più nota fattispecie del Daspo sportivo”.

Particolarmente contestato in Consiglio un articolo in cui si vieta di “chiedere elemosine, fondi a vario titolo o firme causando molestie o disturbo ai passanti”. La coalizione a sostegno del sindaco, quindi il Movimento 5 Stelle e la civica Abc, avrebbero voluto eliminare questo articolo presentando un emendamento per cassarlo ma è scoppiato il finimondo, trattandosi di una norma che abbraccia tante situazioni dal carattere molto diverso, che potrebbero non rientrare in quello che può essere considerato “disturbo dell’ordine pubblico”. L’opposizione questa volta, contando anche su alcuni consiglieri non organici alla maggioranza, ha trovati i numeri ed ha bocciato l’emendamento. “Secondo me – ha evidenziato la consigliera a sostegno del sindaco, Elena De Luca – quella norma non andava inserita perché è eccessiva e perché è troppo interpretativa”.

Poche altre poi le modifiche al regolamento che non hanno soddisfatto tutti ed infatti è passato principalmente con i voti dell’opposizione. “L’amministrazione comunale è scappata via nel corso della discussione e di questo me ne dispiace – ha detto il consigliere di opposizione, Francesco Ferrarella -. Oggi sono cambiate le sorti della politica di Alcamo. Oggi l’opposizione dimostra di avere la maggioranza”. “La formulazione finale non convince appieno” ha aggiunto il consigliere Filippo Cracchiolo che alla fine si è astenuto.

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