Catania, a settembre si riqualifica il Santa Marta - QdS

Catania, a settembre si riqualifica il Santa Marta

Desiree Miranda

Catania, a settembre si riqualifica il Santa Marta

venerdì 07 Agosto 2020

Dopo la demolazione del fabbricato del secolo scorso, il restauro del palazzo settecentesco

CATANIA – Il capoluogo etneo avrà una nuova piazza con spazi verdi, panchine e anche qualche gioco per i più piccoli. Il tutto nell’ambito di un contesto storico settecentesco, in pieno centro. I tempi però sono ancora sconosciuti. Prima c’è una demolizione da fare, un bando di progettazione, a due fasi, per la sistemazione dello spazio urbano lasciato libero dalla demolizione e, infine, un passaggio di competenze al Comune di Catania.

Stiamo parlando dell’ex ospedale Santa Marta che, secondo l’annuncio della Regione Siciliana, con una demolizione selettiva e controllata, sarà privato dell’edificio degli anni 50-60 che sorge tra via Gesualdo Clementi e via Bambino. I lavori, deliberati dalla giunta regionale nella seconda metà di luglio, saranno coordinati dal Genio civile di Catania, dovrebbero iniziare tra settembre e ottobre e “potranno essere ultimati entro la fine dell’anno”, fanno sapere dalla Regione che ha avviato il conto alla rovescia.

Dopo la demolizione del fabbricato del secolo scorso si procederà al restauro del palazzo settecentesco che diventerà la nuova sede della Soprintendenza. Servirà un nuovo bando però. È prevista anche la realizzazione di una piazza antistante in cui verrà inglobato anche il giardino esistente. La spesa prevista è di due milioni e 330 mila euro e saranno finanziati con i fondi ex art. 38 dello Statuto della Regione Siciliana.

“Il governo della Regione, d’intesa con l’Azienda ospedaliero-universitaria Policlinico-Vittorio Emanuele San Marco ha deciso di abbattere un edificio che non trasferisce alcuna suggestione, per conferire invece il giusto decoro a un gioiello dell’architettura settecentesca del Vaccarini”, ha detto il governatore regionale Nello Musumeci durante il suo sopralluogo pochi giorni dopo la delibera di giunta.

“Di fatto, consegniamo nuovamente alla Catania barocca una propria omogeneità urbanistica e architettonica. Per la prima volta in Sicilia si dà vita a un processo di ripristino alla bellezza e, dove ve ne saranno le condizioni, replicheremo la misura”, ha aggiunto. Una volta completato l’intervento in tutte le sue fasi sarà il turno di intervenire per l’amministrazione della città di Catania.

“Può diventare un parco all’aperto dove metteremo alberi, panchine e immaginiamo anche uno spazio giochi per i bambini. Quella zona della città non ha nulla e quindi sarà sicuramente importante per i cittadini”, afferma l’assessore con delega al verde pubblico del comune di Catania Fabio Cantarella. La nuova piazza e il palazzo settecentesco su cui di affaccerà contribuirà dunque a cambiare il volto della zona dell’Antico Corso. Una necessità anche in virtù del fatto che dopo la chiusura dell’ospedale è come se fosse un po’ morta, basti pensare che hanno chiuso diversi esercizi commerciali che lì esistevano. “La nostra speranza che si possa rianimare e che possano risorgere anche le attività commerciali”, ha detto ancora Cantarella.

Perché la trasformazione sia completa servono, come sempre, i soldi. “Non molti” secondo Cantarella che ipotizza “una decina di migliaia di euro che potrebbero essere presi dal bilancio comunale”.

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