Rapporto Osmed di Aifa 2018: nell’Isola spesa di 175,16 euro pro capite (cioè +3,0% rispetto al 2017). Prevalenza d’uso nelle Regioni del Sud: maglia nera all’Umbria, peggio di noi anche Campania e Puglia

ROMA – Nel 2018 la spesa farmaceutica totale, pubblica e privata, è stata pari a 29,1 miliardi di euro, di cui il 77% rimborsato dal Sistema Sanitario Nazionale, 24 milioni in meno rispetto al 2017. In media, per ogni cittadino italiano, la spesa ammonta a circa 482 euro. Questo è quanto emerge dal rapporto Osmed di Aifa sull’uso dei farmaci in Italia 2018.
In particolare 343,3 euro sono totalmente a carico del Ssn mentre i rimanenti 138,6 sono pagati dal cittadino, tra ticket e farmaci acquistati mettendo mano al proprio portafogli.

La spesa direttamente a carico del cittadino – che comprende ticket regionali, differenza di prezzo tra branded e generico, acquisti diretti di farmaci di classe A e classe C – ha raggiunto la cifra di 8,379 miliardi, in crescita rispetto al 2017. Ad influire sulla variazione è stato l’aumento della spesa per l’acquisto di medicinali per automedicazione (+12,4%), per la compartecipazione del cittadino (+3,8%) e per i farmaci di classe C con ricetta (+2,2%); mentre si riduce la spesa dei farmaci erogati degli esercizi commerciali (-7,0%).

Solo la quota ticket raggiunge gli 1,6 miliardi, con un aumento rispetto al 2017 del 3,8%. Incremento che deriva da un +7,2% della quota relativa al pagamento della differenza tra branded e generico e da una diminuzione del 3,4% degli altri ticket regionali.

La Regione con il valore più elevato di spesa lorda pro capite per i farmaci di classe A rimborsati dal SSN è la Campania con 201,2 euro pro capite, il valore più basso, invece, si registra nella provincia autonoma di Bolzano (120,1 euro pro capite) mentre in Sicilia si registra una spesa di 175,16 euro pro capite (3,0% rispetto al 2017).

Per quanto concerne i consumi, la Regione che evidenzia i livelli più elevati è l’Umbria, seguita da Campania, Puglia e Sicilia. In generale nelle Regioni del Sud si consuma e si spende mediamente di più rispetto al Nord e al Centro per i farmaci erogati in regime di assistenza convenzionata.

Nel 2018, si legge nel rapporto, i medicinali dell’apparato cardiovascolare si confermano la categoria maggiormente consumata dagli italiani, seguiti dai farmaci dell’apparato gastrointestinale e metabolismo, dai farmaci del sangue e organi emopoietici. Aifa, inoltre, evidenzia l’assunzione di medicinali con troppa leggerezza e la non osservazione delle indicazioni terapeutiche fornite dai medici.

Non si ferma invece la spesa ospedaliera per l’acquisto di medicinali, che si aggira sui 7,6 miliardi, il 3,6 per cento in più del 2017 e quasi tre miliardi in più rispetto a quella del 2011. I farmaci più costosi in assoluto per il Ssn sono gli antitumorali per cui sono stati spesi 5,6 miliardi di euro. Subito dopo troviamo quelli per l’apparato cardiovascolare (3,2 miliardi) e gli antimicrobici generali impiegati nel trattamento sistemico delle malattie infettive (2,9 miliardi).

Nel 2018, rileva il rapporto Aifa, è stata riscontrata una prevalenza d’uso dei farmaci da parte delle donne, 71%, contro il 62% degli uomini. I consumi passano da circa 500 dosi nella fascia compresa tra i 40 e i 50 anni a oltre tremila nella popolazione over 75. In più, gli over 64 assorbono circa il 70 per cento delle dosi giornaliere di medicinali e il 60 per cento della spesa in assistenza convenzionata.

Infine, i trattamenti a base di medicinali risultano comuni anche nelle donne in gravidanza: l’80,4% ha ricevuto, infatti, almeno una prescrizione farmaceutica durante la gestazione.