Il Palermitano divorato da incendi dolosi - QdS

Il Palermitano divorato da incendi dolosi

redazione

Il Palermitano divorato da incendi dolosi

sabato 03 Agosto 2019

Ottanta persone evacuate, un centinaio di ettari di terreno e case e auto bruciate, 130 Vigili del fuoco impegnati. Il governatore Musumeci, "Piromane, vai all'inferno!". Il sindaco di Monreale chiede lo stato di calamità. Il Vescovo, "Peccato grave"

“Caro piromane, ti piace il fuoco? Vai all’inferno!”.

Lo ha scritto su Facebook il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci commentando la notizia che Filippo Principato, dirigente generale del Corpo forestale della Regione Sicilia, ha spiegato come gli incendi della notte scorsa e di oggi a Monreale e San Martino delle Scale – con settanta persone evacuate, sessanta ettari di terreno e due case e auto bruciate, 130 Vigili del fuoco impegnati – sono certamente dolosi.

Lo sfogo di Nello Musumeci su Fb

“Mi piacerebbe – ha scritto il Governatore – guardarli negli occhi e chiedere: perché date fuoco alla vita, perché volete distruggere la bellezza del nostro paesaggio? Poi prevale il senso di giustizia e penso che i piromani che, nella notte scorsa, hanno dolosamente appiccato focolai per il solo gusto di distruggere, andrebbero arrestati e buttata la chiave. Si occupi di questo la riforma della giustizia proposta dal governo al Parlamento, perché abbiamo un solo timore: riuscire a prendere qualcuna di queste canaglie e vederla di nuovo circolare liberamente”.

“Non appena sarà completata la verifica dei danni – ha poi dichiarato Musumeci – andrò personalmente sul posto per verificare gli interventi urgenti che dovranno essere disposti dalla Regione per mettere in sicurezza gli abitati colpiti dai roghi. Esprimo il mio personale ringraziamento e quello di tutti i siciliani, agli uomini che combattono ogni giorno gli incendi che colpiscono la nostra splendida terra”.

La Forestale, probabile una regia
Gli incendi, ha spiegato Principato, che con l’assessore regionale al Territorio Totò Cordaro ha trascorso la notte nei luoghi degli incendi, sono stati appiccati in quattro punti diversi: “Stiamo accertando – ha detto – se possa esserci stata una regia”.

L’assessore Cordaro ha poi spiegato che soltanto a Monreale il primo bilancio dei danni causati dagli incendi è di “Sessanta ettari di terreno, due case e un numero ancora imprecisato di auto bruciate e lo sgombero temporaneo di settanta persone, le quali, in parte, sono già rientrate nelle proprie abitazioni”.

Il bilancio dell’assessore Cordaro

“Durante la notte – ha aggiunto -, quando gli elicotteri e i Canadair non possono essere utilizzati, il lavoro degli uomini del Corpo forestale, dei Vigili del fuoco, della Protezione civile, dell’Arma dei carabinieri e della Polizia di stato ha consentito di salvare l’abitato di Monreale dalle fiamme e di mettere in sicurezza la popolazione. Dall’alba sono ripresi anche gli interventi con i mezzi aerei. Attualmente, in tutta l’area del Palermitano, sono in azione tre elicotteri e quattro Canadair”.

Per domare le fiamme, alimentate da un forte vento, sono stati impiegati fino al pomeriggio di oggi centorenta unità dei Vigili del Fuoco e 35 mezzi; 81 unità del Corpo forestale della Regione Siciliana; cinquanta unità dell’Arma dei Carabinieri, trenta della Polizia di Stato e dieci pattuglie della Polstrada. E ancora: un pattuglia della Guardia di finanza; un’autobotte e due unità messi a disposizione dalla Città metropolitana; sette autoambulanze del 118.
Per il tramite della Protezione civile regionale, sono intervenute sette associazioni per un totale di 28 uomini e sei mezzi. Per il personale dei Vigili del fuoco perverranno rinforzi dalle province di Catania, Enna, Agrigento, Ragusa e Trapani e, per il tramite del Centro operativo nazionale dei vigili del fuoco, dalle regioni Calabria e Campania.

