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Giunta senza donne in Sicilia, polemiche. E Figuccia insiste

redazione web

Giunta senza donne in Sicilia, polemiche. E Figuccia insiste

domenica 03 Gennaio 2021

Mentre la Cgil si appella a Mattarella, cinquecento donne chiedono le dimissioni dell'esponente leghista. Che insiste, "Per la sinistra sono un elemento decorativo". Milena Gentile, "Dovrebbe chiedere scusa e invece trasuda maschilismo"

Non si fermano le polemiche sulla nuova Giunta regionale di Nello Musumeci senza neppure una donna, ma il presidente della Regione non ne viene toccato perché a far da parafulmine è il deputato regionale della Lega psp Vincenzo Figuccia, approdato al partito di Salvini dopo una lunga militanza nell’Udc.

Il neoleghista è stato ieri protagonista di un appello che ha fatto il giro dell’Isola: cinquecento donne hanno chiesto le sue dimissioni per essere intervenuto nei giorni scorsi con una frase “violenta e maschilista sulla mancanza di donne nel rimpasto della Giunta regionale di Governo guidata da Nello Musumeci”.

In mezzo alle gambe degli assessori

“Ciò che conta – aveva dichiarato Figuccia – non è ciò che gli assessori hanno in mezzo alle gambe ma ciò che hanno in mezzo alle orecchie”.

E la prima pietra gli era stata scagliata da Eleonora Lo Curto, capogruppo all’Ars del suo ex partito, l’Udc: “Certamente non sentivamo il bisogno di una metafora di così cattivo gusto. C’è da chiedersi se le tante donne che lo avranno votato sentano di avere il cervello al posto giusto. Non ricordo mai di aver sentito pronunciare volgarità al collega Figuccia che probabilmente nell’abbracciare la fede leghista ha sposato il celodurismo e mutuato il linguaggio scurrile del Bossi della prima ora”.

Petizione Cgil a Mattarella

Ieri, poi, la Cgil Sicilia ha lanciato una petizione per chiedere “dopo il varo della nuova Giunta regionale tutta al maschile”, l’intervento del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella e del Ministro delle pari opportunità Elena Bonetti “affinchè si ponga fine a questa discriminazione”.

La Cgil ha ricordato come l’Ars abbia votato a giugno “una norma per assicurare il trenta per cento di alternanza di genere nelle istituzioni”.

Nello scenario attuale, ha sostenuto la Cgil “si toglie voce alle donne per adottare scelte per l’utilizzo delle risorse per il rilancio dell’economia senza nessuna attenzione alle relazioni di genere, all’impatto differenziato su donne e uomini per l’effettiva promozione dell’uguaglianza. La questione meridionale è questione femminile e di democrazia”.

“Donne usate come elemento decorativo”

La polemica è stata rinfocolata in serata da una nuova dichiarazione di Figuccia: “Mi sembra una polemichetta radical chic su un maschilismo inesistente”.

“Con una sorella consigliera comunale – ha aggiunto – dubito si possa sostenere che io sia contro l’impegno delle donne in politica. Non comprendo in che cosa si concretizzi il maschilismo nel sostenere che le donne vanno supportate non perché donne ma perché sono brave”.

“L’isterismo di una certa sinistra da salotto – ha concluso – che spesso utilizza le donne come elemento decorativo, mi conferma che le mie parole hanno smascherato una ipocrisia generalizzata che vuole le donne specie protetta e non protagoniste di una parità incentrata sul merito. Tuttavia, alla loro cattiveria rispondo con un sorriso”.

Gentile, Figuccia insiste invece di chiedere scusa

“Il deputato Figuccia anziché chiedere semplicemente scusa persevera nell’usare un linguaggio che rivela tutto il maschilismo che vorrebbe negare” ha replicato Milena Gentile, responsabile del dipartimento Pari opportunità e politiche di genere del Pd Sicilia.

“Evidentemente – ha aggiunto l’esponente dem – gli è tanto piaciuta la ribalta delle cronache nazionali. Quando mai a Trento o a Milano avevano sentito il suo nome? La nostra campagna #inmezzoalleorecchie, nata in seno al Coordinamento nazionale delle Donne democratiche, è partita addirittura dalle democratiche della Toscana che mi chiedevano sgomente chi fosse costui”.

“Evidentemente – ha rincarato la dose Milena Gentile – il leghista considera ‘isterismo della sinistra da salotto’ il rispetto dei principi costituzionali, oltre che delle leggi nazionali. Ne prendiamo atto. Sarebbe bello che tutta la classe politica, a prescindere dal genere, fosse selezionata per i meriti. Purtroppo la realtà delle cose ci dimostra che non è così. E comunque, vorrebbe fare credere che tra tutti i partiti che compongono la coalizione di governo non c’è neppure una donna degna di essere valorizzata per la sua bravura? Si è scavato la fossa da solo nei confronti delle sue stesse alleate”.

“Paradossalmente però – ha concluso – gli siamo grate per avere innescato una serie di reazioni a catena e di mobilitazioni trasversali di donne che non si arresteranno facilmente. Non finirà qui”.

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