Il rilancio-chimera della Sicilia, Cgil: "La politica guarda solo a se stessa, nessun piano" - QdS

Il rilancio-chimera della Sicilia, Cgil: “La politica guarda solo a se stessa, nessun piano”

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Il rilancio-chimera della Sicilia, Cgil: “La politica guarda solo a se stessa, nessun piano”

Redazione  |
lunedì 03 Luglio 2023

"L’azione si connota col niente di fatto sui piani di rilancio settoriali, sulle riforme, su tutti i fronti", si legge nella nota del sindacato

Con una nota del segretario generale Alfio Mannino, la Cgil siciliana mette in mora il Governo regionale guidato da Renato Schifani, la cui azione viene definita “improduttiva per la Sicilia, lontana dagli interessi reali dei siciliani, manifestazione di una politica che guarda solo a se stessa”.

E c’è di certo un bel contrasto tra il nuovo “attacco”, se tale si può definire la serie di considerazioni che seguono, e l’entusiasmo seguito all’approvazione del Defr la scorsa settimana. Dalle dichiarazioni di Schifani e Falcone traspare profondo ottimismo, con prospettive di crescita per il Pil locale e di pronta “rinascita” economica per l’isola. Dalla nota di Cgil Sicilia, riportata di seguito, emerge però che la strada verso la ripresa potrebbe essere lunga e con degli ostacoli.

“Nessun progetto per il rilancio”

“Questo Governo regionale – scrive Mannino – non ha nessun progetto per il rilancio della Sicilia, ormai è assodato. In una situazione stagnante, che vede la conferma del divario economico e occupazionale con il resto d’Italia e coglie in maniera del tutto marginale il cambio della congiuntura, l’azione del Governo Schifani si connota col niente di fatto sui piani di rilancio settoriali, sulle riforme, su tutti i fronti, attestandosi su dinamiche politiche e di posizionamento estranee agli interessi reali dei cittadini”. Per il leader sindacale “questo Governo di fatto mortifica il mondo del lavoro siciliano: reagiremo aprendo una stagione di mobilitazione che coinvolga i soggetti che hanno a cuore le sorti della Sicilia, affinché i temi del lavoro e del contrasto alle disuguaglianze diventino centrali nell’agenda politica”.

“Mancanza totale di potere contrattuale nei confronti del Governo nazionale”

Al governo regionale la Cgil Sicilia contesta la “mancanza totale di potere contrattuale nei confronti di un Governo nazionale che non fa certo gli interessi del Mezzogiorno, come dimostra il provvedimento sull’autonomia differenziata, che incredibilmente il presidente della Regione ha avallato e che distruggerà la sanità pubblica e il sistema pubblico di istruzione”. Il segretario della Cgil rileva che “la Sicilia va perdendo le sue energie migliori con 50mila giovani che ogni anno emigrano e intere aree che si spopolano e, intanto, tra sanità e pubblica amministrazione ci sono vuoti di organico per quasi 50mila unità. Lo sblocco delle assunzioni, obiettivo che dovrebbe vedere il massimo dell’impegno del governo regionale – sottolinea Mannino – servirebbe non solo a dare lavoro, ma a fare funzionare questi due importanti comparti. Ma il governo regionale non si muove e registriamo il flop anche su iniziative ‘bandiera’ come la lotta al caro-voli e il risarcimento dei costi dell’insularità”.

“Sul Pnrr si scontano ritardi inammissibili, così come sulla spesa dei fondi europei”

Secondo il segretario della Cgil Sicilia l’Esecutivo non ha le carte in regola. “Sul Pnrr si scontano ritardi inammissibili, così come sulla spesa dei fondi europei”, avverte, sottolineando come “l’azione politica sul piano strettamente regionale è inconcludente e nessuna iniziativa fa presagire un ampliamento della base produttiva con conseguente creazione di nuova occupazione, per dare risposte innanzitutto ai giovani e alle donne che scontano tassi di disoccupazione allarmanti”. Lungo l’elenco del ‘non fatto’ posto da Mannino. “Non c’è un piano di rilancio dell’industria che intercetti i processi di transizione ecologica – dice il leader sindacale -, i rifiuti continuano a essere la grande emergenza della nostra regione, non c’è la necessaria revisione del piano energetico regionale affinché le fonti rinnovabili siano un’opportunità di crescita e non di ulteriore sfruttamento del nostro territorio”.

“Attendiamo ancora la riforma del settore forestale e della formazione professionale”

“Attendiamo ancora la riforma del settore forestale e della formazione professionale, così come la riorganizzazione della macchina burocratica regionale e di una sanità pubblica sempre più allo sbando – prosegue Mannino -. I Comuni sono sempre più in difficoltà e questo ha conseguenze negative sui diritti dei cittadini, le periferie delle città sono allo sbando. La verità è che non vediamo alcuna inversione di tendenza rispetto al passato. Nessun tentativo di politiche di bilancio innovative con investimenti per l’ampliamento della base produttiva, con i ritardi segnalati su Pnrr e fondi europei”. Mannino rileva che “proprio le riforme possono consentire l’ampliamento della base produttiva e creare lavoro. Energia, industria, forestazione, politiche dei rifiuti e delle acque sono tutti settori da cui può venire non solo nuova occupazione – sottolinea il segretario generale della Cgil -, ma anche l’affermazione di un modello di sviluppo diverso che tenga conto dell’ambiente, del territorio, dei bisogni e dei diritti fondamentali come quello alla salute oggi non garantito a tutti i soggetti più fragili, agli anziani, ai non autosufficienti, ai disoccupati, alle famiglie a basso reddito”.

Mannino: “Lotta al malaffare, alla corruzione e alla mafia dovrebbe essere incisiva”

Infine, per Mannino “incisiva dovrebbe essere la lotta al malaffare, alla corruzione e alla mafia. Mesi fa abbiamo presentato un protocollo contro le infiltrazioni mafiose negli appalti, ma alla nostra iniziativa il Governo regionale ha risposto con il recepimento del Codice nazionale degli appalti che alza la soglia per l’affidamento diretto e, quindi, il rischio di infiltrazioni mafiose ma anche di incidenti sul lavoro, quest’ultimo un tema che il governo regionale si ostina a non volere affrontare”.

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