Coronavirus, contagio da asintomatici tallone d'Achille - QdS

Coronavirus, contagio da asintomatici tallone d’Achille

redazione web

Coronavirus, contagio da asintomatici tallone d’Achille

lunedì 27 Aprile 2020

Secondo uno studio americano occorre fare più test e usare mascherina in spazi affollati. Uno studio condotto nelle case di riposo di Washington ha mostrato che oltre la metà dei residenti, risultato positivo al tampone, era asintomatico

La trasmissione asintomatica è il vero tallone d’Achille della pandemia di Covid-19. La rilevazione precoce dei casi da sola non basta. Per un’epidemia senza precedenti, servono misure senza precedenti, come un uso diffuso dei test sulle persone asintomatiche, che vivono e lavorano in ospedali, case di riposo, carceri e rifugi per senza tetto, e l’impiego della mascherina chirurgica negli spazi affollati, esterni e interni.

Lo indica l’editoriale del New England Journal of Medicine firmato dal gruppo di Diane V. Havlir, dell’Università della California a San Francisco. Le strategie che si erano mostrate efficaci contro la Sars nel 2003, a cui il Covid-19 sembrava inizialmente simile, hanno dimostrato di non funzionare, visto che con la Sars le persone contagiate furono 8100 in un’area geografica limitata, mentre in questo caso, dopo 5 mesi, i contagiati sono più di 2,6 milioni e il virus continua diffondersi rapidamente in tutto il mondo.

Queste differenze tra le due epidemie sono dovute all’estrema trasmissibilità del virus SarsCov2, che colpisce le alte vie respiratorie, mentre quello della Sars si concentrava su quelle più basse. La carica virale con la Sars raggiungeva inoltre il picco 5 giorni dopo rispetto al Covid-19, cosa che facilitava la rilevazione dei sintomi.

Uno studio condotto nello Stato di Washington nelle case di riposo ha mostrato che oltre la metà dei residenti, risultato positivo al tampone, era asintomatico. L’approccio di allargare i test alle persone asintomatiche che risiedono o lavorano nelle case di riposo dovrebbe quindi essere implementato ora, dicono i ricercatori. Il monitoraggio dei sintomi è utile, ma non basta.

Secondo gli studiosi, la raccomandazione di fare il test alle persone asintomatiche nel personale delle case di riposo andrebbe allargata ad altri contesti dove si riuniscono e vivono più persone, come le carceri, le strutture di salute mentale, i rifugi per i senza fissa dimora e gli ospedali. La rapida diffusione dell’epidemia nel mondo, il contagio dagli asintomatici e il bisogno di rilassare le attuali misure di distanziamento sociale sono argomenti a favore di un uso diffuso dei test per il SarsCov2 anche sugli asintomatici nelle strutture con priorità, unito all’uso della mascherina chirurgica negli spazi, esterni e interni, affollati. Questa pandemia senza precedenti, concludono, richiede misure senza precedenti.

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