Il sindaco di Monreale, “Stato di calamità”

Il sindaco di Monreale Alberto Arcidiacono, intanto, anche lui impegnato per tutta la notte sul fronte dell’incendio insieme al presidente del Consiglio comunale della città, Marco Intravaia, ha chiesto lo stato di calamità per le zone distrutte dal fuoco e pene severe per i piromani.

“Abbiamo deciso per l’incolumità delle famiglie – ha spiegato Arcidiacono – di spostarle dalle loro abitazioni e abbiamo messo a disposizione la scuola Antonio Veneziano. Siamo davanti a mani criminali, bisogna prenderne coscienza e mandare segnali forti. Non è possibile mettere a repentaglio vite umane e un patrimonio ambientale di grandissimo valore”.

Sulla stessa linea il vescovo della città, monsignor Michele Pennisi.

Il Vescovo, “Un grave peccato contro Dio”

“Oltre che un delitto per la legge dell’uomo – ha detto Pennisi – questo incendio è pure un grave peccato contro Dio e la sua creazione. E’folle pensare di distruggere la casa comune che Dio ci ha comandato di custodire e curare, bruciare il nostro patrimonio naturalistico. A distanza di due anni dall’incendio che ha distrutto l’area boschiva di Casaboli, le fiamme hanno bruciato il monte Caputo, polmone verde di Monreale, creando danni ancora non quantificabili e notevoli disagi agli abitanti. La comunità ecclesiale di Monreale ringrazia i vigili del fuoco, le forze dell’ordine, l’amministrazione comunale, i volontari della protezione civile e i comuni cittadini che si sono adoperati per spegnere gli incendi e aiutare le persone che si sono trovate in pericolo, e condanna simili crimini”.

Castellammare, “Ennesimo disastro ambientale”

Anche per il sindaco di Castellammare del Golfo (Trapani), Nicola Rizzo, l’incendio divampato nella località balneare di Scopello è opera di incendiari, “poiché sono stati individuati ben cinque punti diversi e distanti dai quali è partito il fuoco e ora ci troviamo dinanzi all’ennesimo disastro ambientale che colpisce il nostro territorio danneggiandolo e ferendolo pesantemente: per noi è un vero dolore, un grave perdita, anche economica”.

Il coordinamento della Prefettura di Palermo

Gli incendi sono stati seguiti dal Comitato di sicurezza convocato dal prefetto di Palermo, Antonella De Miro, che è stata più cauta: “E’ prematuro parlare di incendi dolosi, occorre comunque considerare le alte temperature e il vento di scirocco che ha favorito la diffusione di focolai”.

“Desidero esprimere – ha aggiunto – parole di grande apprezzamento per la professionalità e la tempestività degli interventi dei vigili del fuoco e della forestale, ma un grazie va alle forze dell’ordine e a tutte le componenti della protezione civile”.

Dalla Sala operativa è stato spiegato che anche a Palermo le fiamme sono arrivate a ridosso delle abitazioni in contrada Falsomiele e alle pendici delle colline nel quartiere Villagrazia.

Gli altri roghi domati in provincia di Palermo

In provincia, roghi ad Altofonte, Cerda (in contrada Rina), Trappeto (contrada Badiella), Montelepre (contrada Cippi) e Petralia Sottana (contrada Sant’Elia).

A coordinare gli interventi, il comitato di sicurezza che è stato convocato in Prefettura a Palermo.

Particolarmente coinvolti, si legge proprio in una nota della Prefettura, sono stati i territori dei Comuni di Altavilla Milicia, Bagheria, Balestrate, Belmonte Mezzagno, Camporeale, Cerda, Misilmeri, Monreale, Palermo (Oasi della Speranza e Via Messina Marina), Partinico, Terrasini, Torretta, Trabia.

Il conto delle persone evacuate
Come detto, è stata evacuata una ventina di abitazioni del Comune di Monreale (San Martino delle Scale) per un totale di una settantina di persone e quattro abitazioni del Comune di Trabia, con altre dieci persone.

Gli interventi sono stati compiuti in sinergia tra tutte le istituzioni coinvolte e con l’ausilio delle associazioni di volontariato.

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