Il presidente dell'Antimafia Morra, le mafie fanno un uso strumentale della fede - QdS

Il presidente dell’Antimafia Morra, le mafie fanno un uso strumentale della fede

redazione web

Il presidente dell’Antimafia Morra, le mafie fanno un uso strumentale della fede

giovedì 20 Agosto 2020

Il presidente della Commissione parlamentare Antimafia Nicola Morra è intervenuto sull’uso dei simboli religiosi da parte delle mafie, affermando: “Il Papa è dovuto intervenire per chiedere di liberare il culto di Maria dall’uso vergognoso e criminale delle mafie”.

In una lettera per l’iniziativa della Pontificia Accademia mariana internazionale, infatti, riferisce Morra, Papa Francesco ammonisce: “La devozione mariana è un patrimonio religioso-culturale da salvaguardare nella sua originaria purezza, liberandolo da sovrastrutture, poteri o condizionamenti che non rispondono ai criteri evangelici di giustizia, libertà, onestà e solidarietà”.

“Gli ‘inchini’ delle statue di Maria davanti alle case dei boss durante le processioni – ha aggiunto Morra – sono l’esempio più noto di questo atteggiamento. Ma altri abusi meno evidenti vengono fatti dai mafiosi ricorrendo all’immagine della Madonna. Ricordiamo che nei riti di affiliazione vengono usate immagini sacre, spesso della Madonna”.

“Il Procuratore aggiunto di Cosenza, Marisa Manzini – ha detto ancora il Presidente dell’Antimafia – , racconta anche di come la vedova di un boss ucciso pregasse la Madonna per chiedere una grazia sopra le righe: un aiuto per trovare i killer del marito al fine di procedere con la vendetta”.

Morra ha ricordato che, esattamente un anno fa, aveva invitato nell’aula del Senato il capo della Lega Nord, l’allora ministro Matteo Salvini “ad evitare di votarsi pubblicamente e platealmente alla Madonna”.

“In determinati contesti – ha spiegato – anche una semplice allusione può essere intesa in un certo modo, specialmente in alcune zone della Calabria, molti protestarono, non avendo compreso che il valore di certe credenze alimenta la ‘fede mafiosa’. Con quelle parole ho difeso l’autentica fede cristiana. Come ha fatto il Papa ribadendo il legame che deve essere spezzato fra certi simboli sacri e le mafie riprendendo la strada avviata da Giovanni Paolo I ad Agrigento decenni fa”.

“Spero che la Chiesa – ha concluso Morra – riesca a essere ancor più incisiva in quest’opera. Le religioni, tutte, devono essere rispettate e mai usate per promuovere violenza e male”.

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