Da settant’anni “sulle vette” del Vulcano: una storia che parla di resilienza e coraggio - QdS

Da settant’anni “sulle vette” del Vulcano: una storia che parla di resilienza e coraggio

redazione

Da settant’anni “sulle vette” del Vulcano: una storia che parla di resilienza e coraggio

sabato 20 Aprile 2024

Quello tra Funivia dell’Etna e famiglia Russo Morosoli è un binomio inscindibile che lega passato, presente e futuro. Alla base del successo i valori tramandati di padre in figlio: senso d’appartenenza e ardite visioni imprenditoriali

Ambiente come risorsa e come business sostenibile da oltre 50 anni. La famiglia Russo Morosoli rappresenta una delle realtà più dinamiche della città di Catania. Resiliente anche di fronte alla forza dell’Etna, è arrivata alla seconda generazione di imprenditori proprietari di Funivia dell’Etna, infrastruttura strategica per la fruizione del vulcano patrimonio Unesco. Nel 2025 la famiglia punta ad aprire il primo primo Museo dell’Etna sull’Etna, affiancando il progetto a nuove e tradizionali strategie di mercato che agevoleranno il processo di destagionalizzazione turistica in provincia di Catania.

Francesco Russo Morosoli, figlio di Gioacchino Russo Morosoli, ha ereditato l’azienda di famiglia insieme alla sorella Fausta. Una decisione che lo ha portato a festeggiare i 70 anni della fondazione di Funivia dell’Etna nel 2023 e puntare anche sulla riqualificazione degli impianti oggi dismessi per continuare a valorizzare l’ambiente del Vulcano. Funivia dell’Etna è stata fondata da Gioacchino Russo Morosoli, uomo che ha segnato il panorama imprenditoriale italiano. La sua avventura imprenditoriale inizia nel mondo delle quattro ruote, dove apprende l’arte della vendita delle auto dallo zio Augusto Morosoli. Gioacchino Russo Morosoli capisce presto che con l’arrivo del boom economico degli anni ’60, il mercato automobilistico italiano si sarebbe aperto anche ai brand stranieri. A soli 19 anni, diventa concessionario Peugeot per tutta la Sicilia orientale, aprendo la strada a un percorso di crescita che avrebbe superatoogni aspettativa.

Uno dei momenti cruciali della sua carriera, però, arriva quando incontra il genero dell’ingegnere torinese Dino Lora Totino, esperto nella realizzazione di infrastrutture come il traforo del Monte Bianco. Una connessione che si rivela preziosa e che permette a Gioacchino Russo Morosoli di entrare in società per gestire Funivia dell’Etna. L’imprenditore catanese accetta nonostante questo business fosse ancora incerto e decisamente grande. Vincono la determinazione e lo spirito imprenditoriale, ma non è tutto facile per Gioacchino Russo Morosoli. L’eruzione del vulcano Etna ha distrutto l’impianto della funivia cinque volte, ma ad ogni arrivo della lava sulle strutture, Russo Morosoli ha dimostrato una straordinaria resilienza, ricostruendo con capitali propri e senza l’aiuto delle assicurazioni la Funivia dell’Etna.

La famiglia Russo Morosoli è rimasta sinonimo di successo

Oggi, avvenuto il passaggio di generazione, la famiglia Russo Morosoli è rimasta sinonimo di successo e innovazione nell’industria turistica siciliana. Oltre alla gestione di Funivie dell’Etna, Francesco Russo Morosoli ha ampliato le attività aziendali in settori come agenzie di viaggio, tour operator, ristorazione, alberghi, rivendite di souvenir e noleggi di attrezzature sciistiche. Investimenti che hanno creato centinaia di posti di lavoro diretti e indiretti, ma hanno anche contribuito in modo significativo alla promozione turistica della provincia, la Regione, e appunto la valorizzazione dell’Etna come patrimonio mondiale dell’Unesco. L’imprenditore catanese ha alle spalle solo gli insegnanti del padre Gioacchino da cui ha compreso i bisogni dell’azienda.

