Covid, Sicilia zona gialla, si attende per oggi l'ufficialità - QdS

Covid, Sicilia zona gialla, si attende per oggi l’ufficialità

redazione web

Covid, Sicilia zona gialla, si attende per oggi l’ufficialità

venerdì 27 Agosto 2021

Il provvedimento operativo da lunedì. Troppi, nell'Isola, i non vaccinati, ai quali si deve la responsabilità delle pesanti ricadute economiche. Le 9 province siciliane tra le 13 italiane a rischio

Si attende soltanto l’ufficialità da parte della cabina di regia, ma da lunedì prossimo, tecnicamente la Sicilia approda in zona gialla.

Se oggi ci sarà la conferma, sarà la prima regione italiana a cambiare colore dopo il via libera, a fine luglio, dei nuovi criteri per calcolare il rischio Covid basati sulle ospedalizzazioni, con soglia del 10% per l’occupazione dei posti in rianimazione e 15% per i posti letto in area medica non critica.
La nostra Isola, infatti, pur rimanendo stabile nei valori comunicati ieri dall’Agenas, ha sforato il tetto di occupazione delle terapie intensive portandosi all’11%, dopo una settimana di altalena tra il 10 e il 9 per cento, e ha superato il limiti previsti per le aree mediche portandosi al 20% e quello dei contagi.

In bilico anche la Sardegna che però non sembrerebbe ancora aver ricevuto il “cartellino giallo” con ricoveri in terapia intensiva al 12% e in reparto al 14%.

Su tredici province a rischio, tutte e nove le siciliane

Una settimana fa la Sicilia, per le norme del Dl del 23 luglio scorso, era stata a un passo dal giallo.
Gli analisti lo avevano visto nei loro calcoli giornalieri, sia per le ospedalizzazioni che sul fronte dei casi. E proprio in relazione ai contagi, ieri la Fondazione Gimbe, nel suo monitoraggio indipendente settimanale, ha messo in evidenza come tra le tredici province italiane che fanno registrare un’incidenza di oltre 150 casi per 100.000 abitanti (la soglia per il tracciamento è fissata a 50), ci sono tutte e nove le province siciliane: Caltanissetta (318), Ragusa (281), Enna (268), Siracusa (234), Trapani (195), Messina (185), Catania (180), Palermo (163) e Agrigento (156).

Per la cronaca, le altre quattro Province con alta incidenza sono Cagliari (239), Reggio Calabria (169), Sud Sardegna (167), Prato (163).

Razza, minoranza senza dose non decida sorti Sicilia

L’assessore alla Salute della Regione Siciliana, Ruggero Razza, ha dichiarato ieri al Tg5 “abbiamo il dovere di chiedere a quella percentuale di cittadini siciliani che non ha fatto il vaccino, di fare come la maggioranza, perché la minoranza non può consentire né consentirsi di decidere le sorti di tutti gli altri siciliani”.

In realtà, però, si tratta di una minoranza molto ampia.

Vaccini, Sicilia fanalino di coda

La Sicilia resta infatti il fanalino di coda in Italia per le vaccinazioni: solo il 55,2% della popolazione risulta immunizzato con la doppia dose di vaccino rispetto a una media italiana del 62,2%; le persone in attesa della seconda dose sono l’8,4%, mentre il dato più preoccupante è quello delle persone senza neanche una dose: il 36,3%, contro una media italiana del 29,3%.

Come dire che più di un siciliano su tre non è ancora compiutamente vaccinato.

Il danno provocato a tutti dai non vaccinati

Nel mirino in Sicilia la bassa percentuale di vaccinati: più di un siciliano su tre non ha ancora ricevuto alcuna somministrazione di vaccino anti-Covid. E non vaccinato è l’80% dei ricoverati, mette in evidenza la Regione stessa.

E’ di tutta evidenza che ai non vaccinati si deve la responsabilità di una chiusura che causerà disagi e anche pesanti ricadute economiche.

Il paradosso è che a non volersi vaccinare sono molti esponenti di quella destra che continua a dire di temere i danni provocati dalla chiusura.

Boccia, la destra si ricreda sui vaccini

“L’unico modo per evitare di chiudere è convincere chi ancora non lo ha fatto a vaccinarsi e spero lo capiscano anche i partiti di destra” ha detto ieri in Sicilia, a Marina di Ragusa, Francesco Boccia, deputato Pd e responsabile Enti locali della segreteria nazionale,

“Se la Sicilia passa in zona gialla – ha detto – , sarà la prima Regione di una lunga serie. E il passaggio in giallo prima o in arancione o rosso poi con i vaccini sul tavolo diventa una sconfitta per tutti. Il Paese non può permettersi altri stop”.

Preoccupante aumento dei casi

Preoccupante anche l’aumento dei casi delle ultime settimane. Dal 18 al 24 agosto si è registrato un peggioramento dei numeri degli attualmente positivi per centomila abitanti che sono 512. In aumento del 33,6 % anche i nuovi casi rispetto alla settimana precedente.

E dopo gli open days, gli aperivax, le somministrazioni nei quartieri, sul mare, nelle gelaterie, nelle pizzerie e nei musei la Regione cerca di correre ai ripari puntando sui vaccini in farmacia.

Vaccini in farmacia a Palermo

Si parte, dalla prossima settimana, a Palermo e provincia.

L’elenco dei centri autorizzati sarà pubblicato dall’Asp. I cittadini che vorranno vaccinarsi potranno prenotare la dose di Pfizer-BioNTech.

Nuove polemiche su Razza

“Razza perde il pelo ma non il vizio di spalmare: molti medici siciliani si stanno ribellando al delirante provvedimento che obbliga i medici alla dimissione ospedaliera e al ricovero domiciliare per i malati di Covid con il 92% di ossigenazione, ossia infetti e in piena insufficienza respiratoria”.

Lo ha denunciato il deputato del Pd Santi Cappellani, il quale ha annunciato che avrebbe “chiesto
al ministro Speranza di valutare la legittimità di questo provvedimento regionale”.

“Cappellani risponderà della sua dichiarazione davanti all’autorità giudiziaria – ha risposto Razza – se avrà la dignità di non mascherarsi dietro l’immunità parlamentare. Il documento sull’appropriatezza dei ricoveri è stato stilato dal Comitato tecnico scientifico e non dalla politica”.

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