Centrodestra: sfida incrociata tra amministrative e Regione - QdS

Centrodestra: sfida incrociata tra amministrative e Regione

Pessina Raffaella

Centrodestra: sfida incrociata tra amministrative e Regione

mercoledì 27 Aprile 2022

La questione delle candidature in Sicilia è ormai diventata nazionale. I partiti della coalizione alla ricerca di un difficile punto di equilibrio

PALERMO – Il centrodestra cerca di correre ai ripari sulle incomprensioni interne alla coalizione e per questo è intervenuto anche lo storico di leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi, che, sembra sollecitato da Ignazio La Russa, ha contattato Giorgia Meloni per convincerla a mantenere l’unità ed evitare strappi per le candidature delle prossime Amministrative nell’Isola.

Fratelli d’Italia vuole la ricandidatura di Nello Musumeci

L’incognita maggiore è legata al nome da presentare come candidato per la poltrona di presidente della Regione. Fratelli d’Italia, infatti, vuole la ricandidatura di Nello Musumeci, mentre da parte di Forza Italia, che fa capo a Gianfranco Miccichè, e Antonio Minardo della Lega non sembra esserci l’intenzione di dare il proprio sostegno al governatore uscente e piuttosto preferirebbero l’ex sindaco di Messina Cateno De Luca.

Meloni ha giustificato la propria scelta: “Siamo sempre stati disponibili a fare un passo indietro su nostri candidati, purché non si mettesse in discussione un principio valso finora: gli uscenti che hanno lavorato bene, non hanno problemi e vogliono ricandidarsi, sono confermati. Oggi si chiede di rimettere in discussione questo principio nel caso di Nello Musumeci, forse colpevole di essersi avvicinato a Fratelli d’Italia”.

“Così non va – ha aggiunto la leader di FdI – e il tema è il rispetto delle regole che ci siamo dati finora. Se dovesse saltare in Sicilia il principio della ricandidatura degli uscenti, non si vede perché dovrebbe essere mantenuto altrove. Mi auguro prevalga il buonsenso e si possa raggiungere un accordo”.

La Lega non sembra però intenzionata a indietreggiare

La Lega non sembra però intenzionata a indietreggiare: “La linea di Salvini – hanno ribadito dal Carroccio in una nota – è che in Sicilia decidono i siciliani. Quindi, eventuali vertici vedranno coinvolti i dirigenti della Lega in Sicilia a partire dal coordinatore regionale Nino Minardo”.

Musumeci ha incassato l’endorsment di Meloni e ringraziato sui social – “L’unità del centrodestra è la nostra forza, solo uniti possiamo vincere la sinistra: in Sicilia come in tutto il resto d’Italia” – ma la ricandidatura appare ormai essere diventata il fulcro per la tenuta del centrodestra a livello nazionale.

Perplesso in merito, per esempio, si è detto il presidente della Regione Liguria e fondatore di Italia al Centro, Giovanni Toti: “È in corso una discussione surreale nel centrodestra in Sicilia. Non ho capito perché dal sindaco di Palermo ci stiamo occupando della ricandidatura del presidente della Regione Nello Musumeci, che per quanto mi riguarda è una ricandidatura scontata. Do ragione al mio collega Musumeci: la politica non è fatta d’arbitrio e capriccio. Abbiamo messo un governatore, cinque anni servono a fare una serie di cose e a programmarne altre, due mandati sono normalmente quelli che fanno anche come sindaci, indispensabili per portare dei risultati in una situazione complessa come l’Italia”.

Miccichè ha iniziato ad aprire a un Musumeci-bis

Dal canto suo Gianfranco Miccichè, presidente dell’Ars e coordinatore regionale di Forza Italia, ha iniziato ad aprire a un Musumeci-bis, anche per non rischiare di perdere l’appoggio di Fratelli d’Italia al candidato a sindaco di Palermo, Francesco Cascio. “Non voglio immaginare – ha detto – di governare il Comune avendo all’opposizione Fratelli d’Italia, Lagalla e Lentini. Non rinunciamo a Cascio, la sua è una candidatura aperta. Lavoriamo per un incontro fra Meloni, Berlusconi, Salvini e Cesa. Se il candidato alla presidenza della Regione deve essere Musumeci, che sia lui. Non c’è nessuna preclusione sulla persona, ma lo deve volere tutta la coalizione”.

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