Catania, alloggi fantasma nel Palazzo di cemento - QdS

Catania, alloggi fantasma nel Palazzo di cemento

Melania Tanteri

Catania, alloggi fantasma nel Palazzo di cemento

martedì 03 Marzo 2020

A 10 anni dallo sgombero della struttura, non sono ancora stati consegnati gli appartamenti

CATANIA – Una protesta annunciata, che segue decine di richieste per conoscere a che punto sia la situazione. Venerdì pomeriggio, i rappresentanti del Sunia, il sindacato degli inquilini della Cgil, hanno organizzato una manifestazione in via Etnea, sotto i balconi del palazzo della Prefettura, per chiedere risposte in ordine alla consegna degli alloggi, novantasei in totale, realizzati all’interno dell’ex Palazzo di Cemento, oggi Torre Leone. L’edificio, sgomberato nel 2011 dall’allora sindaco Raffaele Stancanelli che promise di riconsegnarlo alla città ristrutturato, non è ancora stato consegnato, nonostante i lavori di recupero siano andati avanti. E nonostante le promesse.

“Sono anni che aspettiamo la consegna degli appartamenti popolari dell’ex Palazzo di Cemento – afferma Giusi Milazzo, segretario cittadino del Sunia – ma i tempi vengono rinviati puntualmente”. Milazzo ricorda come il solo annuncio del recupero dell’edificio avesse rappresentato molto per gli abitanti della zona, un segnale di presenza delle istituzioni verso un quartiere lontano non solo fisicamente dal resto della città.

Il palazzo, una volta liberato dagli inquilini abusivi, è stato rimesso a nuovo grazie ad alcuni finanziamenti del Ministero degli interni. E invece, alle richieste di conoscere la data di consegna degli alloggi, non è seguita mai una risposta definitiva, circa 8 milioni e 500 mila euro, che sarebbero dovuti servire anche per completare la cosiddetta “spina verde” di viale Moncada, ovvero l’area al momento incolta da trasformare in una sorta di parco urbano.

“Le amministrazioni si sono susseguite – continua Milazzo – ma nulla è cambiato. Era stata promessa la consegna alla fine di febbraio del 2020 – incalza – ma ad oggi non abbiamo visto nulla”.

Da qui la decisione di scendere ancora una volta in piazza per sapere non solo i tempi di consegna degli alloggi e degli uffici comunali, ma anche per evidenziare come il rischio sia sempre quello che l’edificio venga nuovamente occupato illegalmente, considerata la fame di abitazioni che c’è a Catania. Da qui protesta che, in parte, ha sortito l’effetto sperato, dal momento che una delegazione è stata ricevuta dal prefetto.

“Abbiamo chiesto alla Prefettura di Catania di fare da intermediario con il Comune per risolvere una volta per tutte i ritardi sul cantiere dell’ex Palazzo di cemento. Ci hanno assicurato che faranno la loro parte” – sottolinea Milazzo. Durante l’incontro abbiamo sollevato il problema della sicurezza dello stabile. È davvero necessario aumentare il controllo sul Palazzo perché si teme che venga occupato o che rubino i pezzi già installati”.

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