Eruzione "invisibile" dell'Etna durante la tempesta di neve, lo studio

L’eruzione “nascosta” dell’Etna durante la tempesta di neve, l’incredibile ricostruzione

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L’eruzione “nascosta” dell’Etna durante la tempesta di neve, l’incredibile ricostruzione

Redazione  |
martedì 07 Maggio 2024

"A Hidden Eruption: The 21 May 2023 Paroxysm of the Etna Volcano (Italy)" ricostruisce un evento naturale passato quasi "inosservato".

Un’eruzione “nascosta” dell’Etna durante una tempesta di neve a fine maggio, talmente importante da generare un flusso piroclastico ma rimasta “inosservata” per circa 10 giorni: è l’incredibile fenomeno naturale oggetto dello studio “A Hidden Eruption: The 21 May 2023 Paroxysm of the Etna Volcano (Italy)”, realizzato da un team di ricercatori dell’Ingv (Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia), dell’Università Sapienza di Roma, dell’Università degli Studi dell’Aquila e dell’Università degli Studi di Cagliari.

L’evento sarebbe avvenuto lo scorso 21 maggio 2023.

L’eruzione “invisibile” dell’Etna durante la tempesta di neve

Secondo quanto emerso dallo studio, l’eruzione vulcanica avrebbe generato un flusso piroclastico rimasto quasi inosservato fino a quando la tempesta di neve non si è conclusa e i ricercatori sono riusciti a raggiungere nuovamente le cime del vulcano, circa due settimane dopo.

Giunti sulle aree sommitali dell’Etna, i ricercatori avrebbero individuato tracce di una “inaspettata corrente di densità piroclastica” (PDC, pyroclastic density current) nel cratere Sud-Est del vulcano.

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La ricostruzione

Oltre a descrivere sul fronte scientifico l’eruzione dell’Etna, i ricercatori coinvolti nello studio “A Hidden Eruption” hanno voluto sottolineare l’importanza e l’efficacia degli strumenti utilizzati per il monitoraggio da remoto del vulcano da parte dell’Ingv. Strumenti che hanno permesso, nonostante le cattive condizioni meteo, di osservare, analizzare e ricostruire l’evento naturale.

Lo studio avrebbe permesso di ricostruire anche le tre fasi dell’eruzione: una prima fase debolmente stromboliana, una stromboliana e infine una vera e propria fontana di lava. Infine, la ricostruzione ha permesso di confermare – ancora una volta – che l’Etna è un vulcano molto attivo e, in quanto tale, capace di generare fenomeni vulcanologici potenzialmente pericolosi per turisti e cittadini e quindi da monitorare con la massima attenzione.

Foto di Davide Anastasi, di archivio, risalente a dicembre 2023

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