Il Green Pass del bravo contribuente - QdS

Il Green Pass del bravo contribuente

Carlo Alberto Tregua

Il Green Pass del bravo contribuente

martedì 05 Ottobre 2021

Necessario per l’accesso ai servizi

I cancri del nostro Paese, come è noto, sono la corruzione, l’evasione e l’organizzazione criminale.

La digitalizzazione è la soluzione per affrontare le questioni indicate attraverso l’immagazzinamento di miliardi di dati in calcolatori enormi, capaci di elaborarli in secondi. Tale meccanismo permette infatti di individuare chi vìola le regole.

C’è di più. Il sistema satellitare, sempre più capillare, consente di individuare anche il centimetro e quindi le persone che calcano le strade, con la conseguenza che tutto il territorio è diventato controllabile momento per momento.

Questi strumenti dovrebbero consentire di aumentare la qualità della lotta contro la criminalità organizzata, non più con i metodi tradizionali, bensì anche attraverso i movimenti di denaro che transitano per la rete dei conti bancari, postali, assicurativi ed altri.

Ovviamente, per utilizzare quanto precede, occorre una sempre maggiore formazione degli operatori civili e militari.

L’altro cancro è quello della corruzione che avviene nel settore pubblico, soprattutto in materia di affidamento di appalti per beni, servizi, infrastrutture e quant’altro, attraverso il meccanismo dei sovrapprezzi che nascondono le tangenti.

Anche in questo caso, le banche dati riguardanti le ditte che partecipano alle gare, tutti i loro precedenti, nonché il confronto con i prezzi medi di pari infrastrutture e servizi pagati in Europa, consentono – se si vuole – di far emergere il malaffare.

È ovvio che si rende necessaria la semplificazione delle procedure degli appalti, con una sorveglianza digitale e militare, inserendo gli ufficiali della Guardia di Finanza in ciascuna stazione appaltante.

Come si vede, il modo per curare questo cancro c’è e lo deve attuare chi dirige il Paese, cioé la classe politica che è destinata a gestire le istituzioni.
Ovviamente una classe politica preparata, coscienziosa, dotata di competenze e soprattutto capace di rispettare le regole etiche secondo le quali viene prima l’interesse generale e dopo quello individuale.
Purtroppo questo tipo di classe dirigente politica è in quantità minore. Ma non disperiamo.

Il terzo cancro è quello dell’evasione fiscale. In questo caso il rimedio è ancora più fattibile perché, con apposita legge, bisognerebbe istituire il patentino o se volete il Green Pass del bravo contribuente, cioè della persona fisica o giuridica che paga regolarmente il modello F24 ogni 16 del mese, nel quale sono inseriti contributi previdenziali, Ires, Irap, Imu ed altre imposte; per i singoli cittadini, Irpef, Tari, Imu e altri.

Il Green Pass del bravo contribuente servirebbe per accedere ai servizi pubblici, come quello sanitario, la richiesta di autorizzazioni e concessioni pubbliche e altro. Cosicché, senza tale certificato, il cittadino (o l’impresa) sarebbe privato della possibilità di prendere iniziative o di usufruire di quanto gli viene messo a disposizione dalla collettività.

Una sorta di tale Green Pass contributiva è il Durc (Documento unico di regolarità contributiva) cioé quel certificato che mostra se sono stati corrisposti i contributi per i propri dipendenti, senza il quale l’impresa non può partecipare ad aste, gare pubbliche, eccetera.

Così l’enorme quantità di dati, a disposizione della Pubblica amministrazione e degli enti di controllo, dovrebbe aiutare a scoprire chi non fa il proprio dovere contributivo.

C’è un ma e cioè che ogni tanto il Garante per la protezione dei dati personali involontariamente può favorire gli evasori perché ammonisce la Pubblica amministrazione di non utilizzare i dati privati.

Questo intervento riteniamo sia improvvido perché, nel bilanciamento fra l’interesse generale – secondo cui tutti devono pagare le imposte in base alla propria capacità contributiva (articolo 53 della Costituzione) – e l’interesse individuale, è ovvio che debba prevalere il primo sul secondo. Quindi la Pubblica amministrazione non dovrebbe avere ostacoli né remore nell’andare a prendere atto in modo sistematico e totale di tutti i conti bancari, conti titoli e quant’altri dei singoli cittadini e delle imprese, per incrociarli e fare emergere l’evasione.

Non sappiamo se questi modesti suggerimenti saranno ascoltati. Comunque restano scritti nero su salmone.

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