Emergenza povertà in Sicilia, Cisl Pa-Tp: “Sindacati siano sentinelle sul territorio” - QdS

Emergenza povertà in Sicilia, Cisl Pa-Tp: “Sindacati siano sentinelle sul territorio”

Vito Manca

Emergenza povertà in Sicilia, Cisl Pa-Tp: “Sindacati siano sentinelle sul territorio”

giovedì 04 Agosto 2022

Il segretario La Piana al QdS: “Sì a riorganizzazione interna, ora più vicini ai cittadini”. “Disagio economico-sociale va affrontato con soluzioni operative, basta parole”

PALERMO – Bisogna parlare chiaro ed i numeri parlano sempre chiaro. Quelli della Cisl Palermo-Trapani sono impietosi. Nei due territori c’è una evidente emergenza povertà che fa affrontata con soluzioni operative, le parole non bastano più.

La Piana: “Deve prevalere la responsabilità nella politica”

“Oggi – sottolinea il segretario Leonardo La Piana – è il momento in cui deve prevalere nella politica, ad ogni livello, la responsabilità, perché la situazione nelle nostre città è talmente emergenziale sul fronte del disagio economico e sociale da richiedere azioni forti ed immediate ed una programmazione certa per incidere sul futuro. È necessario evitare tensioni e lavorare insieme”. I numeri indicati dal sindacato sono una denuncia: “Nel territorio trapanese sono oltre 22 mila i disoccupati e rappresentano diverse fasce di età, così come i 131 mila inattivi. A Palermo si vive lo stesso disagio sociale ed economico con oltre 389 mila disoccupati e 77 mila inattivi di diverse età, con una emergenza abitativa sempre più crescente ed una povertà che sta toccando anche i ceti medi della popolazione”.

I numeri continuano a parlare chiaro

Ed il lavoro, quando c’è, rimanda ad una condizione di rischio inaccettabile. I numeri continuano a parlare chiaro: “Sono stati 962 gli infortuni denunciati nel territorio trapanese da gennaio a maggio del 2022, erano 698 lo scorso anno, mentre le malattie professionali sono raddoppiate da 33 a 66 nei primi sei mesi del 2022. I dati dell’Inail confermano l’emergenza sicurezza sul lavoro”.
E la cronaca s’incarica di drammatizzarli. Lo scorso 20 luglio una gru si è ribaltata in una segheria di Custonaci ed un operaio ha perso la vita rimanendo schiacciato. Il giorno dopo un altro morto sul lavoro, nella zona di Cefalù, nel cantiere di raddoppio ferroviario ad Ogliastro.

La Cisl aggiunge un altro tassello alla cronaca: “Gli episodi di violenza contro gli operatori sanitari stanno diventando all’ordine del giorno nei nostri territori. Non basta la solidarietà, serve guardare alle cause, non ai sintomi e creare una comunicazione più efficace tra chi è portatore di un bisogno e chi lavora per soddisfarlo. La saturazione del sistema sanitario, che non è sempre in grado di rispondere alle esigenze dei cittadini, mettendo a rischio gli addetti ai lavori, è una bomba ad orologeria pronta a scoppiare”. Dunque, lavoro con il contagocce, spesso pericoloso ed in qualche caso mortale. C’è una via d’uscita? Il segretario La Piana indica una opportunità, ma condizionata: “Il Piano nazionale di ripresa e resilienza può essere una grande chance. Ci auguriamo che i singoli Comuni sappiano affrontare l’atavica inadeguatezza organizzativa, a volte legata alla carenza di personale e di nuove competenze, con soluzioni in grado di gestire la mole di lavoro indispensabile per portare avanti i progetti esecutivi”. Il dirigente della Cisl traccia il percorso da seguire: “C’è da rilanciare il turismo, che deve diventare la punta di diamante del tessuto economico trapanese perché traina altri settori strategici come il commercio, l’enogastronomia e i trasporti. È necessario partire dalle eccellenze non valorizzate da gap storici, come quelli infrastrutturali, che hanno sempre condizionato questo territorio”. Terapia d’urto che va però difesa: “I fondi del Pnrr fanno gola alla criminalità organizzata. Bisogna tenere alta l’asticella della vigilanza antimafia”.

Da qui anche il tema “delle periferie della nostre città che devono essere ripensate come centri nevralgici della vita delle comunità, avviando progetti di recupero edilizio, realizzando strutture che svolgano attività sociali per adolescenti e giovani, sempre più spesso abbandonati dalle istituzioni e sfiduciati”. L’agenda di lavoro per il nuovo sindaco di Palermo Roberto Lagalla è pronta, definita. Una nuova strategia di sviluppo nei territori che deve però essere tenuta sotto controllo. La Cisl torna ad affidarsi ai numeri: “I pochissimi ispettori regionali del lavoro in servizio, appena 63, non possono fare miracoli. Tanto che le denunce d’infortunio, da maggio 2021 a maggio 2022 sono passate da 9.449 a 15.604, con un incremento di ben 6.155 casi nell’Isola”.

Numeri che il sindacato intende mettere a disposizione dei cittadini e delle istituzioni con la mobilitazione regionale “#presidiamolasicurezza”, che il segretario generale della Cisl Sicilia Sebastiano Cappuccio e la componente della segreteria Rosanna Laplaca sintetizzano così: “Sviluppare la prevenzione, far emergere il lavoro nero ed irregolare, tutelare i lavoratori, aiutare le imprese che stanno correttamente sul mercato. Promuovere la sussidiarietà tra le parti attraverso il modello degli enti bilaterali”. La Cisl sente la responsabilità di una fase sempre più difficile e contraddittoria ed è pronta a mettersi in gioco con una riorganizzazione interna che il segretario La Piana ha provato a motivare confermando l’indirizzo regionale: “Poniamo le basi per una riorganizzazione che si avvicini sempre di più, grazie anche al lavoro sinergico con le nostre associazioni ed i nostri enti, ai bisogni dei cittadini. Ogni responsabile di sede è una sentinella sul territorio e lo sarà ancora di più attraverso una interlocuzione più costante e diretta con le realtà locali, le comunità e le istituzioni”.

Sfida che la Cisl intende affrontare e vincere con spirito unitario, a cominciare da Trapani: “Bisogna lavorare in sinergia. Con Cgil e Uil riprenderemo il percorso di dialogo con le realtà produttive e gli enti locali sul piattaforma programmatica che conteneva le proposte confederali per rilanciare il territorio. Dialogo che è stato interrotto dall’emergenza pandemica. Ci preoccupa fortemente il rischio di povertà assoluta che corrono tante famiglie del territorio a causa degli aumenti del costo della vita e della perdita, in molti casi, del posto di lavoro”.

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