Coronavirus, l'Italia blocca i voli provenienti da tredici Paesi - QdS

Coronavirus, l’Italia blocca i voli provenienti da tredici Paesi

redazione web

Coronavirus, l’Italia blocca i voli provenienti da tredici Paesi

venerdì 10 Luglio 2020

Dall'America Latina al Medioriente e all'Est asiatico. Brusaferro, le misure sui voli molto importanti, occorre impedire che si creino focolai difficili da controllare. A Roma fermato positivo con la febbre che viaggia su un treno

Una lista sul divieto di ingresso in Italia per tredici Paesi extraeuropei “a rischio”, che potrebbe allungarsi con il passare delle ore e con i contagi ancora in risalita.

La nuova ordinanza che torna a stringere le maglie delle frontiere arriva dal ministro della Salute, riguarda nazioni sparse in tutto il mondo e ancora in piena fase dell’emergenza Covid, dall’America Latina fino al Medioriente e all’estremo Est asiatico, perché – spiega Speranza – “nel mondo la pandemia è nella sua fase più acuta. Non possiamo vanificare i sacrifici fatti dagli italiani in questi mesi”.

Sui rischi di una nuova ondata il premier Conte, che si dice “fiducioso” nell’attenzione degli italiani, tranquillizza: “se ci dovesse essere, il Paese è attrezzato per mantenerla sotto controllo”.

E il presidente dell’Istituto Superiore di Sanità Silvio Brusaferro sottolinea che “le misure adottate oggi dal ministro della Salute sono molto importanti al fine di mantenere i risultati raggiunti in questi mesi ed evitare che casi importati possano generare focolai difficili da controllare. Dobbiamo ricordarci che in molti Paesi del mondo la circolazione del virus è ancora elevata”.

Per scongiurare il moltiplicarsi di nuovi cluster, si fa sempre più stringente la sorveglianza di linee, aeroporti e passeggeri, così come diventano sempre più attente anche le precauzioni negli altri punti di snodo fondamentale del Paese: a Termini un cittadino di origini bengalesi, che tossiva e stava male, ha attirato l’attenzione degli agenti della Polfer di Roma mentre si trovava su un treno di ritorno dall’Emilia Romagna e dopo essere stato fermato è risultato positivo al Covid.

L’uomo è stato denunciato per aver violato l’isolamento fiduciario ed è ora ricoverato nella Capitale.

Episodi come questi aumentano i timori sul rischio di focolai generati da persone appena arrivate in Italia, come accaduto nel Lazio e in Toscana, e positive al virus.

Dopo aver già respinto a Malpensa e Fiumicino oltre centosessanta cittadini bengalesi provenienti da Doha, ora l’ordinanza di Speranza – firmata dopo aver sentito i ministri degli Affari Esteri, dell’Interno e dei Trasporti – allarga pesantemente il blocco e riguarda il divieto di ingresso e transito in Italia per chi nei quattordici giorni antecedenti ha soggiornato o è transitato in 13 Paesi: Armenia, Bahrein, Bangladesh, Brasile, Bosnia Erzegovina, Cile, Kuwait, Macedonia del Nord, Moldova, Oman, Panama, Perù e Repubblica Dominicana.

Anche il ministro Boccia ha una posizione netta: “Continueremo a bloccare i voli per tutti i Paesi non in sicurezza, ma – dice – non daremo mai agli altri degli untori, non faremo quello che è stato fatto a noi”. Non solo. Sotto stretto controllo sanitario ci sono tanti aerei con tratte intercontinentali, come quelli provenienti dal Qatar e un volo charter da Delhi, entrambi poi atterrati a Fiumicino. Ad essere attenzionati, dunque, non ci sono soltanto le partenze e le triangolazioni che passano per quei Paesi della nuova black list ed è previsto un potenziamento delle precauzioni negli hub mentre l’aeroporto milanese di Linate aprirà il 13 luglio.

“Far fare il test sierolgico al cittadino straniero che sbarca in Italia, se lui non vuole, è complicato. Non è complicato dotarlo appena arrivi di una mascherina e degli strumenti di sanificazione. Se però nell’aeroporto dal quale parte qualcuno verificasse se è contagiato gli saremmo riconoscenti”, esorta il Commissario per l’emergenza Arcuri.

Il tutto tenendo gli occhi costantemente sulla curva dei nuovi contagi, in lieve risalita.

Ma con i numeri ben lontani da quelli dei mesi scorsi, il piano di progressivo ritorno alla normalità viene segna un altra piccola tappa. Tra le linee guida aggiornate dalla Conferenza delle Regioni per la riapertura delle attività, tornano le riviste nei barbieri e si potrà giocare a carte nei bar e nei centri anziani.

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