Coronavirus, la Sicilia verso il blocco dei collegamenti - QdS

Coronavirus, la Sicilia verso il blocco dei collegamenti

redazione web

Coronavirus, la Sicilia verso il blocco dei collegamenti

lunedì 16 Marzo 2020

Sì del Governo nazionale alle richieste del governatore Musumeci. Solo due voli al giorno con Roma da Palermo e Catania e un treno intercity. Fermo passeggeri per navi e bus. Il nodo dell'impiego dell'Esercito

Sospensione dei collegamenti aerei, nazionali e internazionali, a eccezione di due voli al giorno tra Roma e Palermo/Catania e blocco di tutti i servizi automobilistici interregionali e dei servizi marittimi per il trasporto dei passeggeri, garantendo solo quello merci.

Sono alcune delle prossime iniziative che il ministro dei Trasporti Paola De Micheli si appresta ad adottare, su richiesta del presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci, per contenere il contagio del Coronavirus nell’Isola.

Lo rende noto un comunicato della Presidenza della Regione.

Saranno possibili gli spostamenti per i passeggeri da Villa San Giovanni e Reggio Calabria a Messina e viceversa, ma solo per comprovate esigenze di lavoro o di salute.

Con Roma sarà mantenuto un solo treno intercity al giorno.

Il Governatore ha chiesto anche al ministro della Salute, Roberto Speranza, i necessari controlli sanitari alla partenza sia per i passeggeri che per i conducenti di mezzi di trasporto merci.

L’ipotesi dell’utilizzo dell’Esercito

Il presidente della Regione siciliana aveva anche sollecitato “l’intervento dell’Esercito”, perché preoccupato “dalle oltre trentamila persone giunte in Sicilia e autoregistratesi negli ultimi dieci giorni”.

“È chiaro che – aveva aggiunto -, insieme al nostro personale sanitario ed ai volontari, agli arrivi nei porti, negli aeroporti e nello Stretto di Messina serve avere anche uomini in divisa. C’è sempre lo sciocco, il furbo, quello che si sente invulnerabile. E tutto questo mette a rischio il sacrificio che cinque milioni di persone stanno facendo in Sicilia con grande senso di responsabilità”.

“Non si tratta – ha chiarito Musumeci -, di mettere i carri armati sulle strade, ma di coadiuvare le Forze dell’ordine, nello scoraggiare gli arrivi dal Centro-nord, ma anche da altri Paesi del Mediterraneo, visto che la Sicilia è una regione di frontiera”.

Emiliano: “Esercito più epidemia evoca brutte cose”

“L’esercito? Sì, così gli facciamo prendere l’infezione pure a loro” ha risposto a Musumeci il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano.

“Non è che – ha detto – per sgombrare una piazzetta da chi beve una birra serve l’Esercito. L’Esercito evoca brutte cose, insieme alle epidemie evoca brutte cose”.

“Abbiamo bisogno invece – ha detto Emiliano – di duecento ventilatori e centomila mascherine al mese: se non avremo i ventilatori non riusciremo a salvare tutti quelli che potremmo salvare”.

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