Gli Stati Uniti hanno deciso di rientrare nell’Unesco, l’agenzia culturale delle Nazioni Unite con sede a Parigi, a partire da luglio. Una decisione che porta con sé il pagamento delle quote arretrate, pari a 600 milioni di dollari, che Washington ha smesso di corrispondere da quando è uscita dall’organizzazione in polemica con l’inclusione della Palestina nell’organizzazione nel 2011. Funzionari americani spiegano che la decisione di tornare nell’Unesco è motivata anche dalla decisione di contrastare la crescente influenza della Cina, che si sta sostituendo agli Usa all’interno dell’organizzazione per la definizione dell’educazione tecnologica e degli standard dell’intelligenza artificiale. Era stata l’Amminsitrazione Trump a decidere nel 2017 che gli Stati Uniti non avrebbero fatto più parte dell’Unesco a partire dall’anno successivo.
Trovato un revolver "Smith & Wesson" nell'ultimo covo di Matteo Messina Denaro
di Redazione
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