Nuccio di Paola: "preferisco tanti impianti in rete distribuiti nel territorio. Poi massima apertura all’innovazione tecnologica, purché siano concertati con il territorio"
“Impianti di gestione rifiuti a impatto zero, apertura alle tecnologie. E ancora: “Indispensabile che ogni territorio possa chiudere il ciclo autonomamente”. Sono queste alcune soluzioni proposte, sul tema ambiente e transizione ecologica, del candidato alla presidenza della Regione Sicilia, Nuccio di Paola, intervistato dal direttore del QdS, Carlo Alberto Tregua.
Ambiente e territorio: cosa farete,
visto che i fondi ci sono, per 50
miliardi fino al 2027?
“La Sicilia è commissariata per il
Dissesto idrogeologico e i commissari
nascono nel momento in cui ci sono
lentezze. Secondo il livello di criticità
ambientale, i commissari
stabiliscono le priorità d’intervento.
In realtà, esistono troppi passaggi tra
enti diversi prima che si possa intervenire
efficacemente, anche in presenza
del commissario. Perciò, anche
la struttura commissariale va riformata
e occorre assumersi la responsabilità
di snellire i passaggi”.
Altri provvedimenti che avete intenzione
di prendere?
“Uno dei provvedimenti che prenderemo,
sarà di ritirare il bando a evidenza
pubblica del Governo Musumeci
sugli inceneritori. Il messaggio
sbagliato che il Governo uscente sta
facendo passare è che con i due mega
impianti di termovalorizzazione in
project financing si risolverà il problema
dei rifiuti, senza chiedere l’opinione
dei territori interessati dalle costruzioni.
Non è stata fatta, finora,
alcuna campagna su questi territori
sull’impatto e sui vantaggi e svantaggi
che questi impianti comportano.
Non è stata realizzata un’impiantistica
distribuita, come auspichiamo, così
che ciascun territorio possa completare
il ciclo dei rifiuti. Molti
territori erano avanti, completando il
proprio ciclo, ma il Governo ha scelto
diversamente. Ci deve essere un
Governo che s’impone e che crei impianti
distribuiti per chiudere il ciclo,
non termovalorizzatori per cui si pagano
già i costi di progettazione”.
Eppure, ci sono i termocombustori
moderni a impatto zero. Secondo
le nostre inchieste, quelli di ultima
generazione inquinano quanto un
autobus urbano…
“Su quest’aspetto sono molto pragmatico:
valuteremo le possibilità di
un’eventuale costruzione. Tuttavia,
preferisco tanti impianti in rete distribuiti
nel territorio. Poi massima apertura
all’innovazione tecnologica, purché
siano concertati con il territorio”.