Incontro con Bergoglio momento importante - QdS

Incontro con Bergoglio momento importante

Carlo Alberto Tregua

Incontro con Bergoglio momento importante

venerdì 01 Novembre 2019

Il cardinale argentino Jorge Mario Bergoglio è divenuto a sorpresa Papa il 13 marzo 2013, assumendo il nome di Francesco. Lui, che è un gesuita, passa per essere un decisionista. Per questa ragione ha attirato le antipatie della Curia vaticana, che invece opera affinché nulla cambi.
Ha preso una decisione importante sulla pedofilia dei preti cattolici, facendo condannare un cardinale statunitense, Theodore E. McCarrick, e uno australiano, George Pell.
Ha comunicato all’opinione pubblica mondiale e ai cattolici di tutto il mondo, che superano il miliardo, la ferma volontà della Chiesa di Roma di lottare in tutti i modi contro questo fenomeno delittuoso, sia sul piano religioso che su quello sociale.
Bergoglio è intervenuto con molta decisione sulle finanze del Vaticano, gestito dall’Istituto delle opere religiose (Ior), che è sempre stato una spina nel fianco, fin dai tempi di monsignor Paul Marcinkus. Lo Ior gestisce molti miliardi che inevitabilmente attirano gli ingordi.

Poi vi è la questione del celibato, che non è un dogma, essendo stato imposto dal Concilio di Trento (1545-1563,). Quindi è possibile eliminarlo. Ma c’è una forte resistenza della gerarchia che nel suo mantenimento vede una sorta di utilità per la Chiesa cattolica. Anche se noi, non addentro nelle segrete cose, non la vediamo proprio.
Il Papa ha fatto un’apertura per i preti dell’Amazzonia, indicando la possibilità che possano sposarsi in quella parte del mondo, oppure diventare sacerdoti anche se sposati e con prole.
Non sappiamo se durante il suo Pontificato riuscirà a cassare il divieto per i prelati di sposarsi, ma certamente egli ha posto un ceppo per una strada lunga che però è quasi obbligatoria.
La capacità di girare per il mondo, parlando ai fedeli con un linguaggio semplice e diretto, viene riconosciuta anche dai suoi detrattori. Sorprende sempre con i suoi comportamenti che hanno per oggetto il contatto con le persone, quelle vere. Infatti, quando può, scende dalla Papa-mobile o dai pulpiti per incontrare le mamme con i loro ragazzini e gli invalidi, per accarezzarli e per baciarli. Non sappiamo quanto sia apprezzabile questo modo di fare, ma noi lo apprezziamo.
Ho avuto la fortuna di incontrare Papa Francesco mercoledì scorso nella piazza antistante la Chiesa di San Pietro, nel corso di un breve colloquio, durato sette o forse otto minuti, nel corso del quale gli ho consegnato la targa in ceramica con la dedica in occasione del quarantesimo anno di vita di questo giornale.
Il suo volto era stanco perché aveva stretto già qualche decina di mani, però dalla sua personalità traspirava un forte carisma in modo naturale, senza alcuna forzatura, con la conseguenza che, pur nella brevità dell’incontro, i miei sensi sono stati interessati.
È la prima volta che incontro un Pontefice e non so se nel resto della mia vita avrò la possibilità di incontrarne un altro. Sicuramente, però, l’esperienza mi è stata utile anche perché bisogna sempre constatare di prima mano quello che accade, in modo da evitare di farsi influenzare da coloro che ne parlano, bene o male.

L’incontro con il Santo Padre, promosso per questo quarantesimo anno, che ricorda il primo del giornale, rientra in una più vasta azione e vuole portare all’opinione pubblica la realtà di un quotidiano arrivato a questo punto, attraversando burrasche, venti tempestosi, contrarietà, antipatie e resistendo, almeno tre volte, ai tentativi che malintenzionati hanno messo in atto per cercare di farlo sparire.
Non ci sono riusciti perché noi viaggiamo nell’autostrada delle cose realizzate nel miglior modo possibile e avendo come compagna la Verità dei fatti, che non possono essere smentiti neanche da chi ci prova.
In fondo, non è difficile perché basta seguire il precetto più importante che esiste in una Comunità: rispettare gli altri prima di portare rispetto a se stessi e mai danneggiarli, ma aiutarli quando hanno bisogno.
Questa non è una regola religiosa, ma un valore eterno, molto semplice da osservare da parte di tutti, i quali non si devono preoccupare di apparire brave persone, ma devono sentirlo ed esserlo nei loro comportamenti di ogni giorno (e di ogni notte).
Grazie Papa Francesco per un incontro che non scorderò.

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