A Carini la lotta all’abusivismo salva il mare dall’inquinamento - QdS

A Carini la lotta all’abusivismo salva il mare dall’inquinamento

Vincenza Grimaudo

A Carini la lotta all’abusivismo salva il mare dall’inquinamento

martedì 30 Agosto 2022

I parametri di un tratto di costa lungo sette chilometri sono tornati alla normalità, dopo anni in cui numerose costruzioni irregolari hanno scaricato in acqua incuranti dell’ambiente

CARINI (PA) – Sarà di nuovo possibile fare il bagno al mare, come confermato dalle analisi fatte dall’Asp di Palermo e dal ministero della Salute, dopo decenni di inquinamento. Un lungo tratto di costa di sette chilometri, infatti, è nuovamente fruibile. O meglio, bisognerà attendere la revoca della storica ordinanza di non balneabilità e il sindaco Giovì Monteleone sta lavorando in questo senso sul piano burocratico. Realisticamente, si prevede di riuscire a sbloccare il tutto entro la prossima stagione estiva.

A confermare i dati degli uffici istituzionali anche i prelievi eseguiti da Goletta Verde di Legambiente, che hanno dato il disco verde rispetto alla qualità delle acque. Non pochi gli interventi necessari per arrivare a questo obiettivo: prima di tutto la demolizione di centinaia di immobili sulla fascia costiera, che scaricavano i propri liquami in improvvisati pozzi neri ricavati nella sabbia o direttamente sul mare; quindi, l’eliminazione degli scarichi fognari sulla costa in zona Milioti, Predicatore, via Mattarella e cantiere Nautimar; infine, la riparazione, la riattivazione, la manutenzione specializzata e il costante monitoraggio del funzionamento degli impianti di sollevamento delle acque fognarie e dell’impianto di depurazione Ciachea da parte dell’ente gestore Amap.

Non è stato un lavoro facile per il sindaco Giovì Monteleone, che ha dovuto affrontare molte critiche, così come il Comune ha dovuto sobbarcarsi non poche battaglie legali per la demolizione degli immobili citati. “Abbiamo continuato – ha detto il primo cittadino – e continueremo nell’azione di demolizione degli immobili sulla fascia costiera, nonostante le battaglie legali, le centinaia di ricorsi in sede amministrativa da parte dei destinatari delle ordinanze di demolizione, gli ingenti costi dei lavori di demolizione e bonifica e l’organico del personale comunale tecnico e amministrativo sempre più ridotto causa pensionamenti e difficoltà di nuove assunzioni”.

Molte discussioni sono sorte anche in merito alla scelta di privatizzare la gestione del servizio depurativo e idrico, assegnato all’Amap. Molte voci, infatti, si sono alzate contro la scelta di abbandonare la gestione diretta del servizio. “Abbiamo fatto la scelta giusta – ha detto Monteleone – quando abbiamo affidato la gestione del servizio idrico e fognario ad Amap, società a intero capitale pubblico, consapevoli che era l’unica, adeguata, possibile soluzione per gestire complessi delicati impianti dove occorre alta competenza e professionalità ed adeguate risorse economiche”.

Competenze e risorse che il Comune non aveva e ancora adesso non può permettersi, visto l’organico e la mancanza di adeguate risorse economiche. Nonostante la procedura per la revoca delle ordinanze dei divieti di balneazione, il lavoro di bonifica della costa non si fermerà, anche perché, nonostante i tanti interventi eseguiti di pulitura e rimozione di discariche, continua a essere oggetto del selvaggio e increscioso fenomeno dell’abbandono dei rifiuti.

“Ad aggravare la situazione di degrado – ha detto il primo cittadino – contribuisce l’occupazione abusiva di case abbandonate, per le quali non sono state definite le procedure per la demolizione, abitate da gente socialmente disagiata che abbandona giornalmente rifiuti”.

Il fenomeno che è stato posto all’attenzione nei vari Comitati per l’ordine e per la sicurezza in Prefettura, con la presenza dei vertici provinciali delle Forze dell’ordine, ai quali è stata chiesta una decisa autorevole e concreta collaborazione nel controllo di questa parte del territorio.

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