Almeno
seicento milioni di euro in un mese. E’ quanto costerà allo Stato, secondo
stime elaborate da Agipronews, in termini di mancate entrate fiscali, la
chiusura di sale giochi, agenzie di scommesse, Bingo e casinò fino al 24
novembre, stabilita dal Dpcm firmato oggi dal premier Conte. Nell’intero 2019,
il Mef aveva incassato la cifra record di 11,4 miliardi di imposte dai giochi.
Il 2020, già caratterizzato da 100 giorni di chiusura delle reti specializzate
del gaming (dall’8 marzo al 15 giugno), è invece in profondo rosso per i conti
pubblici: secondo il Conto riassuntivo del Tesoro dei primi sei mesi 2020,
proprio quelli del lockdown, gli incassi per entrate del bilancio dello Stato
da lotto, lotterie ed altre attività di gioco hanno toccato i 2,2 miliardi di
euro, con una perdita secca di due miliardi (-47%) rispetto ai 4,2 miliardi
registrati nello stesso periodo dell’anno precedente. Con i 600 milioni di
novembre, a fine anno mancheranno all’appello quasi tre miliardi di euro. Anche
per la filiera la chiusura di un mese imposta dal Governo sarà catastrofica:
per concessionari, gestori ed esercenti – dopo le cospicue perdite tra marzo e
giugno – mancheranno ricavi per almeno altri 600 milioni di euro.
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