Assenti, stakanovisti e missionari: ecco chi (non) risponde all’appello in Parlamento - QdS

Assenti, stakanovisti e missionari: ecco chi (non) risponde all’appello in Parlamento

redazione

Assenti, stakanovisti e missionari: ecco chi (non) risponde all’appello in Parlamento

Simone Olivelli  |
venerdì 29 Marzo 2024

I dati della Fondazione Openpolis sulla partecipazione ai lavori di Camera e Senato. Tra i siciliani, il più presente è Sallemi (FdI). Seguono Carrà (Lega) e Pogliese (FdI)

ROMA – Qualche stakanovista, altri perennemente in missione, non pochi assenteisti. È la fotografia che arriva dal Parlamento nazionale in merito alla partecipazione dei deputati e senatori. A raccogliere i dati è stata la Fondazione OpenPolis, da sempre impegnata sul fronte della trasparenza, nella consapevolezza che questa sia la chiave per avvicinare i cittadini alle istituzioni, contrastando la disaffezione che da tanti anni si riflette nella bassa partecipazione al voto. Analizzare i dati, peraltro, diventa anche un modo per monitorare l’operato dei politici, a prescindere dalla loro visibilità mediatica.

Il livello medio di partecipazione è cresciuto

“Deputati e senatori, oltre a un dovere di natura morale, hanno anche obblighi specifici definiti dalle norme”, si legge nel rapporto diffuso da OpenPolis. A livello generale i numeri dicono che rispetto al passato il livello medio di partecipazione alle attività di Montecitorio e Palazzo Madama è cresciuto. Dinamica che, secondo la fondazione, potrebbe essere un effetto della riduzione dei parlamentari deciso con l’ultima riforma costituzionale, che ha portato a 400 e 200 il numero di deputati e senatori. “Questo probabilmente spinge molti a essere più presenti, non solo per assicurare il numero legale ma anche per garantire la tenuta della maggioranza”, ipotizza la fondazione. Ciò non toglie che “anche nell’attuale Parlamento ci sono dei casi di assenteismo per cui è difficile trovare una giustificazione”.

I meno presenti alla Camera

Sia alla Camera che al Senato sono molti i nomi noti che fanno registrare una percentuale di partecipazione alle votazioni elettroniche particolarmente bassa. Tra questi, a Montecitorio troviamo l’ex leader della Lega Umberto Bossi (i cui problemi di salute sono noti) che non ha praticamente mai partecipato ai lavori. Lo stesso vale per il collega di partito Antonio Angelucci. Troviamo poi tra gli altri anche l’ex ministro e attuale presidente della commissione esteri Giulio Tremonti (4,3% di presenze), l’ex ministro del Pd e attuale presidente del Copasir Lorenzo Guerini (10,7%) e il leader di Noi moderati Maurizio Lupi (22,3%).

I meno presenti al Senato

A palazzo Madama la media di partecipazione è sensibilmente più alta rispetto alla Camera. Tanto che tra i senatori con la percentuale di presenze più bassa figura anche la capogruppo del Pd Simona Malpezzi che però è stata presente a oltre la metà delle votazioni (61,9%). Tra i meno presenti troviamo poi Franco Mirabelli (4,8%), Guido Castelli (15,3%) e Claudio Borghi (34,3%). Anche in questo caso incontriamo alcuni nomi noti tra i meno presenti. Si tratta di Carlo Calenda (53,8%) e Matteo Renzi (55,5%).

I dati dei parlamentari siciliani

Il Quotidiano di Sicilia ha dato un’occhiata ai dati dei parlamentari siciliani. Il più presente – con una percentuale di partecipazione alle votazioni elettroniche del 99,87 per cento – è Salvatore Sallemi, senatore originario di Vittoria ed eletto con Fratelli d’Italia. Subito dopo, si trova invece un caso di un’eletta nelle circoscrizioni siciliane senza però essere nativa: Annamaria Furlan, senatrice genovese del Pd e già segretaria generale della Cisl, ha il 96,08 di presenze. Al terzo posto, invece, c’è Anastasio Carrà; il deputato leghista e ancora per pochi mesi sindaco di Motta Sant’Anastasia ha una percentuale di partecipazione del 95,34. Appena sopra a Salvo Pogliese: il dato riguardante l’ex sindaco di Catania e oggi senatore di Fratelli d’Italia è infatti del 94,05 per cento. Nella top ten dei più presenti ci sta anche il cinquestelle Pietro Lorefice (91,34), senatore eletto nel collegio di Gela.

