Centrosinistra trapanese: “Lui, lei e l’altro” - QdS

Centrosinistra trapanese: “Lui, lei e l’altro”

Vito Manca

Centrosinistra trapanese: “Lui, lei e l’altro”

venerdì 10 Maggio 2024

Nino Oddo, segretario regionale e vice segretario nazionale del Psi ha una storia di conflitti con la classe dirigente del Pd. C’è poi un socialista senza tessera, Camillo Oddo, pronto a tornare in prima linea

TRAPANI – “Lui, lei e l’altro”. Titolo di un programma della berlusconiana Rete 4 che si occupava nei primi anni Novanta – con successo di pubblico – di coppie scoppiate, di matrimoni in crisi. Ma anche in politica ci possono essere lui, lei e l’altro. E precisamente a Trapani e dintorni. Lui è il Psi. Ha un leader, l’ex deputato regionale Nino Oddo, oggi segretario regionale e vicesegretario nazionale. Ha un nuovo segretario provinciale, l’avvocato Salvatore Galluffo.

Falliti i tentativi di mediazione tra Psi e Pd

“Lui” ha una storia di conflitti e di scontri con lei, che è rappresentata dalla classe dirigente del Partito Democratico. Tutti i tentavi di mediazione sono falliti. “Non per colpa nostra”, si affretta a sottolineare Oddo, che aggiunge: “Siamo stati costretti a fare altre scelte perché il Pd è stato egemonizzato dall’attuale sindaco di Trapani Giacomo Tranchida, che è stato anche sindaco di Erice e di Valderice. Ci hanno sempre escluso perché non ci siamo piegati al pensiero unico”. Nella folta schiera di “Lei” – l’articolata dirigenza democratica – c’è un altro Oddo, questo dem doc. Ex vicepresidente dell’Ars. Di nome fa Camillo: “Il Psi gioca a fare la vittima mentre è il carnefice. Ha messo in discussione l’unità del centrosinistra, sempre e comunque. Nell’ultima tornata elettorale di Trapani ha preferito sostenere il candidato sindaco della destra. In tutti questi anni il Psi di Nino Oddo ha preferito allearsi con Forza Italia del senatore Antonio d’Alì. Ha scelto di stare con i nostri avversari non certo perché soffocato dalla nostra egemonia ma perché ha provato ad approfittarne politicamente.

La storia dice però che sono più le sconfitte che le vittorie. “Lui”, non demorde. E il neo segretario Galluffo s’è già messo una medaglia. All’ultimo congresso provinciale, che lo ha eletto all’unanimità dei presenti, c’era il segretario di federazione del Pd Domenico Venuti. Presenza di forma e di sostanza. “Dobbiamo collaborare”, ha rimarcato il dirigente dem. Il Psi ne ha preso atto ma non fino in fondo. “Apprezziamo le dichiarazioni del segretario”, è stato detto nell’assise socialista. Ma il socialista Oddo ha aggiunto: “È accaduto anche in altre occasioni, ma poi il Pd ha fatto come dice Tranchida. C’è un dibattito interno al partito. Un dibattito che continua da anni, ma i risultati vanno quasi tutti nella direzione opposta alla nostra”.

Preoccupazione, quella del leader del Psi, che l’altro Oddo conforta e conferma: “Per collaborare bisogna condividere le stesse priorità politiche e programmatiche. Posso fare alcuni esempi. Noi abbiamo detto no e continuiamo a dire no al progetto della Grande Città che prevede la fusione dei Comuni di Trapani ed Erice, il Psi era al fianco, e continua ad esserlo, dei fautori, quasi tutti di destra, della fusione. Il Psi è all’opposizione delle amministrazioni del capoluogo e di Erice, che per noi sono invece esempio di buongoverno. Il Psi sostiene la maggioranza che ha eletto il sindaco di Valderice, noi stiamo all’opposizione di una giunta incapace di governare. Su cosa dovremmo collaborare? Mi pongo anche un’altra domanda, la collaborazione dovrebbe passare da un’autocritica socialista? Oppure ci si allea nel nome del silenzio sul passato? Su ciò che siamo stati in questo territorio?”.

Tra “lui” e “lei” Alberto Cardillo

E qui entra in scena l’altro. Che è socialista, ma non ha tessera. Ha amministrato, avrebbe dovuto partecipare al congresso ma non l’ha fatto. È invece pronto a tornare in prima linea, a fare politica, ad organizzarsi, “mettendoci la faccia”, come usa spesso dire. “Altro” che si chiama Alberto Cardillo, ex assessore del Comune di Erice. Ce l’ha tanto quanto Nino Oddo con il Pd trapanese, con il Pd in genere. Così come ce l’aveva con i Democratici di Sinistra ed ancora prima con il Partito Democratico della Sinistra. Quasi preistoria politica. Cardillo ha smesso da poco di chiamarli “comunisti”, ma non è detto che non continui a considerarli tali. Anzi, ci sono diverse tracce che si presentano come prove. Una in particolare. La sua polemica a distanza con il compagno socialista Nino Oddo. “Perché – ha dichiarato Cardillo – continua ad occuparsi di questo Pd? Perché continua a recriminare su intese che potevano esserci e che non ci sono state? Il Psi deve fare la sua parte nonostante ciò che fanno e faranno i democratici. La nostra bandiera non può che essere quella dell’autonomia, che è stata storicamente vincente. Non si può dialogare con chi non vuole dialogare ma comandare anche in casa d’altri. Oddo se ne faccia una ragione, perché altrimenti rischia di introdurre nel partito elementi di masochismo politico. Non ci vogliono, non ci hanno mai voluto perché noi siamo diversi, siamo liberi e non seguiamo i percorsi che intraprendono per arrivare al potere per il potere”. Cardillo la butta lì: “Ci può essere un centrosinistra riformista, progressista senza il Pd, senza questo Pd, che ha fatto sfracelli nel territorio trapanese”.

L’ex assessore finisce per avere un inaspettato alleato nel dem Camillo Oddo: “Il Pd dialoga e si confronta con tutti. È al lavoro per costruire una nuova alleanza progressista e riformista, ma per renderla credibile è necessario che ne facciano parte tutti quelli che condividono gli stessi valori e lo stesso programma, altrimenti sarebbe soltanto un pasticcio”. Ed il centrosinistra piange. Fine della trasmissione.

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