Consiglio comunale, toni accesi dopo il voto: a rischio il Rendiconto

Consiglio comunale, toni accesi dopo il voto: a rischio il Rendiconto

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Consiglio comunale, toni accesi dopo il voto: a rischio il Rendiconto

Melania Tanteri  |
martedì 01 Marzo 2022

Botta e risposta tra esponenti del senato cittadino all'indomani della seduta per ia scelta del vicepresidente vicario, poi caduta su Salvo Giuffrida.

Una votazione semplice, sulla carta, ma che ha scatenato furiose polemiche fuori dall’aula consiliare. Le parole esternate ex post da qualcuno hanno acceso gli animi di alcuni esponenti del senato cittadino che si erano placati ieri sera in aula, in occasione del voto per la carica di vicepresidente vicario. Almeno in apparenza.

Il botta e risposta

Alcune esternazioni sul quotidiano cittadino di Lanfranco Zappalà (esponente dell’opposizione ma tra i sostenitori di Giuffrida “per amicizia”) hanno scatenato alcuni consiglieri esponenti delle opposizioni e di Grande Catania, gruppo riferimento degli autonomisti che si è espresso compatto sullo sfidante di Giuffrida, Emanele Nasca esponente del Carroccio. “Qualcuno voleva fare il furbo pensando di trovare servi sciocchi”. Sono queste le parole di Zappalà a fare infuriare i consiglieri Anastasi di Grande Catania Emanuele Nasca della Lega, Giuseppe Gelsomino di Catania 2.0 e Giuseppe Fichera del Movimento 5 stelle. “Inutili, fuori luogo e offensive le dichiarazioni del vicepresidente Zappalà che sul quotidiano La Sicilia di oggi parla di “furbi”, delegittimando una normale iniziativa consiliare che ha visto contrapporre liberamente un altro candidato al neo vice presidente Giuffrida, a cui auguriamo un sereno e proficuo lavoro”.

L’accordo del 2018

L’accento cade sull’accordo che, tempo fa, è stato sottoscritto tra gli esponenti della maggioranza e che prevedeva un cambio della guardia tra Nicotra e Giuffrida sin dall’inizio. “Si è sciolto alla prova dei fatti un tentativo di ribaltone rispetto a pregressi accordi consiliari, risalenti al 2018 e presi in seno alle forze di maggioranza, accordi che per noi e per il Sindaco Salvo Pogliese valgono quanto un atto notarile” – commenta il capogruppo di Salvo Pogliese sindaco, Luca Sangiorgio. “Ma non 4 anni dopo – sottolinea Anastasi. I tempi sono stati disattesi. Nicotra si è dimesso – continua – ed è per questo che il sindaco ha mantenuto l’accordo, a modo suo però. Gli scenari sono mutati, come dimostra la vicenda Sidra, ma soprattutto c’è stata una semplice iniziativa democratica di Nasca che si è proposto. Che cattivo gusto farlo apparire come se fosse una pedina o tentare di voler fare distinzioni tra i buoni (i leghisti) e i cattivi (noi autonomisti”.

L’attacco a Di Salvo

Il capogruppo di Pogliese commenta in particolare l’atteggiamento di Grande Catania, prendendo di mira evidentemente Salvo Di Salvo, ex assessore di Enzo Bianco e parte del gruppo autonomista anche se, di fatto, all’opposizione. “Spiace constatare la scelta preoccupante del gruppo Grande Catania che è sembrato assecondare una linea sfasciacarrozze di chi ha il solo scopo di minare la maggioranza – dichiara Sangiorgio. Catania ha bisogno di ben altra generosità, di una maggioranza ancora più coesa invece che di giochetti che ricordano un triste passato. Siamo certi che si possa riprendere un percorso di collaborazione anche in consiglio ma è necessario che vengano allontanati taluni elementi che la città ha ripudiato per le loro cattiva amministrazione e che ogni giorno si caratterizzano per lo squallore delle loro uscite pubbliche, nel malcelato e inutile tentativo di fare dimenticare l’ormai proverbiale inaffidabilità politica”.

Il Rendiconto a rischio

Toni alti, forse troppo in vista della seduta di domani per l’approvazione del Rendiconto finanziario 2020. Come evidenzia ancora Anastasi. “Replicherà il collega interessato – dice. Anche se credo che Luca Sangiorgio, che stimo, non abbia avuto la dote della diplomazia in questo caso. I toni usati non mettono serenità in vista del voto di domani su un atto delicato e oltre tutto commissariato. Se non si riferisce, invece, al collega – conclude – mi sorprenderei dal momento che il gruppo che rappresento, si è sempre comportato in modo leale e sistematicamente determinante”.

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