Green pass, boom di vaccini, +40%, in Sicilia leggero aumento - QdS

Green pass, boom di vaccini, +40%, in Sicilia leggero aumento

Luigi Ansaloni

Green pass, boom di vaccini, +40%, in Sicilia leggero aumento

domenica 19 Settembre 2021

Dopo l’estensione dell’obbligo del Green pass, vari hub segnalano un un’accelerazione delle vaccinazioni. A confermare la tendenza il generale Figliuolo

Dopo l’estensione dell’obbligo del Green pass, vari hub segnalano un un’accelerazione delle vaccinazioni.

E, in serata, è lo stesso generale Figliuolo, il commissario straordinario per l’emergenza, a certificare il trend.

«A livello nazionale – ha detto – si è verificato un incremento generalizzato delle prenotazioni di prime dosi tra il 20% e il 40% rispetto alla scorsa settimana. Inoltre, oggi, si è riscontrato un aumento del 35% di prime dosi rispetto alla stessa ora di sabato scorso».

I NUMERI

Bisogna aspettare, ha precisato il generale, per capire se il dato si consoliderà «in maniera strutturale», ma intanto «a oggi 40 milioni 850.892 cittadini hanno completato il ciclo vaccinale, pari al 75,64% della platea di over 12».L’impulso alle vaccinazioni era forse il principale risultato
atteso dal nuovo Green pass. Ma nel decreto, che riguarda 23 milioni di lavoratori, sono molti gli aspetti su cui si attendono chiarimenti: come controllare il certificato digitale e come comportarsi se il dipendente non lo ha, sono i principali nodi su cui, da prospettive diverse, si ragiona nel settore pubblico, nelle piccole e grandi aziende private, nonché nelle famiglie.

IN SICILIA

Anche nell’Isola c’è un aumento delle richieste di vaccinazioni, anche se solo leggero. “Non so se sia un boom, ma di certo, qui da noi, nel Palermitano, c’è un aumento”, ha detto il commissario straordinario all’emergenza covid a Palermo Renato Costa. Segno che anche in Sicilia, qualcosa, si sta muovendo. I dati dell’ultima settimana, però, non parlano ancora di boom, quindi per avere dei numeri reali bisognerà aspettare qualche giorno.

LE POLEMICHE

Dopo la pubblicazione in Gazzetta ufficiale, prevista per
lunedì, sono attese, prima dell’entrata in vigore il 15 ottobre, le linee guida del Governo «per la omogenea definizione delle modalità organizzative». Ci stanno lavorando al ministero della Salute e a Palazzo Chigi, e nel
frattempo studiano i risvolti pratici e legali dirigenti e sindacati. I lavoratori che non si vaccinano devono essere “messi nella condizione di non dover pagare il tampone”, ha ribadito il segretario generale della Cgil Maurizio Landini, ma la linea dell’esecutivo è diversa. Avrà un costo più basso e forse una validità più lunga ma non sarà gratis o sotto una certa soglia, «altrimenti – ha chiarito il ministro del Lavoro, Andrea Orlando – passerebbe il messaggio politico per cui vaccinarsi o non vaccinarsi sarebbe la stessa cosa».

Il giuslavorista Pietro Ichino ha dubbi sulla distinzione fra il settore pubblico, dove la sospensione scatta dopo 5 giorni di mancata presentazione del certificato verde, e quello privato dove va eseguita subito: «Non è giustificata e sarà bene che in sede di conversione del decreto venga corretto questo errore». Più che nelle grandi aziende, pone criticità a quelle con meno di 15 dipendenti e agli autonomi, settori dove Ichino immagina più che altro «controlli a campione».

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