Calcio Catania, Pellissier e l'azionariato popolare: "Alla Clivense funziona"

Calcio a Catania, Pellissier e l’azionariato popolare: “Alla Clivense funziona, ecco come”

Antonino Lo Re

Calcio a Catania, Pellissier e l’azionariato popolare: “Alla Clivense funziona, ecco come”

Vittorio Sangiorgi  |
lunedì 09 Maggio 2022

Torniamo a parlare di azionariato popolare, una delle strade che potrebbero essere imboccate per la rinascita del calcio a Catania, e lo facciamo con Sergio Pellissier, presidente della Clivense

Torniamo a parlare di azionariato popolare, una delle strade che potrebbero essere imboccate per la rinascita del calcio a Catania, e lo facciamo andando alla scoperta del progetto Clivense. La società, militante nella terza categoria veronese, è nata all’alba di questa stagione agonistica su iniziativa di Sergio Pellissier ed Enzo Zanin, giocatori simbolo e bandiere del Chievo che, poco prima, aveva subito l’esclusione dai campionati professionistici per inadempienze finanziarie. QdS.it ha intervistato lo storico capitano gialloblu, presidente del nuovo sodalizio, per approfondire idee, prospettive ed obiettivi del crowdfunding che ha preso il via in questi giorni.

Quale modello di azionariato popolare?

“All’origine di questo progetto non c’è stato nulla di studiato, abbiamo avuto l’idea di aprire ai tifosi e a quanti volessero partecipare alla realtà Clivense. Abbiamo, quindi, visto quali società applicano concretamente l’azionariato popolare. I modelli di riferimento, tenuto conto delle differenze esistenti, sono quelli di Barcellona e Bayern Monaco”.

Il ruolo dei tifosi-soci e il progetto di crescita

Proiettandoci al futuro chiediamo a Pellissier se, per la Clivense, è possibile immaginare uno scenario in cui gruppi strutturati di tifosi, come avviene proprio in Spagna o in Germania, potranno detenere quote di maggioranza della società, prendere parte al Cda, entrare nella gestione della stessa.

“La nostra idea – spiega Pellissier – è quella di aprire a chiunque tramite un contributo. Chiaramente più si investe, più possibilità si hanno di entrare anche nei meccanismi decisionali. In questo momento chi vuole investire ed entrare nella società deve mettere un po’ di soldi, però vogliamo far partecipare più tifosi possibile. Vogliamo che i nostri tifosi possano dire ‘anche noi facciamo parte della società’. Non abbiamo il pregiudizio di voler gestire in solitaria la società, ma l’abbiamo aperta a tutte le persone desiderose di dare il loro contributo”.

Il peso economico delle azioni si basa sulla quotazione della società, determinata dal progetto messo a punto che prevede, ad esempio, l’acquisizione del titolo di Serie D già dalla prossima stagione e il ritorno in B entro il 2027. Contribuendo con 250 euro, si avranno percentuali societarie da ‘zero virgola’, ma appare evidente come questa iniziativa possa rappresentare una vera opportunità per gruppi numerosi di sostenitori o realtà imprenditoriali.

La famiglia Clivense

Non solo una strategia per far crescere il progetto sportivo, ma anche un modo per creare una vera e propria famiglia Clivense: “Chi decide di essere socio – spiega infatti il presidente – avrà le medesime agevolazioni societarie, come scontistiche o vantaggi di varia natura. All’inizio è un investimento, quindi non ci saranno dividendi. Poi, chissà, in base a come andranno le cose nel futuro e a ciò che succederà, potrebbe anche avvenire. La ratio di questa fase non è quella di dividere i ricavati, ma di investire per creare una società sana. Invece, chi decide di investire come sponsor, ha l’opportunità di aprirsi ad un mercato composto dai numerosi soci, che sono tutti potenziali nuovi clienti”

Riscontro entusiastico

Ma qual è stato il riscontro nei primi giorni? Assolutamente positivo, ci spiega Pellisier snocciolando orgogliosamente alcuni numeri: “Abbiamo aperto il crowdfunding il 27 aprile, nel giro di dieci giorni siamo arrivati a 450 mila euro ed a 415 sottoscrizioni. Tutto ciò senza l’entrata di personaggi e realtà importanti, che sposeranno il nostro progetto a breve.  L’idea è stata apprezzata, non soltanto da tifosi della Clivense o dai veronesi. Abbiamo altri 37 giorni a disposizione per gli investimenti, siamo fiduciosi che si potrà crescere ancora”.

Credits: FotoUdali/Archivio FcClivense

Vittorio Sangiorgi

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