Gestione del servizio idrico, a Comiso passa dai privati alla Pubblica amministrazione - QdS

Gestione del servizio idrico, a Comiso passa dai privati alla Pubblica amministrazione

Stefania Zaccaria

Gestione del servizio idrico, a Comiso passa dai privati alla Pubblica amministrazione

giovedì 29 Agosto 2019

Il vicesindaco Roberto Cassibba: “Abbiamo rispettato un impegno che tutela i cittadini”. Nessun danno sulle finanze comunali a seguito della revoca, attestati risparmi per 500mila€

COMISO (RG) – La gestione del servizio idrico di Comiso non sarà più affidata a privati.

È stata infatti revocata dalla giunta Schembari la delibera per l’affidamento a privati, mediante progetto di finanza, della gestione energetica integrata e l’efficientamento della rete idrica comunale e degli impianti di sollevamento delle acque.

“Avevamo preso anche questo impegno a tutela dei cittadini – ha sottolineato l’assessore comunale al ramo Roberto Cassibba – e lo abbiamo mantenuto. Il progetto che voleva portare avanti la passata Amministrazione, era un chiaro atto di disomogeneità alla legge rispetto alle competenze dell’Ati istituite per la gestione del servizio idrico integrato. La Legge regionale dell’11.08.2015 n.19 recante disciplina in materia di risorse idriche, affida all’Ati diverse competenze tra le quali la realizzazione del piano d’ambito finalizzato all’abbattimento dei costi di gestione del servizio idrico in ogni comune, nonché la realizzazione, la manutenzione la gestione e il recupero degli impianti. La scelta della passata Amministrazione di dare seguito alla procedura di project financing con la delibera di Giunta n° 222 del 13 giugno 2018 era incompatibile con le scelte dell’Ati e di cui anche il comune di Comiso fa parte e ne deve condividere le finalità. Per non dire della durata dell’affidamento del servizio idrico di cui Legge regionale prevede che può essere affidato per un massimo di nove anni, mentre ne erano previsti 20 con il project financing”.

Come ha sottolineato l’assessore Cassibba, la revoca non produrrà nessun danno alle finanze comunali né alcuna sanzione perché “nei fatti non è mai stata indetta alcuna gara d’appalto del progetto di finanza. Ma il punto sostanziale oltre a quelli elencati – ha continuato l’esponente della Giunta municipale – è la reale non convenienza per l’ente di un affidamento a privati. Il progetto di finanza nel quadro economico degli investimenti il cui importo complessivo previsto era di un milione e cento circa, non prevedeva un centesimo di investimento da eseguirsi sulla rete acquedottistica, prevedeva 144 mila euro per gli impianti di sollevamento e relativo sistema di meccanizzazione ed automazione, e 42 mila euro per interventi per meccanizzazione e automazione. In un anno! In definitiva, circa 15 mila euro al mese. Inoltre, il risparmio per l’ente sarebbe stato risibile se si pensa che sarebbe ammontato con il progetto di finanza a solo 287 mila euro da spalmare sulle migliaia di utenze di tutto il comprensorio comunale”.

I risparmi certificati dall’Amministrazione si attestato intorno ai 539 mila euro nel 2017 e 294 mila euro nei soli mesi di agosto, settembre e ottobre 2018.

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