Oice, Lupoi: "L'efficientamento energetico fa parte del programma del Paese" - QdS

Oice, Lupoi: “L’efficientamento energetico fa parte del programma del Paese”

redazione

Oice, Lupoi: “L’efficientamento energetico fa parte del programma del Paese”

mercoledì 01 Febbraio 2023

“L’efficientamento energetico fa parte del programma Paese, urgono interventi”

ROMA – Tra crediti fiscali bloccati e cantieri sospesi, il Superbonus sembra incagliato in una strada senza uscita che richiede un immediato intervento del Governo per riavviare il settore e ridare fiato al comparto che mostra già i primi segnali di sofferenza. A pagarne il prezzo più alto, infatti, sono in primis le imprese che hanno preso parte alla misura e che a causa dello stop ai crediti, faticano a pagare fornitori e lavoratori.

Un quadro che lascia poco spazio all’attesa, soprattutto in vista delle nuove indicazioni Ue. Prima di riflettere sul nuovo e sulle connesse criticità, dunque, è il caso di mettere a posto la “vecchia” procedura. A lanciare l’allarme, tra i tanti, è proprio l’Oice, l’associazione delle società di ingegneria e architettura aderente a Confindustria che ha sottolineato come “a causa dello stop alla circolazione dei crediti, il Superbonus è ormai diventato un boomerang”. Ne abbiamo parlato con Giorgio Lupoi, presidente dell’Oice.

Dottor Lupoi, qual è l’attuale situazione del Superbonus? Cosa dovrebbe fare il Governo per uscire dal loop?
“Il quadro complessivo, allo stato attuale è poco chiaro. Sicuramente serve uno sblocco immediato in tempi brevissimi dei crediti fiscali, massimo entro due o tre mesi prima che sia troppo tardi. Mancano delle indicazioni chiare da parte delle istituzioni e non si riesce a capire se il Governo si sta impegnando in modo proattivo per uscire da questo stallo. La nostra associazione, così come anche Ance e Abi, hanno avanzato diverse proposte per trovare una soluzione alle criticità emerse negli ultimi mesi. Manca però una reale interlocuzione tra le parti. Sicuramente il Governo è seriamente impegnato su più fronti ma l’efficientamento energetico è altrettanto una priorità assoluta per il nostro Paese”.

Come mai i crediti sono bloccati?
“Questa situazione si è verificata perché, alla misura precedente, sono stati aggiunti degli ulteriori requisiti di controllo ai crediti che venivano generati e quindi le banche hanno avuto paura di questo cambio di normativa, facendo un po’ retromarcia sulle proprie intenzioni di investimento nella misura. Di conseguenza vi è stata una vera e propria battuta di arresto nell’acquisto dei crediti che ci spiega la situazione attuale. Sebbene alcuni enti locali abbiano deciso di investire e vi siano esempi di singole istituzioni di eccellenza, come la Regione Sardegna, che ha deciso di intervenire con 250 milioni di credito fiscale, non è ancora chiara la direzione del Governo nazionale. Le risposte locali per sbloccare l’attuale stallo sono sicuramente positive però serve una risposta univoca e unitaria, serve un programma Paese considerato nella sua totalità”.

Che conseguenze per il comparto che la vostra associazione rappresenta?
“Il mondo dell’ingegneria e dell’architettura hanno tratto grande beneficio dal Superbonus. La misura ha permesso di produrre un vero boom di lavoro e, dunque, ha generato economia e occupazione. Nel prossimo periodo sono previste diverse opere da realizzare e l’unica nota critica di questo periodo positivo è rappresentata dal rallentamento dei pagamenti che sta causando un importante affanno finanziario per le imprese che devono rispondere a fornitori e lavoratori. Il 110% è stato sicuramente un successo non replicabile, sebbene si sia verificato un effetto distorsivo di aumento dei prezzi, ma anche con la misura del 90% siamo convinti che potremo lavorare o quantomeno metteremo alla prova l’iniziativa per capire se funziona, sperando nella possibilità di condivisione con chi dirige il Paese”.

Cosa aspettarci dalla direttiva Ue sulle case green?
“Potrebbe essere sicuramente un’occasione per incentivare e spingere sul Superbonus, sebbene la misura sia ancora in fase di revisione. Si tratta quindi di un altro modo per mettere in luce l’importanza di accelerare sulla transizione e sull’efficientamento energetico degli edifici pubblici e privati in Italia che è quanto mai un’urgenza per ridurre il gap con gli altri paesi e che con le iniziative statali finora attuate ha contribuito in maniera importante sul Pil”.

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