Il comune di Modica sostiene un progetto per l’affiancamento familiare di 8 minori - QdS

Il comune di Modica sostiene un progetto per l’affiancamento familiare di 8 minori

Stefania Zaccaria

Il comune di Modica sostiene un progetto per l’affiancamento familiare di 8 minori

sabato 22 Giugno 2019

Il programma denominato “Ribes” prenderà il via questo mese e terminerà nel dicembre 2021. Il sindaco Abbate: “Fondamentale incidere su disagio sociale. Lavorare sull’associazionismo”

MODICA (RG) – 45 partner, 9 regioni, 15 scuole, 29 comuni, 12 realtà del privato sociale e 10 associazioni. Sono questi gli eccezionali numeri del progetto ‘Ribes’, risorse integrate per i bisogni educativi speciali, che è approdato anche a Modica grazie al sostegno del Comune, Casa don Puglisi e Caritas diocesana di Noto.

Il progetto, che prenderà il via questo mese e terminerà nel dicembre 2021, coinvolgerà la scuola Giovanni XXIII e l’Istituto Santa Marta di Modica. Lo scopo è quello di prevenire la povertà educativa dei minori ascrivibili alla categoria dello svantaggio, affiancando i bambini ad alcune famiglie in modo da potenziare le relazioni.

“Sperimentiamo già dal 2003 – ha sottolineato Giordano Barioni della Fondazione Paideia di Torino, durante la conferenza stampa di presentazione – l’affiancamento familiare per contrastare il tema della povertà educativa. Per fare questo bisogna agire nei contesti di vita e lo facciamo coinvolgendo ben 9 regioni, proprio per coprire gran parte del territorio nazionale. In questi giorni a Modica – ha aggiunto – ho incontrato famiglie e docenti, operatori del sociale, e ho trovato molta qualità e competenza, un patrimonio culturale che può sicuramente aiutare per la buona riuscita del progetto. L’idea è una buona prassi per l’intera città perché aiuta a costruire reti sociali favorevoli per i bambini e le famiglie”.

Ribes vuole quindi aiutare le situazioni di fragilità con una presa in carico comunitaria, così come fa già la Casa Don Puglisi di Modica che è fra l’altro l’ente coordinatore sul territorio. “Diventa bello questo far ricongiungere famiglie, scuole e città – ha evidenziato il direttore della Casa Don Puglisi e della Caritas di Noto, Maurilio Assenza – Bisogna creare delle alleanze positive perché tutto si gioca nelle relazioni. Le famiglie vanno aiutate perché vanno aiutati i bambini: è una sfida per l’intero territorio e si può ripartire dagli insegnanti che hanno a cuore la propria scuola”.

Il comune di Modica sarà il partner del progetto: è stato il dirigente del relativo settore comunale Giorgio Di Giacomo a rimarcare l’importanza di queste iniziative pensate “insieme all’equipe socio – pedagogica che già opera in queste due scuole perché è fondamentale ripartire dai più piccoli”.

Anche il sindaco di Modica Ignazio Abbate ha ricordato l’importanza di “incidere sul disagio sociale. La parte su cui lavorare – ha detto – è quello che ruota attorno all’associazionismo: ecco perché il progetto è fondamentale e rientra a pieno titolo in quello che già da tempo Casa Don Puglisi fa in tutta la città. I bambini coinvolti sono intanto 8, non sono tanti, ma è comunque un punto fermo da cui partire”.

All’incontro hanno partecipato anche le due rappresentanti delle scuole interessate, Fatima Palazzolo e Giusy Sipione, l’assistente sociale del Comune per gli istituti scolastici Claudia Aprile e le due operatrici del progetto Annamaria Cerruto e Rosalba Puma.

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