Discariche siciliane, il M5s propone il reato di molestie olfattive - QdS

Discariche siciliane, il M5s propone il reato di molestie olfattive

Rosario Battiato

Discariche siciliane, il M5s propone il reato di molestie olfattive

martedì 24 Novembre 2020

Presentata in Commissione Ambiente alla Camera una proposta di legge sul “Diritto al respiro”. Secondo l'Arpa in settembre quasi duemila segnalazioni dai Comuni etnei e siracusani vicini agli impianti

PALERMO – Si chiama Nose ed è un’applicazione che ha già fatto parlare tantissimo di sé per le segnalazioni di cattivi odori registrate nelle aree industriali di tutta la Sicilia da parte dei siciliani. Un servizio essenziale per misurare la qualità dell’ambiente e che nel mese di settembre ha evidenziato una tendenza allarmante: sono state quasi duemila (1.824 per la precisione) le segnalazioni di cattivi odori registrate dai cittadini catanesi e siracusani che vivono in quei comuni che ospitano, nei dintorni o al loro interno, delle discariche.

Nel dettaglio, il dato riguarda le città di Catania, Belpasso, Misterbianco, Motta Sant’Anastasia, Lentini e Carlentini. “In 17 giorni su 30 – si legge in una nota dell’Arpa – le segnalazioni pervenute hanno determinato l’attivazione di un Alert. Particolarmente significative le giornate 1, 2, 11 settembre, nelle quali sono state superate le 100 segnalazioni e il 16 settembre con oltre 200”.

La tipologia di odore maggiormente percepito – identificata come “altro” e che vale il 70% – riguarda “molestie olfattive derivanti da odori provenienti da rifiuti e quindi da ricondursi probabilmente alle discariche presenti nel territorio”. A seguire sono state registrate le segnalazioni per solventi (11%), bruciato (10%) e fognatura (5%). Decisamente meno incisive le segnalazioni per idrocarburi (2%) e zolfo (1%).

PERICOLO DISCARICHE
In riferimento all’area di Catania, è possibile attestare che i dati anemometrici registrati, facendo riferimento alle stazioni meteo di zona, non hanno evidenziato alcuna fenomenologia di rilievo. Differente il caso di Motta Sant’Anastasia e Misterbianco, dove i disagi olfattivi “sembrano potersi ricondurre alla presenza delle discariche di rifiuti presenti tra le due cittadine, come negli episodi dell’1 e dell’11 settembre, per i quali è stata eseguita la specifica analisi anemologica tramite la ricostruzione delle rose dei venti e la simulazione delle back-trajectories tramite Nose”.

Un discorso simile si può affrontare per le origini dei miasmi percepiti dalla popolazione di Contrada Vaccarizzo e Primo Sole a Catania, che sembrano essere riconducibili “alla presenza della discarica di rifiuti di Lentini ed all’area industriale a nord della foce del Fiume Simeto”. Differente la situazione nell’area di Belpasso, dove “le molestie olfattive percepite sembrano potersi ricondurre alle attività produttive localizzate nell’area di Piano Tavola”.

UNA LEGGE AD HOC
Il Movimento 5 Stelle vuole introdurre con una legge il concetto di “molestia olfattiva”, un passaggio che si trova inserito in una proposta di legge arrivato in commissione Ambiente alla Camera che si chiama “Diritto al Respiro”. Con la proposta di legge, dicono la senatrice messinese Barbara Floridia e il sottosegretario al Ministero dell’Economia e delle Finanza, Alessio Villarosa, “viene finalmente data rilevanza alle emissioni di sostanze odorigene”. La norma in questione, in particolare, vuole proporre l’introduzione dei limiti misurabili e verificabili alle emissioni per dare certezze a chi le produce e a chi le controlla ai fini di eventuali sanzioni.

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