Formazione più trasparente, la Regione apre un tavolo tecnico - QdS

Formazione più trasparente, la Regione apre un tavolo tecnico

Michele Giuliano

Formazione più trasparente, la Regione apre un tavolo tecnico

martedì 25 Febbraio 2020

Il Tar riconosce come norma vigente quella che contempla la ricollocazione dei lavoratori. Decisione in accordo con il governo regionale, si chiede il rispetto della legge 25 del 1993

PALERMO – Mentre le attività dell’avviso 2 sono ormai agli sgoccioli e nulla di nuovo si vede all’orizzonte, gli operatori della formazione professionale stanno combattendo una dura battaglia per salvaguardare la propria posizione lavorativa.

“In questo momento è un periodo cruciale per il comparto della Formazione professionale siciliana – ha detto Vincenzo Figuccia, deputato Udc all’Ars e leader del movimento ‘Cambiamo la Sicilia’ -. Dopo 30 giorni di presidio organizzato dagli operatori della formazione professionale licenziati davanti l’assessorato al Lavoro di via Trinacria a Palermo, infatti, si è tenuto un tavolo tecnico con l’assessore Antonio Scavone. I lavoratori hanno dato una risposta unitaria, scendendo per strada compatti per chiedere con insistenza l’attuazione della legge regionale n. 25 del 93”.

Si tratta di una legge che lo stesso Tar ha riconosciuto come vigente e che prevede il diritto alla ricollocazione per quei soggetti iscritti regolarmente all’albo e assunti entro il 31 dicembre del 2008, che al momento è stata disattesa e “peggio – dice Figuccia – ancora utilizzata dai sindacati che, a proprio uso e consumo hanno suggerito agli ex dipendenti degli enti di sottoscrivere i licenziamenti”.

All’avvio dei lavori del tavolo tecnico, è stato chiesto di verbalizzare ogni incontro perché si metta agli atti, contro ogni forma di dubbio, l’effettiva vigenza della legge che tutela questa platea. “Abbiamo chiesto, altresì, ulteriori chiarimenti – continua Figuccia – sul fatto che alla pubblicazione dell’albo ad esaurimento debbano essere correlate le date di assunzione, in modo di avere la certezza dei soggetti che effettivamente hanno diritto. La speranza è quella di trovare vere risposte nell’incontro tra l’assessore Scavone, l’assessore alla Formazione Roberto Lagalla e i rappresentanti del ministero, che si terrà il prossimo 2 marzo. È ormai necessario un cronoprogramma con date certe, che permetta di comprendere quali reali strategie si vogliono mettere in campo per garantire il reinserimento dei lavoratori”.

Altro elemento fondamentale, il nodo fondo di garanzia, che necessita di essere rimpinguato nella prossima finanziaria, per poter pagare ai lavoratori le quote spettanti relative agli ammortizzatori sociali fruiti negli anni passati. Quindi, utilizzare il personale nelle politiche attive del lavoro, guardando anche alla digitalizzazione e ai centri per l’impiego.

“Poiché è necessario tenere la guardia alta – conclude Figuccia – ogni giorno saremo in assessorato per vigilare che il documento venga redatto è messo nero su bianco, in modo che la proposta possa arrivare al tavolo del ministero già il 2 marzo e contemporaneamente in Commissione Lavoro per divenire oggetto di una proposta di legge per porre fine a questo calvario derivante dalla mancata applicazione legge n.25 del 93”.

Ed ecco, che, in tutto questo, diventa fondamentale la pubblicazione del nuovo albo degli operatori della formazione professionale, dopo la riforma approvata pochi mesi fa all’Ars. Ed è già polemica sui tempi in cui questo avverrà. “I lavoratori della formazione professionale in Sicilia non possono aspettare i tempi della politica. L’assessore Lagalla effettui il prima possibile la ricognizione dell’albo dei formatori”: a dichiararlo sono stati i deputati regionali del Movimento 5 Stelle all’Ars componenti della Commissione Cultura Formazione e Lavoro Roberta Schillaci, Giovanni Di Caro, Nuccio Di Paola e Ketty Damante.

L’assessore regionale all’istruzione e alla formazione professionale, Roberto Lagalla, ha subito detto la sua al riguardo: “Certamente si tratta di una mia priorità, ma è chiaro che le relative procedure devono essere accuratamente predisposte per evitare incoerenze o errori”. Dal suo canto l’assessore Lagalla resta convinto della bontà del lavoro fatto dal governo regionale nell’ottica di aver approvato nel novembre scorso la legge di riforma del settore della formazione professionale: “Abbiamo portato avanti sia l’obiettivo di garantire tutele agli attuali operatori del settore della formazione – precisa – sia quello di rendere il sistema maggiormente efficiente e coerente con le tendenze dei mercati, al fine di garantire percorsi formativi utili e spendibili”.

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