Edilizia scolastica a Taormina, servono interventi strutturali - QdS

Edilizia scolastica a Taormina, servono interventi strutturali

Massimo Mobilia

Edilizia scolastica a Taormina, servono interventi strutturali

mercoledì 14 Dicembre 2022

Un recente sopralluogo dei Vigili del fuoco ha certificato le pessime condizioni del plesso scolastico di Santa Filomena a Trappitello. Ma è soltanto l’ultimo di una serie di casi spinosi

TAORMINA (ME) – “Pesanti segni di deterioramento dovuti a infiltrazioni d’acqua”. Con queste inequivocabili parole, il Comando provinciale dei Vigili del Fuoco si era espresso, nei giorni scorsi, sulle condizioni strutturali del plesso scolastico di Santa Filomena a Trappitello, dopo l’ispezione del 5 dicembre. Un fonogramma nel quale i tecnici, guidati dal comandante, l’ingegnere Salvatore Tafaro, hanno esortato “chi di dovere a intervenire per identificare le eventuali opere di ripristino e messa in sicurezza dei locali deteriorati, per scongiurare altri distacchi che possano determinare un potenziale pericolo per la pubblica incolumità”.

Questa presa di posizione dei Vigili del Fuoco, è solo l’epilogo ufficiale di una questione conosciuta da tempo e spesso raccontata da queste colonne, sulla quale nulla è stato fatto in questi anni, arrivata ora a un punto di non ritorno, simbolo di quanto critica possa essere la situazione dell’intera edilizia scolastica taorminese. Il primo piano della scuola di Santa Filomena è interdetto da oltre due anni, a causa del crollo di alcune parti dell’intonaco, riconducibile proprio a vecchie infiltrazioni di acqua dal tetto. Una chiusura parziale che aveva costretto le classi della scuola elementare a trasferirsi nella scuola media di via Francavilla. Il problema è che adesso, senza nessuna manutenzione alla struttura, i danni dovuti alle infiltrazioni di acqua sono iniziati a presentarsi anche al piano terra, che continua a ospitare i bambini della scuola dell’infanzia.

Dalla Regione siciliana, tramite l’assessorato per la Famiglia, il Comune di Taormina aveva ottenuto un finanziamento da cinquecentomila euro, per realizzare un nuovo asilo proprio a Trappitello, dopo aver demolito Santa Filomena. Si trattava però di un contributo che avrebbe dovuto essere cofinanziato dal Comune, e proprio per questo motivo i lavori non sono mai iniziati, perché da una spesa iniziale di 120 mila euro, era emersa la necessità di reperire altri 380 mila euro, che nel bilancio in dissesto di Palazzo dei Giurati non ci sono. Il Comune ha dovuto rinunciare al finanziamento.

La relazione dei Vigili del fuoco è servita, per il momento, solo a effettuare i lavori di manutenzione della caldaia e di alcuni servizi igienici. Nulla si è mosso a livello strutturale, come del resto anche per gli edifici di Taormina centro, dove la stretta e difficile convivenza tra classi elementari e medie, nell’altrettanto precario plesso scolastico Ugo Foscolo, è ormai prassi dal lontano 2004, quando era stata chiusa per inagibilità anche la storica scuola elementare Vittorino Da Feltre. Rimaneva agibile solo una piccola parte destinata all’asilo, infine colpita dallo stesso amaro destino toccato a Santa Filomena, dopo che a marzo era crollata una parte del tetto, fortunatamente soltanto attigua alle classi. Interventi immediati erano serviti per la demolizione di alcune parti pericolanti e la realizzazione di un’impalcatura esterna, con un costo di circa 246 mila euro. Lavori che tuttavia non sono serviti a far rientrare i bambini, costretti allo sfratto, e trovando infine disponibilità nei vicini locali delle Suore del Divino Zelo. Insomma una confusione incredibile nella quale continuano a farne le spese alunni, famiglie e addetti ai lavori.

La Vittorino Da Feltre rappresenta il tasto più dolente di tutta l’edilizia scolastica taorminese. Il cantiere da 1 milione e 800 mila euro, che era partito a giugno del 2020, infatti si è poi bruscamente interrotto dopo che, in corso d’opera, si è concretizzata la necessità di mettere in sicurezza un’area più ampia rispetto a quella inizialmente prevista, comportando una variante al progetto che non è stata, sin ora, economicamente sostenibile.

Twitter: @MassimoMobilia

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