Ferrovie, la Sicilia prova a passare dal lento al Pop - QdS

Ferrovie, la Sicilia prova a passare dal lento al Pop

Dario Raffaele

Ferrovie, la Sicilia prova a passare dal lento al Pop

giovedì 05 Dicembre 2019

Presentato ieri alla stazione centrale di Palermo il nuovo convoglio elettrico che viaggerà a una velocità massima di 160 km/h. Sarà in circolazione sulla linea Palermo-Termini Imerese dal 15 dicembre. In arrivo 5 nuovi mezzi entro il 2019

PALERMO – Elettrico, mono piano, a 3 o 4 casse, dotato di 4 motori di trazione, viaggerà a una velocità massima di 160 km/h e potrà ospitare circa 530 persone, con oltre 300 posti a sedere nella versione a 4 casse, e circa 400, con 200 sedute in quella a 3 casse. È il treno Pop, che ha una capacità di trasporto fino al 15 per cento superiore rispetto alla precedente generazione, oltre a 8 porta biciclette di serie.

Il nuovo convoglio è stato presentato, ieri, alla stazione centrale di Palermo.
Con l’hashtag #EuropeLoveSicily, sarà in circolazione sulla linea Palermo – Termini Imerese dal 15 dicembre, con l’avvio dell’orario invernale. Sono in arrivo cinque nuovi mezzi entro il 2019 e 43 nuovi treni per il completamento della flotta.

I treni rientrano nel Contratto di Servizio decennale, sottoscritto a maggio 2018 da Regione Siciliana e Trenitalia, che prevede investimenti per 436 milioni, di cui circa 325 destinati all’acquisto di nuovi treni per potenziare la mobilità regionale e metropolitana nell’isola. Trenitalia ha previsto un investimento di 1,3 miliardi di euro per il rinnovo della flotta e l’acquisto di oltre 200 treni regionali per il Mezzogiorno.

Presenti alla cerimonia di consegna il presidente della Regione, Nello Musumeci, l’assessore regionale ai Trasporti, Marco Falcone; per Trenitalia, Orazio Iacono, amministratore delegato, e Sabrina De Filippis, direttore Divisione passeggeri regionale; e i rappresentanti della ditta costruttrice Alstom.

La consegna del primo treno Pop di Trenitalia è un “obiettivo messo in cantiere due anni fa con la firma del contratto”, ha spiegato il governatore Nello Musumeci, che ha aggiunto: “La Sicilia deve tornare al trasporto ferroviario e integrato dove necessario ad altri mezzi. Per troppo tempo è stato sacrificato con tratte chiuse perchè considerate rami secchi. Un ramo è secco se non viene curato. Un treno veloce e pulito determina domanda”. “Siamo con il fiato sulla nuca dell’Ad che non ha bisogno di sollecitazioni, ma distratto da migliaia di chilometri di rete a volte ha bisogno di un nostro stimolo – ha aggiunto il presidente Musumeci -. Scontiamo decenni di ritardo anche da parte della politica ma sono convinto che nei prossimi tre anni di legislatura potremmo allinearci alla situazione del Mezzogiorno”.

“La Sicilia – ha sottolineato l’Ad di Trenitalia, Orazio Iacono – è la prima regione a ricevere i treni. è stata la prima regione a credere al progetto di rilancio. Abbiamo firmato il primo contratto di servizio della storia di questa regione, che prevede investimenti per 436 milioni, nel maggio 2018. Entro il 15 arriveranno altri 4 treni Pop e iniziamo a cambiare esperienza di viaggio”. “Questa regione registra la maggiore crescita di passeggeri: più 12% nel 2019 sul 2018”, ha aggiunto l’Ad.

Oggi l’età media della flotta in Sicilia è alta ma con questi nuovi treni la abbassiamo a sette anni. La Sicilia diventa in questa maniera la regione con una flotta di età media tra le più giovani in Italia”. – ha aggiunto Orazio Iacono – “Arriveranno 21 treni Pop, 17 bimodali e anche a batteria, una novità assoluta in Europa – ha continuato il manager -, con questi 38 treni più altri cinque che compra direttamente la Regione arriviamo a 43 entro il 2021”.
Iacono ha anche risposto alle dichiarazioni di martedì del ministro Francesco Boccia sullo stato dei treni in Sicilia e Sardegna. “Per quel che riguarda i treni abbiamo sottoscritto sia in Sardegna che in Sicilia un contratto di servizio che apre una stagione di sviluppo per queste regioni – ha spiegato -, oggi siamo qui a Palermo e stiamo consegnando il primo treno Pop e stiamo rispettando i tempi e credo che la Sicilia abbia reagito benissimo perchè un milione di passeggeri in più rispetto al 2018 è un segno di civiltà, modernità e competizione”.

“Per i primi mesi del 2020 insieme alla Regione e Amat faremo il biglietto integrato iniziando da Palermo. Questa è una nostra priorità”.

Musumeci: “Rfi lenta nel predisporre i progetti”

“Contestiamo a Rfi la lentezza nella predisposizione dei progetti. Non basta prevedere un obiettivo nella programmazione se poi per raggiungerlo ci vogliono quindici o venti anni. Un’azienda come Rfi deve potere avere un occhio particolare per il Mezzogiorno in generale e per la Sicilia in particolare. Non sono compatibili i tempi dell’azienda con quelli delle esigenze dei siciliani”. – ha dichiarato il presidente della Regione siciliana, Nello Musumeci, a margine della presentazione – “In questo momento Rfi ha oltre due miliardi di euro di fondi programmati dalla Regione siciliana per ammodernare alcune tratte, alcuni cantieri sono già aperti, altri ancora no perché mancano i progetti a cominciare dalla tratta di Milo, tra Palermo e Trapani”.

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