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Roghi e proteste: l’emergenza rifiuti si avvita su se stessa

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Roghi e proteste: l’emergenza rifiuti si avvita su se stessa

Giuseppe Bonaccorsi  |
venerdì 10 Giugno 2022

La discarica di Gela avrebbe già in mattinata esaurito il surplus disposto. Vertice in corso al palazzo della Regione di Catania. Lettera del prefetto di Catania alla Regione.

Il bubbone è scoppiato. I nodi sono venuti al pettine, per di più all’avvio della stagione calda e come al solito ognuno gioca a scaricabarile. Avevamo parlato ieri sera di una “pezza “ posta dalla Regione alla nuova ed ennesima crisi dei rifiuti in Sicilia, in cui l’assessore Daniela Baglieri aveva attaccato tutti gli altri attori della gestione rifiuti, in primis le Srr accusate di non aver proceduto ad avviare le pratiche per l’affidamento del trasferimento dei rifiuti eccedenti fuori Sicilia.

E la pezza si è rivelata inconsistente.

Rifiuti, la situazione a Gela

Stamane in tarda mattinata è giunta la notizia che – nonostante il provvedimento della Regione, disposto dall’assessore, per prevedere un aumento del conferimento nella discarica di Gela – l’emergenza rifiuti, soprattutto nelle grandi città, stenta a rientrare. Questo perché ci sono due tesi contrastanti che le autorità farebbero bene a chiarire.

Le due tesi sulla discarica di Gela

La prima sostiene che l’autorizzazione disposta per elevare la capienza giornaliera della discarica di Gela, da 450 tonnellate giornaliere a 950, si è esaurita nel volgere di poche ore perché gli autocompattatori stracolmi da giorni che hanno raggiunto il sito di Gela hanno provocato il raggiungimento del plafond disposto dal direttore dell’Assessorato, Calogero Foti, nel volgere di poche ore, lasciando così molti autocompattatori ancora in fila.

La seconda tesi sostiene, invece, che – nonostante il provvedimento regionale – il sito gelese avesse disatteso le disposizioni regionali, ritenendo non consistenti le motivazioni disposte dall’assessore Baglieri e continuando a reputare idonee solo le 450 tonnellate giornaliere.

Catania, gli incendi e l’emergenza rifiuti

In mezzo a questa ennesimo rimpallo di competenze sull’emergenza rifiuti ci stanno città grandi come Catania, dove le montagne di rifiuti indifferenziati hanno raggiunto proporzioni spaventose, costringendo una massa di cittadini incivili a sbarazzarsi dei rifiuti incendiandoli e provocando enormi nuvole nere di diossina.

Così la notte scorsa enormi roghi scoppiati al viale Mediterraneo, via Ragazzi del ’99 e a Fossa Creta, accanto all’insediamento dei rom, hanno mandato in fumo non soltanto i rifiuti, ma anche decine di auto e alcune baracche dell’agglomerato dei nomadi. Sono stati momenti di panico, per fortuna rientrati grazie all’intervento dei vigili del fuoco, che hanno lavorato per molte ore per avere la meglio delle fiamme.

Emergenza rifiuti in Sicilia, monito del prefetto alla Regione

Ieri mattina di quanto accaduto in città e della situazione rifiuti ne ha parlato col prefetto Maria Carmela Librizzi il sindaco pro tempore Roberto Bonaccorsi. I due hanno discusso anche di sicurezza della movida.

Il prefetto già alcuni giorni fa aveva scritto una lettera all’assessore Baglieri per comunicarle la grave situazione in atto:

“Il persistere di questa grave situazione di stallo – scrive il prefetto – come segnalata dal sindaco implica un consistente accumulo di rifiuti nel centro urbano, cui si aggiungono episodi sempre più frequenti di incendi dolosi dei cumuli stessi. Per la gravità della situazione si sottopone all’attenzione della S.v. la necessità e l’urgenza di individuare iniziative finalizzate alla risoluzione della criticità in questione, il cui perdurare potrà determinare ulteriori problemi di carattere igienico sanitario”.

“Attesa la particolare rilevanza della problematica emergenziale segnalata dal sindaci si chiede di far conoscere, con cortese sollecitudine, le iniziative individuate volte al superamento delle supposte criticità”, ha concluso l’esponente del Governo.

Insomma dal prefetto arriva una perentoria richiesta di interventi e forse un chiaro segnale senza risposte chiare dell’avvio di una procedura di richiesta che potrebbe giungere sul tavolo del Governo nazionale qualora la crisi continuasse.

Riunione in corso al Palazzo dell’Esa sull’emergenza rifiuti

E mentre scriviamo è in corso al Palazzo della Regione di Catania una riunione convocata dall’assessore Baglieri per fare il punto della situazione nell’area catanese, la più colpita dall’emergenza rifiuti anche a causa dell’ancora bassa percentuale di differenziata. Questa si aggira infatti sul 38 per cento.

La crisi di Catania è molto pesante ed è dovuta anche alle limitazioni della discarica di Sicilia Trasporti in contrada Grotte S. Giorgio, che da giorni ha limitato il conferimento in discarica a sole 500 tonnellate al giorno. Solo Catania ne produce 360, ma ci sono anche le quote destinate agli altri Comuni e alle altre città della zona orientale.

A Catania, poi, c’è un altro problema. Sicula Trasporti si è detta disponibile ad accogliere il surplus della città capoluogo, ma solo a patto di pre-trattarla e poi trasferirla a Gela da dove, però, da questa mattina il quantitativo previsto sarebbe già esaurito. Quindi centinaia di tonnellate giacciano ancora per strada con un grave rischio per la salute pubblica e per l’immagine turistica della città.

La discarica avrebbe garantito in primis soltanto l’accesso dei cassoni degli ospedali perché si tratta di rifiuti speciali ed era questa una delle richieste formulate anche dal prefetto.

Avvio del lotto centro, sindacati perplessi

Inoltre, dai sindacati arrivano delle perplessità anche all’avvio del nuovo servizio. Spiega Carmelo Condorelli della Fiadel: “In tutta la vicenda dei rifiuti ci sono troppi rimpalli di responsabilità e troppa confusione. Ad esempio noi sindacati ancora non sappiamo nulla dell’inizio del nuovo servizio della Gema. Abbiamo solo appreso che la nuova società ha inviato una nota”.

“La procedura prevede che la ditta chieda un incontro all’ufficio del lavoro per affidare la procedure nel rispetto dell’articolo 6 del Ccl e per verificare se ci sono delle anomalie. Gema invece avrebbe mandato una richiesta di convocazione, convocando però la riunione nella loro sede. Questa prassi a noi sindacati appare alquanto anomala e non vorremmo che questa possa comportare un ritardo nella procedura di partenza del servizio. Insomma dal 21 giugno il rischio è gettare benzina sul fuoco”.

Giuseppe Bonaccorsi

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