Con percentuali più basse, invece, troviamo il segretario regionale del Pd e deputato nazionale Anthony Barbagallo (68,35), il meloniano Manlio Messina (61,47), il renziano Davide Faraone (57,52) mentre l’ex ministro di era berlusconiana e oggi deputato di Noi moderati, Saverio Romano, si ferma al 50,28.

Dalla parte opposta della classifica, e dunque tra i più assenteisti, spicca il dato di Marta Fascina, la compagna di Silvio Berlusconi candidata in più collegi, tra cui quello siciliano di Marsala, con il chiaro intento di garantirle un’elezione certa. Fascina, che poi è stata eletta formalmente in Campania, ha una percentuale di assenze del 94,86 per cento, avendo partecipato al voto elettronico soltanto nel 5,14 per cento dei casi. A spiccare in negativo è anche Valeria Sudano: la deputata della Lega, che nel 2023 ha affrontato una gravidanza, dall’inizio della legislatura ha presenziato al 18,89 per cento delle sedute in cui si è votato. In realtà alla voce assenteisti, in cima alla graduatoria compare un altro nome. Un parlamentare che a Palazzo Madama si è visto pressoché nulla: Nino Minardo. Il segretario regionale della Lega ha una percentuale di partecipazione al voto di appena lo 0,79.

Il caso delle missioni

Tuttavia, il suo caso introduce un altro tema: le missioni. “Risultano – si legge nel rapporto di OpenPolis in merito ai deputati e senatori in missione – come presenti anche se di fatto non lo sono. Tale istituto ha ancora molte zone d’ombra. In molti casi risulta impossibile capire la ratio con cui viene concesso questo status”.

Minardo, per esempio, risulta essere stato in missione nel 98,47 per cento dei casi in cui il Senato ha votato. Secondo in questa particolare classifica è Nello Musumeci (89,39), le cui missioni sono legate all’attività di ministro per la Protezione civile e del Mare; terzo, invece, il deputato di Fratelli d’Italia Maurizio Leo – romano ma eletto in Sicilia – con il 79,57 per cento di sedute in cui è risultato in missione. Subito seguito dal catanese Filippo Scerra (M5s), con una percentuale di missioni del 76,11. “Poiché si tratta di una sorta di assenza giustificata, i parlamentari in missione non subiscono alcuna decurtazione della diaria”, chiarisce OpenPolis.

Partiti, M5s il più presente in Senato

Spostando lo sguardo dai singoli parlamentari ai gruppi di appartenenza, il dato a livello nazionale raccolto da OpenPolis descrive il Movimento 5 stelle come quello più partecipe alle votazioni al Senato, con l’86,8 per cento. Il podio a Palazzo Madama è completato dal Partito democratico (81,2%) e da Fratelli d’Italia (81,1%). Il livello più basso di partecipazione si registra invece all’interno del gruppo misto, dove non si va oltre il 55,4 per cento.

A Montecitorio, sede della Camera, i più attivi risultano essere gli esponenti del gruppo Alleanza Verdi-Sinistra con il 79,9 per cento. Subito dopo si piazzano il Partito democratico (75,1%) e Fratelli d’Italia (73,2%). Ultimi i deputati di Noi Moderati, che si fermano al 54,4 per cento. Infine, mettendo insieme i seicento deputati che siedono nei due rami dell’attuale Parlamento troviamo una partecipazione alle votazioni del 69,4 per cento e un dato di assenteismo medio del 16,7 per cento. Il numero di politici in missione, durante le sedute di voto, è stato invece pari al 13,9 per cento degli eletti.

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