Caccia in Sicilia, stop del Cga: "Troppi danni da incendi e siccità"

Caccia in Sicilia, stop del Cga: “Troppi danni da incendi e siccità”

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Caccia in Sicilia, stop del Cga: “Troppi danni da incendi e siccità”

Redazione  |
sabato 11 Novembre 2023

Sospeso il calendario venatorio 2023-24, emanato lo scorso giugno dall'assessore regionale all’Agricoltura Luca Sammartino

Il Consiglio di giustizia amministrativa per la Regione Siciliana ha integralmente sospeso il calendario venatorio 2023-24, emanato lo scorso giugno dall’assessore regionale all’Agricoltura Luca Sammartino. Da oggi stop in tutta la Sicilia alle doppiette che avevano iniziato a sparare già dal 2 settembre, con una deroga (‘pre-apertura’) autorizzata dall’assessore, nonostante il parere negativo di Ispra e gli incendi devastanti in tutta l’Isola. Nei mesi scorsi le associazioni ambientaliste ed animaliste Wwf Italia, Legambiente Sicilia, Lipu BirdLife Italia, Lndc Animal Protection, Enpa e Lac, difese dagli avvocati Antonella Bonanno e Nicola Giudice, avevano impugnato al Tar di Palermo il calendario venatorio, ottenendo, il 21 settembre, una prima sospensiva della caccia ad alcune specie in declino.

La decisione del Cga

Oggi arriva la decisione di secondo grado che mette la parola fine alla stagione di caccia in Sicilia: il Cga ha riconosciuto che, ”come adeguatamente comprovato dalle associazioni ambientaliste appellanti, i notevoli incendi divampati nel territorio regionale associati allo straordinario aumento delle temperature verificatisi nel periodo estivo hanno determinato un, facilmente intuibile, significativo rischio per la sopravvivenza degli animali. In tal senso sono particolarmente significative le due delibere con le quali la giunta Regionale Siciliana ha opportunamente preso atto della gravità della situazione, avanzando ai competenti organi statali la richiesta di deliberazione dello stato di emergenza di rilievo nazionale per la durata di 12 mesi”.

Le associazioni: “Continueremo battaglia legale al Tar ed al Cga”

Ma, sottolineano le associazioni, “incredibilmente, la stessa Regione non solo non ha sospeso la stagione di caccia come buonsenso richiederebbe, ma ne ha addirittura autorizzato l’anticipo di ben un mese rispetto a quanto suggerito da Ispra. Con questa ulteriore vittoria giudiziaria, sono stati sonoramente bocciati i decreti ‘sparatutto’ dell’assessore ‘contro la fauna’ Sammartino ed è stata riaffermata la legalità e la prioritaria esigenza di tutela della biodiversità. Continueremo la battaglia legale al Tar ed al Cga sin dalle prossime udienze, dove denunceremo le gravi e pesanti illegittimità di un calendario venatorio vergognoso che condanna a morte gli animali scampati alla devastante stagione degli incendi e della siccità”.

L’ordinanza

‘Il Cga per la Regione Siciliana osserva che l’ambiente, nel suo più ampio significato comprensivo della flora e della fauna, costituisce nel nostro ordinamento un bene fondamentale, rispetto al quale i contrapposti interessi di quanti pratichino l’attività venatoria sono recessivi”, si legge nell’ordinanza, e ordina all’assessorato dell’Agricoltura della Regione Siciliana di pronunciarsi sull’istanza presentata dalle associazioni richiedenti del 18 agosto 2023” nella quale si chiedeva di sospendere la caccia ”in ragione dell’eccezionale situazione meteoclimatica, ambientale ed ecologica verificatasi nel periodo estivo”.

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