Trapani, il Comune “paga” le strade private, polemiche - QdS

Trapani, il Comune “paga” le strade private, polemiche

Vito Manca

Trapani, il Comune “paga” le strade private, polemiche

venerdì 03 Gennaio 2020

Ad uso pubblico da oltre 50 anni e la manutenzione è a carico dell’Amministrazione. Il consiglio comunale denuncia la mancanza di trasparenza delle procedure

TRAPANI – In linea di principio sono tutti d’accordo sia al Comune che in consiglio comunale. Ma, nei fatti, la polemica monta sempre di più. Oggetto del contendere, le strade private ad uso pubblico.

L’amministrazione Tranchida ha deciso d’intervenire – 700 mila euro nelle variazioni di bilancio – per progettare la loro “messa in sicurezza con gli asfalti”. Si tratta, viene specificato, di “strade private ma aperte al pubblico da oltre 50 anni, che verranno acquisite al patrimonio comunale, a fronte di donazione da parte dei proprietari”.

Prima nota a margine. Le strade in questione si trovano, soprattutto, nelle frazioni. Ed in particolare, in quelle che hanno deciso di staccarsi dal capoluogo, istituendo il Comune di Misiliscemi. Hanno vinto il referendum cittadino e sono in attesa che la Regione compia i suoi passi per dar vita alla nuova amministrazione. Dato che è emerso nel dibattito politico e consiliare e che è stato stoppato da Palazzo D’Alì con il programma elettorale. Quando Giacomo Tranchida ha chiesto ed ottenuto il voto dei trapanesi ha posto, tra le sue priorità programmatiche, anche la “sistemazione delle sedi stradali nel territorio e politiche di acquisizione gratuita di aree private utilizzate a pubblico transito”.

Altra nota a margine. L’opposizione non è contraria all’iniziativa ed è anche pronta a sostenerla. Ma denuncia la mancanza di trasparenza delle procedure. I paletti delle consigliere grilline Francesca Trapani e Chiara Cavallino sono stati posti durante l’esame delle variazioni approvate dall’aula: “Non è dato sapere chi e come ha definito la mappa delle strade”.
Un’ulteriore verifica delle due rappresentanti pentastellate ha fatto emergere che “non c’è un elenco pubblico di queste strade” e che “il Comune non ha mai adottato un regolamento per la loro gestione”. Più sentenze della Cassazione – anche se la vicenda, in punta di diritto, rimane articolata – hanno affidato ai Comuni l’onere della manutenzione. Le due consigliere grilline hanno comunque annunciato una loro attività di controllo, che dovrà concludersi con una mappatura delle strade sotto esame. L’amministrazione è tornata a farsi sentire con l’assessore al Patrimonio Dario Safina che ha voluto rassicurare sulle procedure che il Comune intende seguire, che “saranno improntate alla massima trasparenza ed al rispetto delle leggi”. Tra i due fronti, il presidente della commissione consiliare Frazioni Domenico Ferrante: “Ho posto il problema nel 2012 ed ora ho riscontrato un’ampia apertura della giunta Tranchida per arrivare ad una soluzione”.

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