Bullismo e Cyberbullismo, Sicilia tra le Regioni con i dati peggiori

Sempre più giovani e carichi di odio, i dati sul bullismo spaventano la Sicilia: “Serve una legge”

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Sempre più giovani e carichi di odio, i dati sul bullismo spaventano la Sicilia: “Serve una legge”

Marianna Strano  |
sabato 18 Novembre 2023

Il caso del 13enne suicida di Palermo è solo l'ennesimo grido d'allarme che invita ad agire. La Sicilia è "terra" di bulli: ecco i dati di Save the Children.

La Sicilia è tra le prime regioni italiane per fenomeni di bullismo e cyberbullismo, assieme alla Campania: è la terribile notizia che arriva dal report “Atlante dell’Infanzia” di Save the Children, che parla di un 16,2% di vittime di cyberbullismo in entrambe le Regioni.

Un dato che spaventa, specialmente in considerazione del recente episodio di cronaca che ha visto un ragazzino di appena 13 anni togliersi la vita presumibilmente per gli atti di bullismo subìti. Si tratta di una tragedia come tante altre in Italia e nel mondo ma che – come precisato dal governatore Schifani dopo il terribile episodio – ci invitano a riflettere su come tra i giovani il seme della violenza e dell’odio stia prendendo una direzione assolutamente allarmante.

I dati del bullismo e del cyberbullismo in Sicilia e in Italia

“Nel periodo dell’età dello sviluppo gli atti di bullismo e di cyberbullismo tendono a essere più frequenti contro le ragazze e tra i più giovani, con proporzioni di circa il 20% negli 11enni che progressivamente si riducono al 10% nei più grandi. Nel confronto con la rilevazione del 2017/2018 la frequenza di atti di bullismo sembra essere grosso modo stabile, ma è nel cyberbullismo che si osserva un preoccupante incremento soprattutto nei ragazzi di 11 e 13 anni, indipendentemente dal genere”, si legge nel documento ISS citato da Save the Children nel report.

Ai tempi del digitale, gli strumenti di tortura psicologica aumentano: minacce via chat, insulti, perfino diffusione di contenuti di odio e/o sessualmente espliciti (si pensi, per esempio, ai fenomeni di sextortion o del revenge porn. Lo smartphone è diventato il mezzo prediletto per perpetrare atti di bullismo che a volte non feriscono il corpo, ma distruggono l’anima. In Campania e in Sicilia il 16,2% degli studenti subisce atti di cyberbullismo. E i dati del resto del Paese non sono poi tanto più confortanti. Le vittime sono quasi sempre ragazze ma nessuno è immune. E soprattutto: sia vittime che “carnefici” sono sempre più giovani, spesso in età pre-adolescenziale.

Corecom Sicilia: “Serve una legge”

Il Corecom Sicilia punta i riflettori sui dati allarmanti sul bullismo e il cyberbullismo in Sicilia e auspicano l’avvio di un percorso col Provveditorato agli studi per agire contro il fenomeno. “È sicuramente necessaria una legge adeguata per contrastare il fenomeno – sottolinea Ugo Piazza, commissario del Corecom Sicilia con delega ai social media –, ma ciò non prescinde dal fatto che bisogna fare un lavoro più elaborato per comprendere la matrice del fenomeno. Oggi le nuove generazioni crescono direttamente sul web, si formano in una sorta di inconscio virtuale che fa sì che perfino insultare o bullizzare un coetaneo sia più facile online piuttosto che fisicamente”.

“La rete, ma soprattutto i social network necessitano certamente di una regolamentazione, ma è fondamentale avviare un percorso educativo-comportamentale sociale di tipo reale e non virtuale e questa è una delle priorità che si è dato il Corecom. Inizieremo una serie di attività di informazione e comunicazione nelle scuole perché questa piaga va analizzata anche dal punto di vista sociologico, per provare ad arginare quelli che sono gli aspetti più pericolosi a cui espone il web, spesso una giungla senza regole”.

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