Coronavirus e mobilità tra realtà ed eccessi - QdS

Coronavirus e mobilità tra realtà ed eccessi

Michele Giuliano

Coronavirus e mobilità tra realtà ed eccessi

mercoledì 08 Aprile 2020

I consigli delle associazioni di categoria: multe non sempre consone alla realtà che si vive. Possibile presentare i ricorsi a Comuni, prefetti o ex Provincie: anche la Sicilia è un “caso”

PALERMO – Il diktat è uno soltanto: stare a casa. Eppure sono tanti i casi in cui è necessario lasciare la propria abitazione ed è evidente che le stesse Forze dell’ordine sono in difficoltà nel capire come valutare le diverse situazioni, senza nulla togliere alla assoluta necessità del confinamento in casa.

Un recente studio dell’Imperial College di Londra, basandosi sui dati al 31 marzo scorso, ha rilevato che le vite salvate grazie a tale provvedimento sarebbero state tra 21.000 e 120.000 in undici Paesi europei. Ciò non toglie che non si possa ricadere in eccessi nel controllo della vita quotidiana della popolazione. Lo afferma Vincenzo Donvito, presidente Aduc, associazione per i diritti degli utenti e dei consumatori. “La necessità dei provvedimenti restrittivi – dice Donvito – è evidenza che ci deve portare anche a comprendere, come singoli cittadini e come addetti istituzionali al bene pubblico, come queste norme vanno applicate. Anche perché la loro applicazione configura le capacità di entrambi (singoli e istituzioni) ad adattarsi e vivere nel rispetto dei nostri principi base costituenti, in contesti emergenziali che allo stato dei fatti non sembrano di breve durata e straordinari”.

Ad esempio, dicono dall’associazione, quando alcuni sindaci decidono di approvare norme più restrittive di quelle in vigore a livello nazionale è bene che vi provvedano solo dopo che sia possibile per tutti attenersi a tale nuova disposizione, mettendo a disposizione tutto il necessario. “Allo stesso tempo, le autorità di Polizia che controllano il rispetto delle norme – sostiene Donvito – dovrebbero prestare molta attenzione a non essere eccessivi come, per esempio, quando fermano qualcuno che sta facendo attività motoria, ricordandosi che le norme non indicano in 200 metri dalla propria abitazione lo spazio entro cui muoversi, ma un generico “nei pressi della propria abitazione”, un generico che non può che adattarsi agli specifici contesti urbani e non”.

Un caso è stato registrato pochi giorni fa proprio in Sicilia, esattamente nel trapanese, dove un uomo a spasso con il cane è stato sanzionato dai Carabinieri con una multa di 400 euro. L’episodio è stato portato alla ribalta dal segretario nazionale del partito animalista europeo, Enrico Rizzi, che ha evidenziato che il multato era residente nella stessa via in cui è stato verbalizzato. Da segnalare che la via in questione è un’arteria-budello del centro storico, che si sviluppa in lunghezza per circa mezzo chilometro. Ovviamente, la possibilità di fare ricorso, in caso di multa “ingiusta”, rimane anche in tempo di emergenza: è possibile inviare degli scritti difensivi, entro 30 giorni dal momento in cui si riceve il verbale, all’autorità competente indicata sul verbale stesso; gli scritti difensivi vanno inviati per raccomandata a/r o Pec, in carta libera. Quindi, l’autorità interpellata (entro i 5 anni successivi), potrà accogliere gli scritti difensivi, oppure rigettarli emettendo un’ordinanza di ingiunzione. In quest’ultimo caso, si potrà fare ricorso entro 30 giorni dalla notifica davanti al giudice di pace.

“Allo stato dei fatti – scrive Donvito – il termine per gli scritti difensivi o il ricorso sono sospesi fino al 15 aprile. Solo a partire dal 16 aprile, quindi, decorrerà il termine di 30 giorni entro cui presentarli”. L’Aduc si esprime anche contro il sensazionalismo di molti titoli di giornali e trasmissioni tv, che parlano spesso del fatto che ci sia troppa gente in giro, senza però documentarlo in maniera appropriata, ricorrendo alla paura del pubblico per accaparrarsi like o telespettatori.

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