Consumi, per Pasqua niente bagno di sangue - QdS

Consumi, per Pasqua niente bagno di sangue

redazione

Consumi, per Pasqua niente bagno di sangue

giovedì 01 Aprile 2021

Le previsioni ottimistiche dell’Unione italiana Food: il 2021 non sarà catastrofico come il 2020. Produzione e vendita delle tradizionali uova di cioccolato e colombe fanno ben sperare

ROMA – La Pasqua 2021 “non sarà un bagno di sangue come è avvenuto nel 2020” per le vendite dei dolci tipici, uova di cioccolato e colombe. “Le imprese del settore quest’anno hanno usato ‘grandissima prudenza’ con volumi bassi di produzione a causa del fermo del canale Horeca, quindi hotel, bar e ristoranti e per un clima di incertezza che persevera per il dilagare delle restrizioni per l’emergenza covid 19”. È quanto riferisce Mario Piccialuti, direttore generale di Unione Italiana Food, l’associazione di Confindustria che raccoglie le principali aziende italiane del settore all’Adnkronos.

Dunque, con la Pasqua rigorosamente ‘a casa’ la “prudenza” è la parola d’ordine che ha guidato gli imprenditori dei dolci anche rispetto alle richieste della Gdo, forti dell’esperienza dell’anno scorso – che non si ripeterà – quando, “in pieno lockdown, con la prima esplosione della pandemia, – ricorda Piccialuti – c’erano le file fuori dai supermercati dove si vendevano soprattutto determinati generi alimentari quali farina e pasta secca e, a causa del necessario distanziamento per motivi sanitari, colombe e uova di cioccolato non trovarono spazi adeguati in quanto non fu possibile allestire gli espositori tra una corsia e l’altra con questi prodotti”.

“La conseguenza fu drammatica per il settore” osserva Piccialuti nel riportare i dati del 2020 quando vennero annullati gli ordini quandanche ci fu il mancato ritiro della merce che rimase negli stabilimenti. Ed è così che per i lievitati si sono contate “perdite di oltre il 40% nel 2020 rispetto ai numeri dell’anno precedente, con incidenze di circa il 30% del fatturato annuo”.

“Per il cioccolato, inoltre, i danni derivanti dalle chiusure e dalla crisi covid – riferisce il manager – hanno decretato un crollo di oltre il 30% del valore di vendita delle Uova di Pasqua, che incidono per oltre il 4% sul fatturato totale del comparto”.

Anche se la produzione di colombe e uova, un “must” della tradizione alimentare, in termini quantitativi “è un po’ inferiore al 2019 gli ordini da parte della Gdo sono tornati ad una situazione di normalità, ante covid”. Specifica Mario Piccialuti.

“La Pasqua è viva in base ai dati delle vendite – sostiene Piccialuti – se le vendite continuano ad andare come stanno andando in questi giorni la Pasqua 2021 lascia bene sperare”.

“I quantitativi realizzati sono leggermente inferiori al 2019 – sostiene Piccialuti – ma poi si è lavorato con 21 turni settimanali come al solito, e speriamo nella vendita dei prodotti al 100%. I punti interrogativi sono su certi canali di vendita come gli ipermercati poiché essendo nei centri commerciali dove l’80% dei negozi è chiuso, sono poco frequentati. Vanno bene invece le vendite i supermercati anche di prossimità e i negozi con piccole superfici”.

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