A Gela è scontro in Consiglio e il sindaco va al contrattacco - QdS

A Gela è scontro in Consiglio e il sindaco va al contrattacco

Liliana Blanco

A Gela è scontro in Consiglio e il sindaco va al contrattacco

giovedì 11 Agosto 2022

Le difficoltà per l’approvazione del Pef e della Tari hanno lasciato il fianco scoperto a nuove accuse dell’opposizione. Greco però non ci sta e accusa: “Si mettono per prima gli interessi di partito”

GELA (CL) – Le incertezze politiche che nelle ultime settimane sono esplose sia a livello nazionale che regionale stanno provocando pesanti ripercussioni anche a livello locale.

In città, infatti, forse anche a causa del clima ferragostano, si registrano difficoltà enormi per le delibere che approdano in Consiglio comunale, che stentano a essere esitate e votate. Nelle ultime settimane sono state necessarie cinque convocazioni con le relative diserzioni di consiglieri prima di approvare il Pef e la Tari. Alla fine la giunta del sindaco Lucio Greco ce l’ha fatta, ma con il risultato che la maggioranza non sembra più riuscire a mostrare la solidità di un tempo.

E in queste condizioni, l’opposizione ha sferrato nuovi attacchi, come si evince anche dalle parole del capogruppo di “Libera-Mente”, Vincenzo Casciana. “La chiamano l’Amministrazione del temporeggiare – ha detto – non perché sia riflessiva, ma perché non sa cosa fare”.

Lo scontro si è acceso anche sui costi del servizio. Per un totale di 7 milioni sulle spalle dei cittadini grava una Tari di 11 milioni, che sono stati aumentati a 13 milioni. L’ assessore Romina Morselli ha chiesto al Dipartimento del Bilancio di chiarire questo aspetto e dagli uffici hanno risposto che dal 2020 il Pef è prodotto dalla Srr ed è cambiato il sistema di calcolo con costi diretti e figurativi. Da qui si arriva alla somma da coprire con la tariffa.

“La maggioranza che non c’è” ha sottolineato il consigliere leghista Emanuele Alabiso, mentre Paola Giudice ha chiesto chiarimenti sulla pulizia della città: “La mia domanda rivolta all’Amministrazione – ha detto – era relativa ai servizi previsti dal contratto, non ai servizi aggiuntivi. La risposta è stata il silenzio”.

La risposta del sindaco Greco all’opposizione non si è fatta attendere. “Non posso che stigmatizzare – ha affermato – il comportamento dell’opposizione, che ha perso l’occasione di dimostrarsi all’altezza della gravità dei problemi, preferendo agli interessi della cittadinanza quelli del partito. Votare il Pef non era un favore al sindaco, era un contributo utile a favore i cittadini, le imprese, gli esercenti, i commercianti e le famiglie”.

“La smettano – ha concluso Greco – di lanciare invettive contro il sindaco e la Giunta e si sforzino piuttosto di svolgere il proprio ruolo che, pur tra i banchi dell’opposizione, può essere utile alla città. Chi non vota e fa di tutto per non giungere a una decisione svilisce il proprio ruolo e non può assumere le vesti di moralizzatore, in quanto viene meno al principio fondamentale del rispetto delle regole della democrazia”.

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