“La resilienza della nostra famiglia si muove su due direttrici. La capacità di saper ripartire, perché la funivia è stata distrutta o semidistrutta diverse volte. Per cui la ricostruzione per noi è quasi una necessità. La seconda direttrice è la grande passione che ci lega proprio a questo mestiere. Ci regala tante e tante soddisfazioni nonostante cinque distruzioni catastrofiche”. Gli spazi occupati dalla funivia, così come i Crateri Silvestri, sono della famiglia Russo Morosoli ma vissuti come bene pubblico. “Come diceva mio padre per noi l’Etna è una giostra privata, ma ci inorgoglisce tantissimo il fatto che la Funivia sia equiparata per importanza ad un’azienda pubblica. Sui Crateri Silvestri – annuncia l’imprenditore – stiamo pensando di adottare strategie per una fruizione migliore e renderli accessibili anche ai non vedenti o chi si sposta in carrozzina. La responsabilità sui Crateri è nostra con onori e oneri. Raccogliamo la spazzatura lasciata dai visitatori e abbiamo dovuto provvedere allo spostamento di un’auto che era finita dentro il cratere. Qualcosa dovrà cambiare”.

Puntare sulle escursioni 365 giorni l’anno

Quest’anno la funivia dell’Etna non ha mai aperto perché non c’è stata neve sufficiente. Sicuramente un campanello d’allarme, ma che non destabilizza eccesivamente l’azienda, visto che Francesco Russo Morosoli è pronto a puntare sulle escursioni 365 giorni l’anno. “Ci stiamo destagionalizzando per forza di cose. Non succedeva veramente da tempo immemore di non riuscire ad aprire neanche un giorno l’impianto per far sciare gli appassionati della montagna di Sicilia e anche Calabria. L’indotto ne ha risentito. I week-end sull’Etna non ci sono stati e abbiamo sofferto un po”. La soluzione per l’azienda è già chiara da anni, utilizzare la funivia per le escursioni.

La nostra è una stazione double face

“Lo dico sempre: la nostra è una stazione double face, quindi è una stazione sciistica d’inverno ed escursionistica d’estate. Sono due mestieri completamente diversi, con tematiche e problematiche completamente diverse. Già da anni, a differenza delle intenzioni di mio padre, ho sempre tenuto aperto l’impianto per le escursioni, anche invernali. Ho cercato di fare coesistere questo segmento con lo sport invernale. Adesso le agenzie, i tour operator lo sanno e quindi accettano prenotazioni che arrivano anche con i flussi non estivi né primaverili. Certamente ci dispiace non essere riusciti ad avere un innevamento adeguato e qui si potrebbero aprire dei dibattiti. Perché non è possibile sparare neve artificiale sull’Etna?”.

Il progetto del Museo dell’Etna

Il progetto futuro su cui sta investendo oggi la famiglia Russo Morosoli è la costituzione di un Museo dell’Etna. I lavori sono già partiti. Nascerà nella stazione chiamata simpaticamente “Highlander”, l’unica non distrutta dalla lava dal 1953. “Il progetto più interessante per la fruizione e la promozione turistica del nostro territorio è sicuramente quello del museo dell’Etna che stiamo realizzando ristrutturando i vecchi locali della funivia. Verrà allestito in uno spazio che si estende tra la vecchia stazione e la nuova stazione”. Darà un’alternativa alla fruizione dell’Etna. Verrà aperto il prossimo anno, quando saranno concretizzati anche gli investimenti sulle Gole dell’Alcantara, altro core business. Un altro progetto molto importante che la famiglia Russo Morosoli svilupperà è la realizzazione del primo LivingLab sull’Etna in collaborazione con l’Università di Catania. “Noi vediamo ambiente – conclude Russo Morosoli – vogliamo che la natura sia natura e per questo immaginiamo solo investimenti che siano sempre un compromesso tra quel che serve per rispettare le caratteristiche naturalistiche dell’Etna e la possibilità di generare turismo”.

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