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Caltagirone, eseguita la prima cardio Tac all’ospedale “Gravina”

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Caltagirone, eseguita la prima cardio Tac all’ospedale “Gravina”

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sabato 26 Giugno 2021

Il paziente sottoposto a cardio TAC, senza apparenti fattori di rischio cardiovascolare, da circa due mesi accusava dolore toracico con irradiazione molto sospetta per cardiopatia ischemica

Eseguita,
per la prima volta all’Ospedale “Gravina”, presso l’UOC di Radiologia, una Angio
TAC Coronarica (detta anche cardio TAC).

Si
tratta di un’indagine radiologica altamente affidabile e poco invasiva, per lo
studio del distretto coronarico, che permette di individuare o escludere eventuali
anomalie o patologie a carico del cuore.

L’esame è stato condotto dall’equipe dell’UOC di Radiologia, guidata dal primario il dr. Bruno Varsallona, con il supporto cardiologico del dr. Daniele Giannotta, responsabile dell’UOSD di Emodinamica.

Soddisfazione e apprezzamento per il lavoro degli operatori e della Direzione medica del Presidio sono espressi dai vertici dell’Asp di Catania.

Il
paziente sottoposto a cardio TAC, di 53 anni, senza apparenti fattori di rischio
cardiovascolare, da circa due mesi accusava dolore toracico con irradiazione molto
sospetta per cardiopatia ischemica. Nonostante fosse sottoposto a terapia
medica i sintomi si ripresentavano. Pertanto, valutate le condizioni cliniche i
sanitari hanno deciso di procedere con questa nuova strategia diagnostica.

«La cardio
TAC rappresenta un importante step diagnostico che consente ai pazienti di realizzare
un’indagine ultraspecialistica che si affianca alle procedure vascolari di
emodinamica» spiega il dr. Varsallona.

L’indagine
viene effettuata con una TAC dedicata e cardio-sincronizzata, ad alta definizione,
di cui il Presidio è stato dotato dall’attuale Direzione Aziendale, che si
prevede di perfezionare, per rispondere meglio alla domanda, sia con software
aggiuntivi, sia con un’ulteriore TAC a 128 strati il cui acquisto è già in
programma.

Attraverso la
somministrazione di un mezzo di contrasto questa metodica permette di
visualizzare nel dettaglio l’anatomia del cuore, con una ricostruzione
tridimensionale delle immagini, realizzando una mappa della distribuzione coronarica in
grado di dimostrarne le alterazioni morfologiche e di pervietà.

«Oggi la
nostra radiologia, di lunga tradizione e con apprezzati professionisti, grazie
alle nuove tecnologie di cui è dotata, come nel caso della cardio TAC, e di
cui ci stiamo dotando – aggiunge il dr. Varsallona -, si prepara ad
allinearsi a quelle di più alto livello, con un’offerta sanitaria che include sia
la radiologia tradizionale, sia la radiologia interventistica, l’ecografia di
tutti i distretti corporei, la Risonanza magnetica e la TC neuro e body, senza
escludere lo screening della patologia mammaria con l’ausilio della mammografia
e dell’ecografia».

La
cardio TAC consente di evidenziare eventuali ostruzioni delle arterie coronarie
e permette anche di evitare la coronarografia.

«Abbiamo
eseguito l’esame in sicurezza, dopo un’attenta valutazione delle condizioni
cliniche del paziente e dei fattori di rischio – spiega il dr. Giannotta
-. La cardio Tac rappresenta una grande opportunità diagnostica, non invasiva e
facilmente effettuabile in tutti i pazienti a basso rischio. Secondo le nuove linee
guida per la diagnosi delle sindromi coronariche, questa indagine è consigliata
per pazienti nella zona grigia o per risultati dubbi alle metodiche non invasive
tradizionali come test ergometrico, ecostress o scintigrafia miocardica».

Già allo studio,
in coerenza con le linee guida specifiche, la definizione di un protocollo di
lavoro aziendale sulle indicazioni all’esecuzione della cardio TAC, in modo da ottimizzare
una diagnosi precoce e una corretta gestione terapeutica.

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