Caltanissetta, telecamere contro l’abbandono rifiuti a Capodarso - QdS

Caltanissetta, telecamere contro l’abbandono rifiuti a Capodarso

Annalisa Giunta

Caltanissetta, telecamere contro l’abbandono rifiuti a Capodarso

venerdì 03 Maggio 2024

Una collaborazione tra Anas, Comune e Riserva naturale volta alla tutela della zona protetta. I sistemi di sorveglianza sono posizionati sulla Ss 122. I trasgressori saranno sanzionati anche penalmente

CALTANISSETTA – Prosegue la lotta per contrastare l’abbandono dei rifiuti sul territorio, installata una telecamera nascosta sul confine della riserva naturale orientata “Monte Capodarso e valle dell’Imera meridionale”.

Grazie alle telecamere posizionate lungo la Ss 122 i trasgressori saranno individuati e sanzionati con misure previste dalla nuova Legge 137/23 (sostituisce ed integra la L. 152/06) che estende il reato penale di abbandono dei rifiuti anche ai cittadini privati e non solo alle imprese come avvenuto in passato.

Videosorveglianza contro l’abbandono dei rifiuti

Un’azione a tutela del territorio frutto della sinergia tra il Comune, la Riserva naturale e l’Anas. L’area videosorvegliata, naturalmente come previsto dalla legge, è indicata da appositi cartelli già posizionati sul luogo. Nei giorni scorsi è stato effettuato sul posto un sopralluogo da parte dell’Assessore Marcello Frangiamone accompagnato dal presidente della terza commissione “Ambiente” Oscar Aiello e dai consiglieri Michele D’oro, Gianluca Bruzzaniti, Giuseppe Di Francesco e Salvatore Mazza.

Presente anche il direttore della Riserva naturale orientata di Monte Capodarso e Valle dell’Imera meridionale Carmelo Bartolotta e l’ingegnere Cusumano dell’Anas.

“La riserva naturale che ricade nel territorio comunale – afferma l’assessore Marcello Frangiamone – viene costantemente messa a rischio dall’abbandono di rifiuti. Insieme alle altre istituzioni coinvolte abbiamo convenuto di installare le telecamere. Sono certo che le telecamere saranno un deterrente per contrastare questo fenomeno”.

“L’aggravamento della pena – prosegue – nel caso in cui l’inquinamento sia prodotto in un’area naturale protetta o sottoposta a vincolo paesaggistico, ambientale, storico, artistico o archeologico ovvero in danno di specie animali o vegetali protette sottolinea l’importanza di tutelare l’ambiente. La scelta di realizzare il sistema di videosorveglianza vuole infatti proprio ribadire l’importanza dell’ecosistema naturale e il dovere, civico e istituzionale, di preservare il nostro habitat”.

“Speriamo – ha aggiunto Oscar Aiello, presidente della terza Commissione promotrice del tavolo tecnico – che sia il primo passo per tutelare l’ambiente ma anche la riserva in tutta la sua bellezza”.

“Faccio un plauso – conclude Carmelo Bartolotta – all’Amministrazione Comunale e agli altri enti che si sono avvicinati alle problematiche della riserva e per la tutela di questo bene unico e sito Unesco. La riserva va preservata e ci auguriamo quindi che questo sistema diventi un forte deterrente per tutti coloro i quali non rispettano la natura e danneggiano il bene comune”.

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