Centro direzionale, Silvio Cuffaro: "Potevamo rilevare il terreno subito e gratis, ma..." - QdS

Centro direzionale, Silvio Cuffaro: “Potevamo rilevare il terreno subito e gratis, ma…”

redazione

Centro direzionale, Silvio Cuffaro: “Potevamo rilevare il terreno subito e gratis, ma…”

Salvo Catalano  |
giovedì 13 Aprile 2023

Il governatore Schifani sconfessa il progetto del predecessore Musumeci e dei suoi alleati. Tutti i dettagli

Sulla scelta del governo Schifani di affossare il progetto della cittadella degli uffici regionali in via Ugo La Malfa a Palermo pesano due fattori. Il primo è quello che si può definire urbanistico: l’attuale sede dell’assessorato al Territorio è il posto giusto dove concentrare circa 4mila dipendenti? Sì, secondo la giunta dell’ex presidente Nello Musumeci e secondo l’amministrazione comunale guidata dall’ex sindaco Leoluca Orlando. No, secondo il governo Schifani, e quindi in larga parte la stessa coalizione che appoggiava Musumeci, e secondo l’amministrazione del sindaco Roberto Lagalla. Certo è che la decisione non è mai arrivata al consiglio comunale palermitano, e quella tra Musumeci e Orlando sarebbe rimasta un’intesa di massima.

A chi appartiene il terreno?

C’è poi un secondo fattore: la proprietà del sito di via La Malfa, dove già oggi ha sede l’assessorato al Territorio, appartiene al Fondo Immobiliare Pubblico Regione Sicilia, di cui la Regione è socia solo per il 35 per cento, mentre la restante parte è in mano ai privati, soprattutto istituti bancari. Per rientrare nella piena titolarità del sito individuato per il centro direzionale, la Regione avrebbe dunque dovuto acquistare l’area dal Fondo con una spesa di svariati milioni di euro? È quanto sostenuto dalla giunta Schifani. Ed è uno dei motivi avanzati per giustificare lo stop al progetto. Proprio su questo aspetto, però, spunta adesso una lettera che il dirigente generale delle Finanze Silvio Cuffaro ha inviato alcuni mesi fa al Fondo Immobiliare e che avrebbe permesso alla Regione di entrare in possesso del sito senza oneri.

Il progetto

Facciamo un passo indietro. La realizzazione del centro direzionale in via La Malfa è un progetto del valore complessivo di circa 425 milioni di euro. La giunta Musumeci da una parte bandisce il concordo di idee per la progettazione, dal costo complessivo di tre milioni di euro; dall’altra parte stanzia 20 milioni per l’acquisto delle aree. Questa somma, però, viene dirottata sulle residenze universitarie grazie a una norma alla legge di stabilità 2022, proposta dalla deputata della Lega Marianna Caronia. “Noi – ha spiegato l’assessore alle Infrastrutture Alessandro Aricò– abbiamo subito una scelta dell’assemblea regionale che ha tolto il finanziamento destinato all’opera. Non possiamo certo andare contro una legge dell’aula”. Chi difende il progetto, però, è convinto che di quei 20 milioni in realtà non ci sia bisogno per acquistare le aree.

Le lettere tra la Regione e il fondo

La scorsa estate, infatti, circa un paio di mesi prima dell’elezione di Schifani, il dirigente generale alle Finanze Silvio Cuffaro avvia un’interlocuzione con il Fondo immobiliare di cui la Regione è socia. In quel momento il Fondo si avvia verso la scadenza, fissata al 31 dicembre del 2022. Più tardi verrà prorogata di un anno. Alla data di scadenza gli immobili di proprietà del Fondo dovrebbero essere divisi tra i soci proporzionalmente alle quote possedute. Alla Regione siciliana, quindi, toccherebbe il 35 per cento. Nello scambio informativo – affidato al notaio palermitano Enrico Maccarrone, lo stesso presso cui nel 2007 era stato sottoscritto il Fondo – il dirigente Cuffaro anticipa che la Regione intende esercitare il diritto di prelazione sul sito di via La Malfa, in ragione del progetto del centro direzionale. A confermarlo al Quotidiano di Sicilia è lo stesso Cuffaro. “Avevamo trovato un modo per avere la disponibilità del bene immediatamente e senza impegno economico – spiega –. Alla scadenza del Fondo, sarebbe stato scomputato da quel 35 per cento che sarebbe toccato alla Regione”. Una soluzione che però non è stata condivisa dalla giunta Schifani, che adesso intende trovare un’alternativa, d’accordo col Comune di Palermo, con “caratteristiche adeguate ai necessari profili di carattere tecnico urbanistico e alle rilevanti esigenze di mobilità che l’opera comporta”.

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Un commento

  1. Luisa ha detto:

    Incomprensibile logica quella di sperperare
    Il denaro pubblico

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