Droga a San Giovanni Galermo, come funzionava lo spaccio - QdS

Accordi tra piazze e turnisti, come funzionava lo spaccio di droga a San Giovanni Galermo

web-sr

Accordi tra piazze e turnisti, come funzionava lo spaccio di droga a San Giovanni Galermo

Salvatore Rocca  |
mercoledì 11 Ottobre 2023

Erano più organizzazioni a controllare il territorio per lo spaccio della droga a San Giovanni Galermo. Ecco come erano strutturare.

Si erano spartite il territorio di San Giovanni Galermo a Catania attraverso un accordo per lo spaccio di droga le organizzazioni criminali sgominate nelle prime ore di mercoledì 11 ottobre dagli uomini del Comando provinciale carabinieri di Catania, supportati dai reparti specializzati dell’Arma.

La pacifica convivenza per la gestione dell’area del popoloso quartiere etneo era stata stipulata al fine di evitare la “concorrenza sleale” tra le piazze di spaccio e lo scoppio di potenziali conflitti tra gruppi.

Chi stava al vertice dell’associazione

Al vertice dell’associazione criminale, così come appurato dagli inquirenti, vi sarebbe il noto pluripregiudicato Antonino Raimondo, responsabile della fornitura – in modo esclusivo e continuativo – delle sostanze stupefacenti successivamente immesse sul mercato. Un’azione diretta per conto del gruppo “Nizza”, costola della famiglia mafiosa catanese “Santapaola-Ercolano”.

Cosa nostra catanese si conferma quindi particolarmente attiva a San Giovanni Galermo, “fortino” per il commercio della droga ai piedi dell’Etna.

Fino a 240mila euro al giorno con la droga

A favorire l’attività dei criminali, così come sottolineato dai militari che hanno partecipato all’operazione “Malerba” e che ha portato all’arresto di 46 persone, è anche la morfologia dell’area del quartiere, caratterizzata dalla presenza di complessi edilizi “chiusi” non facilmente permeabili alle forze di polizia, come la celebre via Capopassero, la “via della droga” etnea.

A essere commercializzati dai gruppi mafiosi erano marijuana, cocaina e crack, con “punte” di 2.500 dosi cedute ai clienti nel corso delle 24 ore e per un giro d’affari di 240mila euro quotidiane. Ogni piazza di spaccio sarebbe stata assegnata direttamente dal coordinatore delle piazze, Antonino Raimondo.

Lo stesso avrebbe collocato il “capo piazza” a una determinata fascia oraria nella quale organizzare la vendita dello stupefacente. Al commercio della droga avrebbero partecipato anche dei soggetti minorenni all’epoca dei fatti. Per due di questi è stato richiesto il collocamento in comunità e per tre in Istituto penitenziano minorile.

Dal trasporto della droga allo spaccio

Il responsabile di ogni piazza aveva il compito di individuare i pusher che, assistiti dai corrieri responsabili del trasporto della droga dal luogo di stoccaggio a quello di vendita insieme agli addetti alla custodia e alle vedette, si occupavano anche di avvisare in merito alla presenza di possibili sguardi indiscreti, garantendone quindi la fuga.

Il sistema di monitoraggio dell’area avveniva attraverso una fitta rete di vedette radiocollegate, sia in abitazioni o su terrazze, sia in strada a bordo di motocicli messi a disposizione dalle stesse organizzazioni.

Nel corso delle indagini sono state sequestrate anche diverse armi da fuoco. In particolare, il 24 marzo 2022 gli inquirenti hanno recuperato una pistola semi-automatica marca cal.380 con matricola abrasa e un’altra pistola semiautomatica cal.7.65 carica e pronta all’uso.

Articoli correlati

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta

Ediservice s.r.l. 95126 Catania - Via Principe Nicola, 22

P.IVA: 01153210875 - Cciaa Catania n. 01153210875


SERVIZIO ABBONAMENTI:
servizioabbonamenti@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/372217

DIREZIONE VENDITE - Pubblicità locale, regionale e nazionale:
direzionevendite@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/388268-095/383691 - Fax 095/7221147

AMMINISTRAZIONE, CLIENTI E FORNITORI
amministrazione@quotidianodisicilia.it
PEC: ediservicesrl@legalmail.it
Tel. 095/7222550- Fax 095/7374001
Change privacy settings
Quotidiano di Sicilia usufruisce dei contributi di cui al D.lgs n. 70/2017