Catania, convegno su Canapa terapeutica: l'iniziativa di Dino Giarrusso - QdS

Catania, convegno su Canapa terapeutica: l’iniziativa di Dino Giarrusso

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Catania, convegno su Canapa terapeutica: l’iniziativa di Dino Giarrusso

Vittorio Sangiorgi  |
domenica 12 Marzo 2023

Convegno “Canapa terapeutica – Salute, ricchezza, opportunità”, svoltosi a Catania su iniziativa dell’onorevole Dino Giarrusso.

Un momento di dibattito e di approfondimento sulla canapa terapeutica e sulle opportunità che offrirebbe un suo uso normato e regolamentato nel campo medico-scientifico ed industriale. Questo il focus del convegno dal titolo “Canapa terapeutica – Salute, ricchezza, opportunità” che si è svolto ieri a Catania su iniziativa dell’onorevole Dino Giarrusso, componente della commissione Agricoltura al Parlamento europeo.

Presenti numerosi esperti, divulgatori e scienziati, che hanno fornito il loro contributo relazionando sulle diverse sfaccettature del complesso tema, oltre che di diversi pazienti che usufruiscono della cannabis medica nelle loro terapie e delle associazioni che li rappresentano.

Le parole di Giarrusso

Ad aprire le riflessioni proprio Giarrusso, che ha ricordato com’è nato e si è sviluppato il suo impegno per un’unica regolamentazione europea, da lui definito una battaglia scientifica, sociale e politica.

“Un impegno inziato da libero cittadino e proseguito da giornalista prima e da rappresentante politico poi. Serve un intervento del legislatore che renda possibile sfruttare questa pianta, che accompagna l’umanità da migliaia di anni e che tanto bene ha fatto all’umanità, ma che purtroppo da alcuni decenni è considerata ‘illegale’ o il cui uso è quantomeno problematico. Da quando sono parlamentare europeo sto lavorando senza sosta e con grande difficoltà al raggiungimento dell’obiettivo. La regolamentazione comunitaria dovrebbe, anzitutto, sperare la canapa a scopo ludico-ricreativo da tutto il resto. La mia opinione è che questa sarebbe la prima mossa da fare per controbattere l’arma di chi osteggia un uso più libero della canapa, ovvero l’accusa secondo cui si liberalizzerebbe la droga o si avvierebbero i giovani alla tossicodipendenza. Purtroppo si tratta di un tabù antico, ma non dobbiamo dimenticare che in passato l’Italia era il primo produttore mondiale di canapa. Questa sostanza si presta a molteplici utilizzi, importanti case automobilistiche la usano per costruire i componenti in plastica, così come viene adoperata nell’edilizia per la costruzione di edifici. Insomma, sono tanti i motivi per regolamentare e promuovere l’uso della pianta. Si potrebbe creare un indotto, consentendo lo sviluppo di imprese e occupazione. Per questo bisogna combattere, con la documentazione e l’informazione, ignoranza e luoghi comuni”.

Gli interventi che hanno animato il convegno sulla Canapa terapeutica

La prima fase del convegno, incentrata sugli usi medici di canapa e cannabis, ha visto gli interventi divulgativi di Lugi Quattrini, medico specializzato in scienze dell’alimentazione e psicoterapeuta e del farmacista galenico Lopes. Il primo, facendo ricorso alla sua esperienza di professionista prescrittore di cannabis, ha evidenziato le applicazioni consentite dalla vigente legislazione per patologie e disturbi come sclerosi multipla, dolore oncologico e cronico, vomito e inappetenza da chemioterapia, cachessia, glaucoma, sindrome di Tourette. Non è mancato un focus sui potenziali trattamenti per dolore cronico (neuropatico, osteoarticolare ecc), per le malattie del sistema nervoso centrale o per quelle autoimmuni. Lopes, invece, ha approfondito le diverse varietà della cannabis e la sua trattabilità farmaceutica al fine di fornire al paziente il trattamento più adatto. A condensare queste analisi l’approfondimento che ha visto protagonisti gli autori del libro “La canapa, un tesoro medicinale”, Giuseppe Brancatelli e Salvatore Marasà, e il medico terapista del dolore Luca Ferrero che hanno ampliato lo spettro delle riflessioni auspicando la possibilità di creare una rete di medici e professionisti.

Condividere esperienze e ricerche per vincere la resistenza ancora esistente

L’obiettivo quello di condividere esperienze e ricerche, anche nell’ottica di creare studi scientifici che permettano di vincere la resistenza ancora oggi esistente verso la prescrizione di questi trattamenti. L’attuale situazione legislativa sull’uso della cannabis medica, regolata dal decreto del ministero della Salute del 9 novembre 2015 che fissa precisi paletti e diverse limitazioni, e sulle prospettive future hanno invece animato la fase conclusiva del convegno. Significative le riflessioni – a tal proposito – di Giovanni Angemi, ex reponsabile del SerT di Gravina, Ernesto De Bernardis (farmacologo responsabile del SerT lentinese) che ha relazionato sull’uso terapeutico della cannabis in queste strutture e Vinicio Romano (ex direttore del SerT di Piazza Armerina) che si è invece concentrato su cannabis e malattie psichiatriche. Particolarmente significative, poi, le testimonianze dei “diretti interessati”, rappresentati dal presidente del Comitato pazienti cannabis medica Santa Sarta, che hanno evidenziato le difficoltà e le limitazioni cui devono far fronte e la necessità di un unico modello legislativo. A tali riflessioni si è legato, poi, l’intervento dell’avvocato Michele Giorgianni sulla coltivazione della canapa alla luce delle novità introdotte dalla legge 242/2016. La conclusione è stata affidata ancora a Giarrusso, che ha ribadito l’importanza dell’evento e ha confermato il suo impegno politico ed istituzionale sul tema.

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