Bolkestein, i balneari siciliani chiedono “continuità” - QdS

Bolkestein, i balneari siciliani chiedono “continuità”

Chiara Borzi

Bolkestein, i balneari siciliani chiedono “continuità”

martedì 26 Novembre 2019

A Catania l’Assemblea nazionale del sindacato che riunisce gli imprenditori della balneazione per fare il punto sulla direttiva Ue. All’incontro anche l’ex ministro e senatore di Forza Italia, Gasparri: “Le Giunte regionali applichino la proroga”

CATANIA – Appassionata, sentita e partecipata. Può essere in conclusione descritta cosi l’assemblea del sindacato italiano balneari organizzata al Rhs, salone allestito alla zona industriale di Catania, dove si sono riuniti i vertici del sindacato nazionale e provinciale. Hanno partecipato il presidente Antonio Capacchione e il catanese Ignazio Ragusa, Confcommercio Catania con il presidente Pietro Agen, l’amministrazione comunale con la visita del sindaco Salvo Pogliese e il governo regionale rappresentato dall’assessore al Turismo Manlio Messina. Presenza non prevista ma apprezzata dai presenti è stata quella del senatore Maurizio Gasparri che sulla direttiva Bolkestein ha realizzato una battaglia per l’abolizione.

“Sono il padre della proroga al 2020 – ha dichiarato il senatore di Forza Italia ed ex ministro nel Governo Berlusconi -. Nel 2013 sono andato io da Mario Monti per spiegare cartina alla mano la specificità territoriale dell’Italia, un fattore per cui non possiamo essere vessati al cospetto della legge. Ho bloccato Paolo Gentiloni quando propose delle evidenze, dei bandi, che prevedevano una gara che riguardavano gli stabilimenti. Poi con la legge di stabilità dello scorso anno è arrivata la proroga di 15 anni grazie a cui gli imprenditori della balneazione godranno di un periodo di copertura, ma continueranno a non avere certezze. La norma europea non è più importante della legge Italiana – ha dichiarato Gasparri – serve una copertura normativa più stabile. Speriamo che le Giunte regionali applichino la legge di proroga, la norma nazionale deve essere sostenuta”.

Appassionatissimo, quasi urlato, è stato l’intervento del presidente nazionale Sib Capacchione, che ha evidenziato “la solitudine” in cui sono lasciati gli imprenditori della balneazione rispetto alle ultime calamità. “Di fronte alle spiagge distrutte abbiamo visto solo gli imprenditori balneari piangere, non altri. Eppure su 430 milioni di presenze turistiche, ben 170 milioni sono state registrate nelle zone di mare. L’Italia è la spiaggia d’Europa e nonostante questo siamo l’unico Paese che mette in discussione numeri importanti, che volontariamente rischia di terremotare un modello che funziona da prima dell’Ottocento”.

“Nel 2019 un terzo della balneazione non ci sarà più – ha spiegato Capacchione – perché nessuno investirà sapendo di avere una spiaggia a bando dopo due anni. L’imprenditore della balneazione ha scelto questo mestiere perché lo Stato garantiva la continuità aziendale, non stagionale. Non è un caso se l’Unione europa non ha aperto procedure d’infrazione sull’applicazione della Bolkestein in Italia ha probabilmente capito la complessità della nostra casistica. Mi chiedo come mai a distanza di 11 mesi ci troviamo ancora ad invocare la trasformazione della legge in un provvedimento amministrativo. La scadenza del titolo è al 31 dicembre 2020!”.

Durante il convegno sono intervenuti dirigenti e tecnici dell’amministrazione regionale e comunale catanese, è stato fatto cenno al tema locale della Playa di Catania ed evidenziato la necessità di far rientrare il problema della Bolkestein anche in un’ottica di assessorato regionale al Turismo. La trasformazione della legge in provvedimento amministrativo, pur senza una scadenza, sembra alle porte anche in Sicilia. Fermo restando la necessità di snellimento, svecchiamento e maggiore preparazione dei burocrati sulle tematiche legate all’ambito delle concessioni, sull’ambiente e il codice della navigazione, invocati ed evidenziati dagli stessi dirigenti degli uffici comunali e regionali.

Twitter: @ChiaraBorzi

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