Effetto Covid sulle badanti, in Sicilia regolarizzazioni all’Inps +13,7% - QdS

Effetto Covid sulle badanti, in Sicilia regolarizzazioni all’Inps +13,7%

redazione

Effetto Covid sulle badanti, in Sicilia regolarizzazioni all’Inps +13,7%

martedì 01 Febbraio 2022

Indagine Censis: “Dalla pandemia effetti migliorativi sull’assistenza alle persone anziane”. Lavoro domestico caratterizzato da fenomeni di emersione fiscale: contributi versati +8%

PALERMO – Non solo crisi. Il Covid su alcuni settori ha avuto anche effetti migliorativi: è questo il caso dell’assistenza alle persone anziane, che ha visto un aumento costante, e per certi versi sorprendente, della regolarizzazione delle badanti in questo periodo funestato dalla pandemia.

Secondo, infatti, una ricerca del Censis, commissionata da Family Care, agenzia per il Lavoro controllata da Openjobmetis e autorizzata dal Ministero del Lavoro per offrire servizi di ricerca, selezione e somministrazione di assistenti familiari, ossia i badanti, nell’ultimo anno di Covid le badanti registrate all’Inps sono aumentate del 7,4%.

Un dato in fortissimo aumento rispetto agli ultimi 10 anni, in cui erano aumentate del 3,6% l’anno. Anche i contributi versati sono aumentati dell’8%, mentre negli ultimi 10 anni sono aumentati solo del 2,5% l’anno. Negli ultimi 10 anni si è stimato che le badanti non regolari fossero arrivate al 60%. Assistiamo quindi a una vera e propria emersione dovuta al Covid, un’occasione importante per regolarizzare un fenomeno che resta fortemente grigio.

Entrando maggiormente nel dettaglio dei numeri, per capire meglio il fenomeno, sono state prese in considerazione alcune Regioni solitamente irregolari nella gestione delle retribuzioni per il lavoro domestico: +21.6% di badanti registrate in Campania, + 26.7% in Puglia, +13.7% in Sicilia e solo +6% in Toscana e in Emilia.

Anche i contributi versati sono aumentati, sebbene non nella stessa proporzione: in Puglia +23%, Campania +17%. Numeri che confermano quindi come il processo sia stato avviato.

“La ricerca del Censis testimonia come in Italia, in cui è sempre molto difficile assistere a fenomeni di emersione fiscale, evidentemente la ‘paura’ dei tracciamenti sanitari legati alla pandemia abbia spinto un numero considerevole di famiglie a mettere almeno parzialmente in regola le proprie badanti. Si tratta di un passo importante per questo tipo di lavoratori, spesso legati a contratti che non garantiscono tutela e futuro pensionistico certo”, spiega una nota di Family Care.

A ciò si aggiungono i dati confortanti relativi alla situazione del Green Pass per questo tipo di personale: il 98,4% delle famiglie conferma che i lavoratori domestici sono in possesso del Green Pass. E proprio in questo senso va l’impegno di Family Care, che da sempre garantisce la regolarizzazione delle badanti.

Rosario Rasizza, ad di Family Care (agenzia controllata da Openjobmetis), commenta: “Questi numeri sono per certi versi sorprendenti, ma allo stesso tempo confermano come siano importanti per le famiglie i collaboratori familiari, sia che lavorino in casa, sia che diano supporto in ospedale. Avevamo già sottolineato quanto fosse indispensabile che le badanti avessero un canale preferenziale nella somministrazione dei vaccini e i dati dicono che, effettivamente, le famiglie hanno compreso e risposto bene a questo input. Lo Stato ha incentivato l’edilizia anche per contrastare il lavoro nero, ora deve incentivare anche l’emersione del lavoro con gli anziani, sia dal punto di vista fiscale (anche alleggerendo le famiglie affinché abbiano la possibilità di mettere totalmente in detrazioni i costi sostenuti) che della sicurezza, dato che spesso queste persone fragili sono affidate a cure non esperte e affidabili. La Silver Economy chiama l’Italia al ripensamento complessivo della gestione della Terza e della Quarta Età: non dobbiamo dimenticare che siamo il Paese più anziano d’Europa e che è proprio nel buon coordinamento della relazione con la generazione senior si gioca la partita della nostra civiltà”.

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