Festa dei morti del 2 novembre: tradizioni, giocattoli e altro - QdS

Festa dei morti, la gioia di ricevere giocattoli come a Natale: una tradizione senza tempo

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Festa dei morti, la gioia di ricevere giocattoli come a Natale: una tradizione senza tempo

Redazione  |
martedì 01 Novembre 2022

Vivere la festa dei morti come un'anticipazione del Natale è possibile per i bambini siciliani: ecco le curiosità sulla tradizione di regalare giocattoli tra l'1 e il 2 novembre.

L’1 e il 2 novembre in Italia si celebrano rispettivamente la festa di Tutti i Santi (Ognissanti) e la commemorazione dei defunti. La festa dei morti del 2 novembre, in particolare, è una ricorrenza molto sentita dalla popolazione e sono diverse le tradizioni che accompagnano le due giornate di inizio novembre.

Tra queste c’è quella di regalare giocattoli ai bambini. Per questo l’inizio di novembre è un momento molto atteso dai più piccoli, dopo il divertimento del 31 ottobre con la festa di Halloween: è un momento di gioia, quasi un “anticipo” del Natale.

Festa dei morti come Natale: la tradizione di regalare giocattoli

La vera festa per la Chiesa Cattolica è giorno 1, quando si ricordano Tutti i Santi (anche quelli non canonizzati) e sul calendario c’è un bel numero in rosso per indicare che si tratta di un giorno festivo in cui uffici e scuole rimangono chiusi. Tuttavia, il 2 novembre è altrettanto importante. Si tratta di una giornata interamente dedicata ai cari defunti, un momento di profonda spiritualità e ideale per ricordare le persone perse e onorare la loro memoria.

Soprattutto in Sicilia e nelle regioni del Sud Italia, è una giornata ricca di tradizioni. I più grandi ricordano le antiche usanze e cercano di trasmetterne la conoscenza ai più giovani. Tra quelle più conosciute e amate dai bambini c’è sicuramente la tradizione di regalare giocattoli.

I giochi regalati per la festa dei morti del 2 novembre sono, secondo la tradizione, un “dono” dei cari defunti. Naturalmente non sono davvero i morti a portarli, ma ai bambini poco importa: per molti di loro, svegliarsi il 2 novembre è come svegliarsi il 25 dicembre e trovare i regali sotto l’albero di Natale.

Le origini e le curiosità della tradizione dei giocattoli

Anche se oggi molti ritengono questa tradizione “bizzarra”, troppo allegra e quasi “in contrasto” con una giornata dedicata ai defunti, sono tanti a continuare a regalare giocattoli ai bambini. Una trovata commerciale dei negozi per aumentare gli acquisti già molto prima di Natale? No, è molto di più.

Si tratta di una tradizione antichissima, che perfino le famiglie più povere – soprattutto in Sicilia – cercavano di seguire ogni 2 novembre. Le origini sono da ricondurre con ogni probabilità alla sintesi di tradizioni di culture differenti, come quella messicana di decorare le tombe con i giocattoli.

Curioso è il racconto che gli adulti propongono (o almeno, proponevano) ai più piccoli: “Mentre dormiamo, i cari defunti entrano in casa e lasciano dei giocattoli ai bambini che si sono comportati bene. Noi, però, non possiamo vederli: se ci svegliamo, ci mettono la cenere negli occhi“.

Come Babbo Natale, quindi, i defunti diventano “amici” dei bambini e il 2 novembre per i più piccoli si trasforma in un momento di festa e non di dolore e ricordo. Un “Natale” alternativo e un po’ in anticipo, un’occasione per avere i giocattoli tanto desiderati prima della fine dell’anno. Certo, i giochi regalati sono un po’ cambiati nel tempo: si è passati da bambole e orsacchiotti di pezza a tablet e robot meccanici. La gioia e il sorriso dei bambini di fronte ai regali, però, è e rimarrà sempre uguale. Per questo la Sicilia, nonostante il momento storico difficile, apprezza ancora le tradizioni di Ognissanti e della festa dei morti.

La filastrocca – preghiera per i morti del 2 novembre

Armi Santi, armi santi,
iu sugnu unu e vuatri siti tanti
mentri sugnu nta stu munnu di guai
Cosi di morti…mittitiminni assai

(“Santi, io sono uno e voi tanti / mentre sono in questo mondo di guai, cose dei morti portatemene assai”).

Così recita un’antica filastrocca che veniva recitata dai bambini siciliani per chiedere ai defunti di portare regali e dolci nella notte tra l’1 e il 2 novembre.

Dolci e altre tradizioni del 2 novembre da ricordare

Per gli amanti delle tradizioni siciliane, la festa dei morti è un momento molto importante. Non esiste solo l’usanza di regalare giocattoli ai bambini. I golosi o gli amanti della cucina possono anche cimentarsi nella preparazione di tanti piatti tipici (soprattutto dolci). Tra questi:

  • Rame di Napoli: nonostante il nome, è un dolce tipico catanese. Un morbido biscotto al cacao ricoperto di glassa al cioccolato (o in altri gusti, dal pistacchio alla nocciola), immancabile sulle tavole siciliane l’1 e il 2 novembre.
  • Ossa di morto: nome un po’ strano, ma dolce buonissimo. Si tratta di biscotti croccanti aromatizzati alla cannella.
  • Tetù e teio (“Uno a te, uno a me”): biscotti di pasta frolla dalla forma tonda o ovale, rivestiti di glassa di zucchero e cacao.
  • Cotognata: chi può dimenticare il dolce della festa dei morti a base di mela cotogna? Un classico in Sicilia: la ricetta si tramanda di generazione e generazione da diversi decenni.

Anche i pranzi in famiglia sono tipici della festa dei morti. C’è chi decora ancora la tavola con frutta di martorana e pupi di zucchero per i più piccoli, chi si limita a preparare o a comprare un po’ di rame di Napoli e chi si mantiene sul leggero. L’importante è stare insieme e trascorrere una giornata in allegria. L’1 e il 2 novembre possono essere anche l’occasione per fare del bene: sono diverse le iniziative di beneficenza a favore dei bisognosi. Si possono regalare giocattoli ai bambini che non possono permetterseli, ma anche pasti caldi e dolci tipici a chi non ha niente.

C’è infine la tradizione di recarsi al cimitero per “salutare” i propri cari defunti. Per i bambini è una festa, per gli adulti un giorno di ricordo delle persone decedute e di riflessione. Un giorno che, anche per chi non crede, è importante perché serve a sentirsi più vicini alle persone che non ci sono più ma si pensano tutti i giorni e si tengono nel cuore. Comprese le stesse persone che queste stesse tradizioni della festa dei morti del 2 novembre ce le hanno trasmesse e fatte amare.

Fonte immagine: Katrina S – Pixabay

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